L’allentamento in Giappone del divieto di ingresso ai viaggiatori stranieri, in vigore da due anni, cerca di bilanciare l’enorme importanza economica del turismo. Secondo quanto riporta Skift, il Paese consente l’ingresso di un numero limitato di turisti stranieri in pacchetti turistici a partire dal 10 giugno (solo con tour guidati e nell’ambito di una quota di 20.000 arrivi al giorno, compresi i residenti); sempre secondo la testata, sarebbero arrivati alcuni “tour di prova”, principalmente di agenti di viaggio stranieri.
Ma non è tutto ora quel che luccica: Resol Holdings Co Ltd, attivo nella gestione di resort, ha aperto quattro nuove sedi nel periodo precedente le Olimpiadi di Tokyo, aspettandosi un massiccio afflusso di turisti stranieri. “È stato un fallimento totale – ha dichiarato il direttore operativo Hideaki Kageyama -. Non si riescono a pagare le bollette, l’affitto e la manodopera senza il turismo inbound”, aggiungendo che l’allentamento delle frontiere non è sufficiente a rilanciare rapidamente il settore.
Nel 2021, riporta Skift, il numero di alberghi che hanno chiuso i battenti a livello nazionale è salito al massimo degli ultimi cinque anni e l’indebitamento degli hotel è più che raddoppiato dal 2019, secondo la società di ricerca Teikoku Databank Ltd. Le sovvenzioni governative hanno, tuttavia, contribuito a evitare fallimenti diffusi; Kageyama ha affermato che Resol avrebbe potuto fallire se non fosse stato per attività collaterali come campi da golf e impianti solari. Il turismo era un elemento trainante nel Giappone pre-pandemia: nel 2019 si stato registrato un record di circa 32 milioni di turisti stranieri che hanno speso circa 38 miliardi di dollari. Il governo punta ancora a portare 60 milioni di turisti all’anno entro il 2030.
Cosa pensano gli addetti ai lavori?
A riprova, però, della situazione di dubbio sulle regole di ingresso e l’arrivo di turisti stranieri, ci sono le testimonianze degli operatori italiani attivi sulla destinazione.
“Non sono state ancora rilasciate le regole ufficiali – obietta Andrea Mele, ceo Mappamondo -, l’unica cosa che sembra ‘certa’ è il limite di 20mila turisti al mese, studenti inclusi. Le dmc giapponesi non hanno al momento istruzioni. C’è tanta richiesta potenziale, dai viaggi di nozze, un classico per la destinazione, alle agenzie stesse. Secondo me, però, prima di ottobre non si aprirà al turismo individuale senza restrizioni, forse a settembre a essere positivi. Noi, a differenza di altri – ci tiene a sottolineare il manager – facciamo preventivi solo da ottobre in avanti”. Pre-Covid l’operatore movimentava un numero consistenti di passeggeri sul Giappone: “Ci avvicinavamo al migliaio. Si tratta, ad ogni modo, di una destinazione costosa e difficile”.
“L’interesse è davvero molto forte e la richiesta di preventivi è schizzata immediatamente – afferma Michele Serra, presidente Quality Group -. Ovviamente, ormai i giochi per l’estate sono quasi tutti fatti e per questo avevamo insistentemente chiesto una comunicazione anticipata di due mesi rispetto alla riapertura, per poter salvare la stagione. Le conferme di luglio aiuteranno a oliare la macchina organizzativa prima dell’attesa esplosione di settembre”. Secondo il manager le richieste non sono mai mancate e “compatibilmente con quelle che saranno le regole effettive, la ripresa sarà violenta”.
“Abbiamo gruppi o eventi in stand by perché in attesa dell’ok per potere entrare nel Paese; alla notizia ci siamo subito attivati per queste richieste – spiega Ludovico Scortichini, presidente di Go World -. Nel frattempo sono arrivate le chiamate per avere informazioni, ma credo che ci vorranno 3 -4 mesi prima di mettere in ‘moto’ la meta. Insieme alla Cina si tratta delle ‘due mega destinazioni’ ancora chiuse e possiamo cominciare a pensare alle programmazioni sull’inverno-primavera con qualche certezza”.
“Al momento si parla di richieste per il periodo da settembre in poi – sostiene Vanessa Bruni, product manager Polinesia Francese-Giappone di Idee per Viaggiare – e bisogna considerare che i tour in Giappone devono essere confermati circa un mese prima. Siamo ancora in attesa delle precisazioni dal Governo per comprendere meglio le linee guida”. Sorgono, infatti, spontanee alcune domande: “Si possono avere giornate libere o i clienti devono essere sempre accompagnati in ogni giornata del tour?”, si chiede Bruni.
Ma l’obiettivo di 60 milioni di turisti all’anno entro il 2030 è percorribile? “Considerando le richieste attuali, c’è da immaginare che lo sia – risponde Bruni di Idee per Viaggiare -, soprattutto con misure restrittive sempre più allentate e se il Paese metterà in atto una comunicazione incentrata sul discorso della sicurezza e della ‘tranquillità’ di visitarlo in libertà”. Positiva anche la visione di Serra di Quality Group: “Assolutamente sì. Ci sono le infrastrutture inaugurate per le Olimpiadi, la rete ferroviaria è stata potenziata, l’immagine del Paese in questi due anni, anche per effetto della chiusura prolungata, si è trasformata, sublimandosi: lavorando bene nei prossimi anni, ce la possono fare. Noi, per la nostra parte, siamo più che pronti”. Sulla stessa linea Scortichini di Go World: “Abbiamo visto che questo Paese è riemerso velocemente dai tragici fatti del periodo del terremoto e come sia cresciuto in modo esponenziale. Quindi direi che i giapponesi quando si danno gli obiettivi sono reali, raggiungibili e quindi credibili”.
Nicoletta Somma