Il problema voli all’inizio sembrava dovesse riguardare solo l’estero, adesso, ci si è resi conto che anche l’Italia è colpita da questa problematica. Un far west, c’è chi ha definito così il fenomeno delle cancellazioni selvagge dei voli estivi da parte delle low cost. “Si stanno moltiplicando le tratte abolite, spesso all’ultimo momento, senza alcuna comunicazione ai passeggeri e soprattutto senza meccanismi di riprotezione che sarebbero dovuti per legge”. A denunciare la situazione è Franco Gattinoni, presidente di Fto. Il tema corre sui social e a tal proposito Fulvio Avataneo, presidente di Aiav, in uno scambio di battute su Facebook, fa notare che “i principali t.o. italiani hanno costruito parte delle loro programmazioni utilizzando proprio i voli low cost”. Pertanto questo grosso problema si è verificato anche perché rispetto ad altri anni, non ci sono alternative e molti pacchetti sono stati costruiti così.
Un malcostume da frenare
E’ inutile dire che il tema voli preoccupa, non poco, il fronte delle adv. Gabriele Baldan, titolare dell’agenzia Cantiere 34, afferma che “è il problema più sentito in questo momento. Le partenze di alta stagione si stanno avvicinando e quello che ci preoccupa di più è la situazione di incertezza in particolare del comparto aereo. Modifiche e cancellazioni capitano spesso e questo non aiuta, visto che i pacchetti turistici sono complessi e la cancellazione di un volo provoca automaticamente un gran lavoro di riprotezione, che al momento è possibile, ma per le partenze delle prossime settimane con i voli pieni diventerà sempre più difficile, complicato oltre che oneroso”, mette in guardia. A livello operativo, per quanto riguarda le nuove pratiche, l’adv sta cercando di convincere il cliente “ad una conferma immediata in quanto le opzioni sono sempre più corte, spesso non previste e i prezzi sono in continuo aumento”. In tutto ciò si deve considerare che c’è anche “la variabile adeguamento carburante e tasse, in genere legate al comparto aereo e anch’esse in continuo aumento”.
Cancellazioni di tratte e cambi di giorni
A preoccupare Luca Montanari, titolare della adv Pleasure Travel, è “il mancato rispetto dei diritti del passeggero. Con la ripresa di inizio anno abbiamo assistito al moltiplicarsi di nuove tratte che le compagnie, in particolar modo low cost, hanno inserito nella loro programmazione. Ora stiamo assistendo a continue cancellazioni di tratte, cambi di giorni e di programmazione che mettono in grande difficolta chi fa organizzazione. A mio avviso è inspiegabile come l’autorità, che dovrebbe vigilare, non riesca a frenare questo malcostume”.
L’attuale offerta voli è adeguata alla domanda? Montanari fa un distinguo, precisando che “si tratta di due offerte e argomenti completamente diversi”. Uno è quello del mercato dei voli di linea o low cost, “che a un certo un punto della stagione ha sovradimensionato le opportunità e capacità del nostro mercato turistico, trovandoci oggi a dover subire continue cancellazioni di tratte e riprogrammazioni da parte delle compagnie”. L’altro è il mercato dei voli charter “ad uso dei pacchetti turistici dei t.o, che vede nella realtà un’unica compagnia aerea sul mercato che, se pur dobbiamo ringraziare per aver dato opportunità di programmazione a t.o. e adv e di ricominciare a lavorare, è innegabile che, non avendo al momento alcun tipo di competitor, questo limita nuove opportunità per il mercato”.
Secondo Fabio Angiolillo, socio e direttore vendite della adv Business Class Viaggi, per alcune destinazioni “l’offerta voli anche se non ancora ai livelli pre-pandemia, è sufficiente, in altri casi meno”. A suo dire, però, i problemi questa estate saranno “tantissimi e in parte già si vedono, è previsto un numero non indifferente di cancellazioni di voli in Europa, dovuti a mancanza di personale, il che vuol dire che tantissimi europei e di conseguenza le adv si troveranno ad affrontare problemi di non facile risoluzione, visto che i voli alternativi saranno già pieni”.
Gli altri problemi
Il problema dei voli è chiaro ed è in atto da un po’, anzi è quotidiano, come dice Montanari. Oltre a questo ci sono altri nodi da fronteggiare? A suo dire “probabilmente questa domanda fatta a settembre avrebbe una risposta diversa da oggi, dove riscontriamo esclusivamente ritardi nelle aperture delle strutture, che in altri anni già da fine maggio erano pienamente operative”.
Angiolillo accenna al discorso del personale, ossia al fatto che, “in parte tour operator e fornitori sono probabilmente oberati di lavoro dovuti a tutte le formalità e forse ancora con qualche carenza di personale”.
Stefania Vicini