Un corso per trasformare l’informazione in decisione

Digitalizzare è il mantra di oggi: ma chi pensa alle competenze necessarie per mettere il digitale a servizio delle aziende? Siamo sommersi da milioni di dati provenienti da fonti differenti.
È chiara a tutti la necessità di investire denaro, tempo e competenze per eliminare l’analogico e le aziende investono sempre di più in questa direzione.

L’importanza della formazione

“Ma è bene ricordare – spiega Andrea Guizzardi, direttore dell’Osservatorio Business Travel e del Center for Advanced Studies in Tourism – Cast dell’Università di Bologna – che l’obiettivo della digitalizzazione dovrebbe essere quello di dare più informazione alle aziende, rendendo più efficace il processo decisionale e accorciando i tempi delle decisioni. Più informazione, appunto, non più numeri. Quello che sembra mancare in questa corsa all’oro (digitale), fatta di nuovi computer veloci e App rivoluzionarie, è la formazione degli specialisti che si devono occupare di trasformare l’informazione in decisione”.

Capire prima di acquistare

“Concordo con la riflessione del professor Guizzardi – aggiunge Silvia Verzini, consulente Business Travel e Temporary Travel Manager -. Digitalizzare, competenze, aziende: tre parole chiave. I processi di innovazione digitale dovrebbero partire dalle competenze e da una visione strategica, prima che dalle tecnologie. Spesso accade che le aziende acquistino tecnologie di vario genere e software di BI aspettandosi di risolvere problemi che invece sono generati da una non adeguata comprensione della materia e dei processi business travel. Il mio consiglio, prima di passare alla tecnologia, è di avviare un’analisi sullo status quo del travel in azienda e, da lì, iniziare a valutare quali cambiamenti avviare e quali strumenti adottare e se necessario fare formazione specialistica per imparare a leggere i numeri e i dati per poi saperli tradurre in action plan”.

Comunicare i dati

I dati vanno estratti, incasellati, confrontati e magari anche proiettati sul futuro per essere trasformati in valore per l’azienda. Ma non solo, perché Kpi, statistiche e proiezioni devono anche essere comunicate ai decisori in modo da essere comprese correttamente.

Un corso in deep

“Per questo – continua Guizzardi – all’Università di Bologna abbiamo pensato a un Corso di Formazione centrato sull’analisi statistica dei big data per il travel e sul modo efficiente di comunicare il loro contenuto informativo ai decisori.
Il momento formativo – Data analysis and reporting for business travel intelligence, 36 ore di formazione in presenza su 6 giornate – è progettato prorpio per chi maneggia grandi quantità di dati digitalizzati, che provengono anche da fonti diverse, e che ha bisogno di capire i limiti informativi di una media, di un grafico o dell’aumento della variabilità di quanto “digitalizzato” (il rischio). A 360°, ovvero indipendentemente dal fatto che l’oggetto dell’analisi sia il costo del viaggio (tempo e denaro), il fatturato associato, ma anche dimensioni più nuove come la sostenibilità o il rischio dello spostamento”.

“Insomma – conclude Verzini – un corso dedicato a persone desiderose di capire i limiti e i punti di forza delle misure statistiche e dei Kpi per evitare di utilizzare le nuove tecnologie, App e/o gestionali, in modo passivo ma, anzi, capendone i limiti e i punti di forza. Proprio le nuove professionalità che servono per sostenere e non rendere sterile la corsa alla digitalizzazione”.

Back to school

Nasce dunque per questo il corso presso l’Università di Bologna che, giunto alla decima edizione, pone l’accento sulla centralità dell’analisi dei dati. Il corso si avvale della partnership di AirPlus, Bcd Travel e Zucchetti e della collaborazione di Gbta. La nostra testata Guida Viaggi è media partner.

Per ulteriori informazioni campusrimini.formazionebt@unibo.it. L’iscrizione va completata entro il 4 agosto

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