“Cerchiamo di essere come gli altri Paesi nostri competitor, evitando restrizioni e facilitando l’arrivo degli stranieri in Italia. Gli stessi che dai sondaggi a gennaio definiscono l’Italia primo Paese da visitare, ma che nella realtà portano a fine anno l’Italia al quinto posto nella graduatoria degli arrivi”. Questo uno degli argomenti trattati dal ministro del turismo, Massimo Garavaglia nel corso del suo intervento al convegno di Assoturismo-Confesercenti dal titolo “Ritorno alla grande bellezza”, svoltosi ieri a Roma.
I 600 milioni insufficienti
Garavaglia ha sottolineato la necessità di migliorare soprattutto nell’accoglienza e nelle strutture ricettive e che i 600 milioni messi a disposizione dal governo si sono rivelati insufficienti a fronte di una richiesta di 3 mld. “Troveremo il modo di venire incontro a tutte le richieste, fondamentali per un adeguamento delle strutture. Anche nel digitale siamo ancora carenti – ha affermato il ministro -. Dobbiamo essere al pari degli altri Paesi e investire anche nella qualità dei servizi”.
E qui il ministro ha toccato il problema della mancanza del personale stagionale e la necessità di trovare una soluzione andando a pescare anche tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. “Almeno un terzo dei ricettori del reddito potrebbe essere impiegato nei lavori stagionali. La soluzione potrebbe essere quella di consentire la cumulabilità per incentivare al lavoro, lasciando al percettore la metà del reddito”.
I primi dati sugli arrivi
Per quanto riguarda i primi dati sugli arrivi, soprattutto nelle città d’arte, il ministro ha sottolineato il buon andamento ottenuto in questi mesi e le ottime previsioni per i prossimi. “Migliorare ed investire su quello che oggi il mercato richiede. Oggi è molto richiesto il cicloturismo e su quello stiamo investendo 5 mld, ma la Germania sullo stesso brand – ha concluso – di miliardi ne ha investiti 20”.
Annarosa Toso