Advunite: “Tanta incertezza, positive solo le crociere”

Tra i pareri discordanti sul trend delle vacanze si inserisce il commento di Advunite, che afferma: “La grandissima occupazione delle strutture ricettive in Italia non ha generato grossi ricavi ma ha riportato presenze turistiche che potranno essere da volano per future prenotazioni ma a prezzi calmierati. Infatti le strutture alberghiere hanno aumentato i costi delle loro camere per avere un ritorno economico e non tutte hanno i servizi adeguati ai prezzi richiesti”.

Guerra al ribasso

L’associazione fa poi riferimento alla consuetudine di scavalcare le grandi Ota per la prenotazione chiamando direttamente gli alberghi che offrono sempre prezzi più bassi “creando quindi una situazione di guerra al ribasso dove i contratti sono carta straccia mettendo in difficoltà soprattutto gli addetti ai lavori”.

Tensione per i voli

“Le compagnie aeree hanno creato una serie di tensioni tra gli agenti di viaggi e i clienti – prosegue la nota associativa – non riproteggendo gli stessi ( le low cost) durante le tante cancellazioni, cancellando i voli con un minimo di preavviso abituando quindi il cliente al “si salvi chi può”, senza regole e senza interventi delle autorità”.

La battaglia antiabusivismo

Secondo quanto riferisce Advunite, “i tour operator da soli hanno iniziato a pensare alla battaglia antiabusivismo, che ben venga, ma deve essere fatta dalle autorità che latitano sempre dando la colpa alla mancanza di uomini e mezzi”.

Il clima di incertezza

Infine il riferimento va al clima di incertezza dovuto alla guerra in Ucraina, alle nuove tensioni in Oriente che “non permettono di vedere un futuro roseo per l’outgoing sicuramente e per l’incoming nell’immediato. L’unico settore che è andato bene sono le crociere, perché è la vera industria turistica – prosegue -. Sono il settore trainante della terza industria italiana con un Pil altissimo, con veri ricavi e con ottime iniziative. Il problema è che sono pochissime le compagnie in attivo”.

Secondo Advunite, infine, i numeri dell’estate non saranno soddisfacenti soprattutto a settembre quando si vedranno tante “nuove situazioni” con pesanti ripercussioni sull’intera industria turistica sia in termini di immagine che sostanziale. “Mancheranno i ristori che tanti operatori aspettavano con ansia pensando di replicare il “colpaccio” di qualche anno fa”, conclude.

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