Cauto ottimismo, ma fatturato di adv e t.o. in calo del 64%

Si respira un cauto ottimismo in vista della stagione estiva nel turismo organizzato italiano, ma intanto restano in rosso i nuovi dati economici relativi al primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019, ultimo anno prima della pandemia.

I dati elaborati da Fto

Il fatturato di agenzie di viaggi e tour operator fa segnare ancora un -64% a 800 milioni di euro, gli occupati sono il 18% in meno rispetto a tre anni fa (poco sotto i 33mila contro oltre 40mila), la bigliettazione aerea è crollata alla metà esatta e le presenze alberghiere internazionali vanno giù di un terzo (-34%) nei primi quattro mesi rispetto al quadrimestre gennaio-aprile del 2019.

Sono questi i numeri elaborati dalla Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio. “Le cifre sono ancora fortemente condizionate dalle restrizioni ai viaggi internazionali – fa osservare il direttore generale, Gabriele Milani -, tolte solo a marzo, ma rendono bene l’idea di come sia più difficile per il nostro comparto uscire rapidamente da uno scenario di crisi che ha sommato alla pandemia la guerra e le tensioni geopolitiche. Purtroppo, abbiamo bisogno di tempo e programmazione, il nostro non è un settore nel quale basta girare una chiave per ripartire appieno. In ogni caso, è finalmente in crescita il dato puntuale di maggio, rispetto al maggio 2019, per il venduto della bigliettazione aerea, parliamo di un +2%, e ciò ci consente di guardare con fiducia alla stagione estiva, malgrado le incognite legate al conflitto e al caro prezzi”.

La fase del revenge travel

“Stiamo anche vivendo una fase di revenge travel – aggiunge Milani –. In molti si muovono adesso per recuperare il tempo perduto, per esempio sui viaggi di nozze, per cui stiamo ripescando il pregresso. Bisognerà, però, vedere cosa rimarrà in prospettiva di questo brusco e fisiologico rimbalzo verso l’alto. Inoltre, rispetto al 2019 le pratiche di viaggio sono molto più complesse: bisogna verificare di volta in volta le prescrizioni in termini di sicurezza dei vari Paesi, c’è più incertezza sui piani di volo. Ecco che il professionista del viaggio offre competenze e know-how ancora più preziosi, oggi, per il viaggiatore. Tuttavia, il tempo-pratica si allunga e dunque aumentano i costi degli operatori”. Però ci sono degli indicatori buoni, dalla prima parte del 2022 che “lascia intendere che il turismo organizzato sta ripartendo, ma proprio adesso non possono mancare aiuti e sostegni ben calibrati, perché questi due anni di crisi sono stati davvero durissimi, come testimoniato dai dati su fatturato e addetti”.

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