Inverno altalenante, variante pandemica e conflitto bellico non sono riusciti a minare la fiducia dei turisti. Eleonora Lorenzini e Federica Russo, rispettivamente direttrice e ricercatrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo – Politecnico di Milano, hanno rielaborato le indicazioni di varie fonti statistiche, dimostrando come i segnali per il turismo estivo siano positivi fin dallo scorso aprile.
Le indagini
I dati di un’indagine Coldiretti/Ixe’ mostrano che un italiano su quattro ha approfittato del ponte pasquale per riprendere a viaggiare. Sebbene si sia trattato ancora di un turismo di prossimità (89,5% di chi si è spostato, secondo Federalberghi), non sono mancati gli stranieri, in particolare europei, che hanno rappresentato il 26% delle presenze totali (dati di Assoturismo).
“Guardando all’estate – sottolineano – per alcuni operatori della ricettività extralberghiera le prenotazioni sono raddoppiate rispetto all’anno scorso e se pensiamo al trend sempre più consolidato delle prenotazioni sotto data il futuro fa ben sperare”.
La conferma si può trovare in diverse ricerche pubblicate o commissionate da attori del settore. Un’indagine condotta da Ernst & Young su un campione di oltre 1.000 italiani mostra che i turisti non hanno perso l’interesse a viaggiare, anzi, il 60% tornerà alle abitudini di viaggio del pre-pandemia o aumenterà il numero di viaggi nel corso del 2022. “A guidare il trend sono in particolare gli spostamenti in auto – dichiarano – dove la percentuale di chi aumenterà o manterrà lo stesso numero di viaggi rispetto al 2019 si assesta attorno al 69%. Prevale cautela invece tra coloro che si spostano con mezzi collettivi (treno o aereo), dove oltre la metà dei viaggiatori italiani afferma di voler limitare i viaggi di vacanza.
I flussi internazionali
“Lo stesso trend si riscontra anche nel turista internazionale dove si registra un 74% di viaggiatori che desiderano prenotare nel 2022 almeno una vacanza – rilevano la direttrice e la ricercatrice – nonostante il persistente rischio di cancellazione o modifica della stessa, e il 62% dichiara che tornerà a fare dai 2 ai 4 viaggi nel corso dell’anno (dati di American Express su un campione di 2.000 viaggiatori statunitensi e 1.000 in Giappone, Australia, Messico, India, Regno Unito e Canada che hanno un reddito familiare di almeno $ 70.000)”.
I costi aggiuntivi non sono un freno
I rincari annunciati dunque non sembrano fare da deterrente alla voglia di prendersi del tempo per sé e i propri cari, fare le valige e partire. Secondo una nota stampa pubblicata da Codacons ad aprile, le vacanze estive degli italiani subiranno un incremento della spesa complessiva pari al 15% rispetto al 2021. I dati Istat sull’inflazione lo confermano: la variazione percentuale dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale segna infatti una crescita per tutti i comporti turistici. Eppure, 9 italiani su 10 tra coloro che viaggeranno nel 2022, secondo una ricerca di Marriott International, hanno intenzione di spendere più del solito, arrivando a una cifra di 1.177€ in media a testa. “Si tratta di un aumento ben più cospicuo se si guarda al sotto-campione di viaggiatori giovani – sottolineano – che viaggeranno molto di più all’estero”. Anche a livello internazionale gli europei sono disposti a spendere di più (+39% in media) rispetto al 2019, prenotando un numero maggiore di viaggi (in media 4 per il 2022) e spendendo di più per ogni viaggio: il 14% degli europei sta infatti pianificando viaggi di lusso, per compensare quanto perso durante la pandemia (dati di Accor su un campione di 6.000 adulti del nord Europa).
Prudenza sulla meta
Maggiore è invece la prudenza sulla destinazione: “Sempre dall’indagine Ernst & Young – ricordano dal Politecnico – la meta preferita degli italiani si conferma l’Italia (67% del campione). Tuttavia, con una miglior situazione sanitaria e minori restrizioni, il 33% degli italiani desidera andare in vacanza all’estero (il 13% esclusivamente fuori dai confini nazionali e il 20% sia in Italia che all’estero)”. Dati del tutto simili si riscontrano tra gli statunitensi, dove secondo una ricerca di Battleface su 2.000 maggiorenni rappresentativi della popolazione, il 65% nel corso del 2022 prediligerà viaggi domestici, il 14% esclusivamente viaggi all’estero e il restante 15% entrambe le tipologie di destinazioni.
Tra indecisi e chi rinuncia
Nonostante il grande desiderio di partire, “al momento circa il 51% degli italiani ha scelto di andare in vacanza nei prossimi mesi (il 16% ha già prenotato, soprattutto i giovani nella fascia 18-35 anni, e il 35% è in fase di progettazione), il 18% è ancora indeciso e il 31% non partirà a causa del peggioramento della propria condizione economica (13%), della paura degli effetti della guerra (10%) o del persistere del Covid-19 (8%) rilevano i dati di Demoskopia. Il predominare delle prenotazioni sotto data rende difficile poter fare delle stime precise, ma auspichiamo un incremento della percentuale di viaggiatori effettivi già nelle prossime settimane”.