Nicolaus sposa la tesi del Cluetrain Manifesto: “I mercati sono conversazioni”
I mercati sono conversazioni è la prima tesi del Cluetrain Manifesto, un testo di economia che si propone come un vero e proprio manifesto del mercato interconnesso. La prima delle 95 tesi del Cluetrain Manifesto è, appunto, che i mercati siano conversazioni“. Ad illustrare la frase e il suo significato è Sara Prontera, direttrice marketing del Gruppo Nicolaus, lo fa in quanto l’azienda sposa questa testi e non poteva essere diversamente, visto che, come comunicato di recente, ha conseguito la certificazione di conformità del trattamento dei dati personali dei propri contatti, da parte dell’organismo di certificazione InVeo, relativamente alle attività di profilazione e marketing. Perché parliamo di ciò? Perché la suddetta tesi ci ha incuriosito, da qui la volontà di analizzare e comprendere assieme alla manager la sua implicazione in ambito turistico.

La memoria del marchio

Prontera osserva che “l’incontro tra domanda e offerta sta tornando, quindi, al significato originale del termine, quello di mercato come luogo di conversazione e di scambio di conoscenze – commenta a Guida Viaggi -. La rete e la connessione permette alle persone di condividere conoscenze pertinenti con incredibile rapidità. Permette, in qualche modo, di conoscersi reciprocamente.
La controparte delle enormi possibilità abilitanti della tecnologia è che l’interlocutore (anche e soprattutto nell’industria turistica) si aspetta che un marchio conservi memoria di queste interazioni precedenti, soprattutto se significative. Si aspetta che il marchio sappia, ad esempio, che l’interlocutore è già stato nostro ospite, che viaggia con cane di piccola taglia, che preferisce prenotare in anticipo e partire a giugno. Se ha ritenuto il marchio meritevole di fiducia, lasciandogli queste informazioni importanti, si aspetta che il marchio a sua volta le ricordi e sappia agire di conseguenza“. A detta di Prontera, “i marchi e le aziende, soprattutto turistiche, non possono non attrezzarsi per farlo, tecnologicamente e a livello di processi”, osserva la manager.
Stefania Vicini
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