I viaggiatori d’affari tornano a percorrere strade e cieli, ma travel program e policy aziendali sono al passo con i nuovi modelli di acquisto? Con il ritorno del business travel e delle riunioni di persona, le aziende devono riflettere sul modo in cui stanno implementando – o reimplementando – i loro processi di viaggio, soprattutto per quanto riguarda i trasporti via terra.
Questa è la premessa alla base del primo rapporto sui trasporti via terra – The Corporate Travel Comeback: The Evolution of Ground Transportation and Other Trending Business Travel Topics – basato su un sondaggio quantitativo condotto tra i responsabili dei viaggi aziendali negli Stati Uniti, storicamente precursori di nuove tendenze per il settore, e in Canada.
Il rapporto Uber for Business/Gbta
Il rapporto, realizzato da Uber for Business, la divisione aziendale di Uber, e da Global Business Travel Association, rivela le preoccupazioni e le considerazioni dei travel manager di alcune delle più grandi aziende del mondo.
“I viaggi aziendali sono in aumento. Uber ha visto le corse in aeroporto rappresentare il 13% delle prenotazioni lorde della mobilità nel primo trimestre del 2022, con una crescita del 166% rispetto all’anno precedente”, ha dichiarato Susan Anderson, Global Head of Uber for Business. “Con il passaggio di un numero sempre maggiore di aziende a flussi di lavoro ibridi e di persona, è importante che le aziende ripensino i loro programmi e le loro politiche di viaggio, in modo da adattarli a questa nuova era di business in cui ci troviamo”.
Il rapporto rileva che i travel manager sono concentrati su alcune considerazioni chiave: sicurezza dei viaggiatori, conformità alle politiche e sostenibilità. Rispetto a due anni fa, il 75% dei datori di lavoro si concentra maggiormente sulla sicurezza/benessere dei viaggiatori, il 55% sulla sostenibilità/responsabilità sociale e il 53% sulla conformità/applicazione delle travel policy.
“I viaggi d’affari e i viaggiatori sono cambiati e quindi i travel program aziendali devono evolversi di conseguenza. Questa ricerca mette in luce alcune delle considerazioni importanti e ponderate che vengono fatte dalle aziende e dai dipartimenti di viaggio aziendali quando si tratta di servire i dipendenti che viaggiano per lavoro”, ha dichiarato Suzanne Neufang, ceo di Gbta.
Dal punto A al punto B e ovunque nel mezzo
Pensando all’attuale approccio della loro azienda alla gestione dei trasporti via terra, gli intervistati hanno identificato alcuni dei principali punti di forza dei loro travel program, oltre a notevoli aree di miglioramento.
Rideshare e auto a noleggio sono in cima alla lista. La maggior parte dei travel manager afferma che i dipendenti della propria azienda utilizzano “spesso” le auto a noleggio (82%) e le app di rideshare (70%) durante i viaggi di lavoro, ma meno della metà (48%) afferma che i dipendenti utilizzano spesso i taxi.
La maggior parte delle policy consente almeno qualche volta il servizio di Ncc (74%), il ridesharing premium (68%) e il noleggio di auto premium/di lusso (51%). Circa un terzo dichiara che i dipendenti della propria azienda utilizzano “talvolta” o “frequentemente” il trasporto con autista (36%) o il ridesharing premium (30%).
La metà dei travel program (49%) ha attualmente un account aziendale con una piattaforma di ridesharing e un terzo (35%) lo prenderebbe in considerazione. Le caratteristiche più importanti citate dai travel manager sono la reportistica (76%), l’integrazione con le piattaforme di spesa (69%) e la possibilità di applicare le policy aziendali (62%).
L’evoluzione dei viaggi d’affari
Fare della sostenibilità una priorità. La stragrande maggioranza (84%) dichiara che la sostenibilità è almeno in qualche modo importante nel travel program della propria azienda, mentre il 50% afferma che è molto o estremamente importante.
Tra le aziende intervistate, il 73% sta valutando la possibilità di impostare un monitoraggio degli sforzi di sostenibilità del trasporto via terra.
Anche se i travel program danno priorità alla sostenibilità, non tutti sono disposti a sostenere costi aggiuntivi significativi per ottenere risultati più sostenibili. Solo il 6% degli intervistati afferma che la propria azienda attualmente consente ai dipendenti di spendere di più per le opzioni di viaggio sostenibili, mentre un altro quarto (26%) sta valutando di consentire ai dipendenti di spendere di più.
A tutto bleisure
Lavoro e tempo libero, meglio insieme. Il 90% degli intervistati afferma che i dipendenti sono più (30%) o ugualmente interessati (60%) ai viaggi “bleisure”, ovvero ad aggiungere giorni di vacanza ai loro viaggi di lavoro, rispetto ai tempi pre-pandemia. E sebbene il 36% affermi che la politica aziendale in materia di viaggi consenta espressamente i viaggi “bleisure”, il 49% non lo fa, ma in pratica i dipendenti sono spesso autorizzati a fare questi viaggi.
Tra ristorante e food delivery
I prezzi dei pasti aumentano a causa dell’alta inflazione. Mentre quasi un terzo degli intervistati (29%) dichiara che la propria azienda ha aumentato il limite di spesa o la diaria per i pasti, un numero maggiore (56%) afferma che questi sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno fiscale o solare.
La consegna di cibo a domicilio è destinata a rimanere. Più della metà (55%) dei travel manager afferma che i dipendenti della propria azienda utilizza almeno qualche volta le app di food delivery durante i viaggi di lavoro e il 32% prevede che i dipendenti le utilizzeranno più di quanto non facciano oggi.
La maggior parte dei travel program (52%) ha già o prenderebbe in considerazione la possibilità di avere un account aziendale con una piattaforma di food delivery. Le caratteristiche più importanti per i travel manager sono l’integrazione con il software per le spese (74%), la reportistica (72%), la possibilità di ordinare pasti di gruppo (66%) e la possibilità di applicare le policy aziendali (64%).