La partita della ripresa aerea passa (anche) dall’handling. Abituati come siamo a pensare all’aviazione guardando al cielo e alla guerra tra vettori, rischiamo di non dare la giusta rilevanza – decisiva per le sorti dei singoli aeroporti come di interi sistemi-Paese – ai servizi a terra, fondamentali tanto quanto il personale volante, gli ordini a Boeing o Airbus, i loyalty program e gli slot-volo.
Lo sa bene Swissport, multinazionale del ramo con il cuore tra le Alpi e un “portfolio” di 287 aeroporti in 45 Paesi. La società ha ufficializzato il suo sbarco in Italia, con il lavoro su Roma Fiumicino già operativo – dopo essersi aggiudicata le attività di assistenza a terra di Alitalia –, Milano Linate in pipeline e con la prospettiva, confermata dal ceo Warwick Brady, di “espanderci anche in altri aeroporti” del Bel Paese.
L’Italia dell’handling: un mercato non facile
Nei primi cinque giorni di attività a Fiumicino – iniziati il 14 luglio scorso – Swissport ha già assistito 67.474 passeggeri e gestito 501 voli per diversi vettori. Un ingresso sul mercato italiano, quello di Swissport, che avviene a ben 25 anni dalla nascita perché, racconta Marina Bottelli, direttore generale di Swissport Italia, “bisogna cogliere le opportunità quando si presentano. Il mercato italiano non è facile, perché gli aeroporti sono limitati: Venezia, Roma, Linate sono contingentati a un numero minimo di handler, per motivi di sicurezza e capacità degli aeroporti, come in altri Paesi. Ma non basta chiedere una licenza. La combinazione di un grande aeroporto come Fiumicino, 11esimo in Europa e da 44 milioni di pax, un vettore come Alitalia, che già aveva il 70% del mercato, e persone di grande professionalità, ha rappresentato il mix ideale per farci decidere di partecipare alla gara”.
Fiumicino operativa, Linate quasi
Sulla “operazione Italia” di Swissport, Bottelli spiega che “abbiamo partecipato a entrambi i lotti di gara, sia per le attività di ground handling di Fiumicino sia per quelle di Linate. Per l’aeroporto di Roma, il Ministero competente ha proceduto all’aggiudicazione in favore di Swissport senza rilancio. Per l’aeroporto di Milano Linate c’è stata invece una fase di rilancio per Swissport e Airport Handling. Questa fase si è conclusa positivamente per Swissport, che ha presentato la migliore offerta. Ora si segue una procedura che prevede la riunione di un comitato e successivamente l’aggiudicazione da parte del ministro competente, che speriamo avvenga in tempi brevi per consentire lo start up dopo l’estate”.
I mille volti dell’handling
Sullo scalo romano, rimarca poi la manager, “non gestiremo l’intero handling, come d’altronde avviene anche su tutti gli altri scali sui quali operiamo, salvo alcuni casi di aeroporti molto piccoli. Su Fiumicino avremo il servizio di hub di Ita Airways e un portafoglio di clienti che erano già di Alitalia. Avremo il 70% del traffico, con altri due handler sullo scalo. Su Linate sarà invece solo Ita area passeggeri, sulla rampa non entreremo”.
Quanto alle principali attività, Bottelli spiega che “gestiremo tutta l’area passeggeri – check-in, imbarchi e biglietterie di Ita – le lounge e i servizi vip di Ita, il lost & found per tutti i clienti, il carico-scarico e il bilanciamento degli aerei, il trasporto merci dal magazzino merci agli aeroplani”.
Il personale e la domanda
Sul personale assorbito da Alitalia, Bottelli precisa che “1.608 lavoratori sono già in organico, ma lavoriamo con circa 2.000 persone, con altre ‘prese in prestito’ dal bacino di Alitalia. Il piano industriale prevede poi l’assorbimento di altre persone alla conferma dei volumi di traffico”.
E la loro formazione? “Gli standard nel ground handling seguono le regole della Iata, quindi sono passati attraverso una profonda due diligence di Swissport ancor prima della gara. Gli standard di Alitalia erano già altissimi e in linea con le esigenze Iata e Swissport. Le attività in corso sono piuttosto pensate per portare la Swissport way nei team locali”.
Sull’eventuale rimbalzo al ribasso della domanda nei prossimi mesi, con un calo dell’entusiasmo e del traffico, questo farà secondo Bottelli “parte dei rapporti tra handler e vettore: da qui le assunzioni oculate, con un bacino di personale temporaneo per allinearci con le esigenze del mercato”.