Airbnb, a caccia di nomadi digitali, strizza l’occhio all’Italia inserendo ben due località tra i 20 hub mondiali promossi come destinazioni digital nomad friendly: il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Brindisi. Lo scorso aprile, infatti, la piattaforma aveva lanciato l’iniziativa Live and Work Anywhere con l’intento di individuare le destinazioni più adatte e collaborare con enti locali e aziende di promozione turistica per attrezzare e promuovere questi territori come dei veri e propri “hub” per nomadi digitali.
Un’opportunità per l’Italia, dal momento che nei primi tre mesi dell’anno sono aumentate le ricerche di viaggi in solitaria e a lungo termine nel nostro Paese del 90% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia. Le mete selezionate sono state scelte per la loro attrattività o perché al passo con i cambiamenti normativi o amministrativi necessari ad accogliere chi sceglie di vivere e lavorare da remoto in una zona diversa da quella di residenza.
“Nei prossimi mesi Airbnb lavorerà con ognuna delle destinazioni alla creazione di hub personalizzati, dando visibilità alle migliori soluzioni di alloggio a lungo termine presenti in loco, oltre a indicare le informazioni necessarie riguardo il soggiorno in Italia. -ha spiegato Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italia– La piattaforma, inoltre, collaborerà con gli enti locali per organizzare iniziative dedicate all’ospitalità responsabile e a come viaggiare da remote worker”.
Nel 2021, un ospite su cinque ha utilizzato Airbnb per lavorare da remoto durante i suoi viaggi, un trend che è continuato nel primo trimestre del 2022, con i soggiorni a lungo termine che hanno raggiunto il proprio massimo storico, raddoppiando rispetto allo stesso periodo nel 2019.