La richiesta in adv? Con Zoom, Whatsapp o post-it

Oggi la richiesta del cliente in adv può arrivare in tanti modi. Uno Zoom, una mail, una frase su messenger, ma anche sotto forma di bigliettino appoggiato delicatamente sulla scrivania in cui ci sono scritte quelle famose paroline: “Mi puoi vedere qualcosa per…?”, oppure “mi butti giù due-tre idee”. Certo, questo lo fanno i clienti affezionati, gli storici, quelli che, se tu agente di viaggi sei al telefono, ti possono lasciare anche così il loro messaggio perché sanno che tu li conosci bene e sei in grado di interpretare i loro desideri. Un rapporto di stretta, strettissima fiducia. E’ ciò che accade a Alessia Saveri, titolare, amministratore e direttore tecnico della Ali & Sof Viaggi di Roma. Allora ci siamo chiesti come sia la scrivania di una adv.

La scrivania di una adv

Prima di arrivare a come si presenta una scrivania di una agente di viaggi oggi, una piccola premessa sul fatto che il modo di lavorare in adv è diventato più complicato, più articolato. “Per esempio, se devo fare un combinato Indonesia-Singapore-Kuala Lumpur devo sapere cosa serve per spostarsi da tutti e tre i Paesi. Oggi devi saper fare tutto – dice Saveri -. Prima fare una pratica era una stretta di mano ora le informazioni si sono quintuplicate, c’è la privacy, c’è la normativa, devi vedere se il cliente è vaccinato, se ha il green pass, vedere le normative del Paese in entrata e in uscita, devi aggiornare la pratica che poi dopo un iter di vari passaggi arriva finalmente al gestionale. Un percorso impegnativo che, in termini di tempo, richiede dai 45 minuti all’ora dopo che hai dato tutti i preventivi”. E questo è un tema, ma a cambiare è anche come arriva appunto, la richiesta del cliente.

Per esempio Ali & Sof Viaggi è presente sui social. Saveri sottolinea con soddisfazione che ha “una persona che si occupa solo di questo canale e questo perché in agenzia arrivano richieste dai social, dai clienti amici, che ti dicono quel famoso ‘mi puoi vedere qualcosa per…?, ma quel qualcosa deve essere valutato, studiato, visto e non si fa solo con un click. In pratica è una continua richiesta che arriva sotto forma di messaggi”.

Tutto questo ci fa comprendere che il modo di lavorare è cambiato, che le richieste arrivano dai vari mezzi di comunicazione o canali in cui l’adv è presente. “Io sulla mia scrivania ho un planning – racconta ancora Saveri -, ho il telefono su cui arrivano i messaggi, i fogli, i foglietti, i fogliettini, i messaggi via messenger, le mail, i pezzetti di carta. Tutto ciò fa parte del beneficio di avere costruito dei rapporti, ma significa anche avere richieste sempre e in ogni orario”. Intendiamoci Saveri non si sta lamentando, ha solo voluto dare una idea dei diversi aspetti di come sia oggi il lavoro in adv, di come si debbano monitorare tutti gli strumenti che si hanno a disposizione, telefono, mail, social, porta d’ingresso, scrivania, messenger, Whatsapp. Vuol dire essere multicanale, multi tasking o semplicemente raccogliere i frutti di un lavoro fatto da anni e anni di passione e dedizione, dove non ci sono orari, non c’è sabato, non c’è domenica, ma c’è la grande passione di seguire tutto al meglio.

Crescono le video consulenze

Non è tutto. Sappiamo bene che la pandemia ha lasciato come eredità anche una maggiore familiarità con la tecnologia e con l’utilizzo di app quali Zoom e similari. Anche i clienti di agenzia si sono confrontati con tali modalità che evidentemente sono piaciute visto che, come racconta Fabio Angiolillo, socio e direttore vendite della adv Business Class Viaggi di Roma, c’è da considerare “un notevole incremento di video consulenze fatte sulle varie piattaforme come Zoom, Teams o anche Whatsapp. Come agenzia eravamo già pronti per questo fenomeno nel periodo pre-pandemia, ma negli ultimi mesi sono aumentate costantemente”.

Però Angiolillo fa sapere che “la maggior parte dei clienti storici ormai scrive o manda una mail, d’altra parte c’è una parte sia di clienti affezionati, sia occasionali che preferisce venire in agenzia”. Insomma tutto cambia, si evolve, ma resta anche uguale a se stesso se le basi sono buone e solide.

Stefania Vicini

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