La programmazione deve fare l’effetto wow

Le passioni come ispirazione per la programmazione, per poter dare quel tocco molto personale. E’ la linea di condotta adottata e svelata da Manuela Altinier, direttrice del t.o. Columbus. L’idea è proporre “una programmazione che si discosti dalla normale offerta di mercato, riconoscibile. Ovvero che a colpo d’occhio si capisca che si tratti di un prodotto Columbus, per questo ho chiesto a tutto lo staff di infondere la propria personalità al loro operato, dando risalto alle proprie passioni”. Nel suo caso, la passione per i viaggi si accompagna a quella per la musica, il che ha portato ad una “minuziosa ricerca di festival musicali in tutto il mondo, molti dei quali di fama internazionale, ma spesso non conosciuti dagli italiani”, con la relativa proposta di diverse partenze in tali occasioni.

Musica e danza

Oltre alla musica, “filo conduttore di tutta la programmazione, si aggiunge anche la danza. Nel nostro staff abbiamo due colleghe appassionate. Per questo motivo abbiamo allo studio alcune proposte per il prossimo inverno per viaggi a tema danza latino-americana nelle principali isole caraibiche, ma anche corsi di danza stile Bollywood per chi si reca in India”. Come racconta la manager, nelle grandi città il t.o. cerca di proporre sempre “i quartieri o i locali più adatti per ascoltare musica dal vivo, ballare il tipo di musica che più appassiona, dai rooftop bar con dj set, alle discoteche che animano la movida locale. Il tutto con possibilità di prenotare il tavolo, saltare la fila all’ingresso e in alcuni casi anche l’accompagnatore locale che porta i clienti a scoprire i locali più in voga”.

Il filo conduttore delle sport

L’altro comune denominatore della programmazione di Columbus sono “sport e attività all’aria aperta, che portano ad un altro livello il contatto con la destinazione. Anche in questo caso tra colleghi ci siamo trovati subito in accordo, sebbene ognuno con declinazioni diverse come è giusto che sia”.

Per esempio, la responsabile prodotto America “trascorre il suo tempo libero in barca a vela, questo l’ha portata ad avere una certa sensibilità per tutti gli sport acquatici, con una scelta di crociere in catamarano e barca a vela nei Caraibi e nella Polinesia Francese”.

Alle Maldive Columbus collabora “con il centro di studio e ricerca degli squali balena (con il quale è possibile organizzare spedizioni di diverse settimane nella loro imbarcazione e collaborare alle attività), offriamo pacchetti all inclusive in hotel 3 stelle, che comprendono le immersioni subacquee per avvistarli. Chi fotografa un esemplare, fornendo al centro importanti informazioni sulla posizione e sullo stato di salute dell’animale, ottiene un’applicazione che permette di seguirlo grazie agli avvistamenti postati dai futuri viaggiatori”.

In Portogallo il t.o. collabora con alcune “scuole di surf e kitesurf, grazie alle quali possiamo offrire dalla giornata introduttiva ai primi rudimenti, fino a veri e propri corsi di più giorni, con la supervisione di bagnini professionisti che sorvegliano la spiaggia”. In Spagna il t.o. offre la possibilità di “esplorare a cavallo il Deserto di Tabernas, oppure cavalcare attraverso il Parco Nazionale del Doñana per poi proseguire per la degustazione di tapas nei ristoranti caratteristici del posto. La proposta è molto più estesa e non si limita alla sola Spagna – spiega la manager -, anche in Algarve si può ammirare dall’alto delle verdi scogliere in sella ad un cavallo le baie che si susseguono, o in India si può cavalcare nel deserto del Thar, andando alla scoperta dei villaggi rurali meno conosciuti del Rajasthan, per citare qualche altro esempio”.

Ci sono anche i circuiti in bicicletta, noleggio di quad, dune buggy e moto. “Ci siamo spinti oltre grazie ad una collaborazione con un campione di moto da rally, vincitore del gran premio del Marocco e secondo assoluto della Parigi–Dakar che accompagna personalmente eventuali gruppi di motociclisti desiderosi di esplorare i propri limiti”.

La tecnologia amica

Oltre ad organizzare tour in bicicletta e a piedi in Portogallo e Spagna, Columbus ha una intera programmazione active in Indocina dove propone sia tour di trekking o biking guidati a partenze fisse, sia autoguidati, “grazie ad una applicazione che consente di seguire le strade meno trafficate per raggiungere i panorami o i siti di maggior interesse, con una spiegazione scritta che illustra le peculiarità delle varie tappe raggiunte. Questo sistema a mio avviso è molto interessante, perché offre la libertà di movimento ad un prezzo contenuto, sia di tour a siti come ad esempio il Tempio di Angkor Wat, che, visitato in sella ad una bicicletta, acquista tutto un altro fascino senza rinunciare ad una spiegazione della sua storia, sia l’autonomia di un city tour a piedi di una città in Vietnam, con il supporto delle spiegazioni racchiuse nell’app”. Il tutto è accompagnato da “una puntuale assistenza in loco disponibile telefonicamente e tramite whatsapp”.

Visto che ognuno è libero di dare il suo personale apporto, grazie ad una collega che si è aggiunta da poco allo staff, “stiamo pianificando una programmazione dedicata alla meditazione e yoga, non solo nei luoghi più classici, come India e Sri Lanka, ma anche tenendo conto delle nuove tendenze, come Ibiza”.

Programmazione in evoluzione

E’ evidente che lo staff ha accolto con soddisfazione l’idea di poter dare spazio alle proprie passioni. La manager racconta che tutti, “senza eccezioni, hanno accolto con grande entusiasmo questa linea guida, anche più di quanto mi aspettassi – afferma -. Credo che non ci sia nulla di meglio del poter coniugare le proprie passioni con il proprio lavoro. Ciò ha portato ad una programmazione inedita, in continua evoluzione e del tutto personale, un vero pozzo senza fine, difficile da riassumere”.

Il modus operandi

Come si costruisce una programmazione e qual è il modus operandi adottato da Columbus? “Il nostro è non fermarsi mai, non accontentarsi di ciò che si ha ed essere sempre alla ricerca di ispirazione – spiega la manager -. Ciò che mi rende felice del mio lavoro è ricevere la domenica i messaggi su Whatsapp delle mie colleghe che, studiando e informandosi nel tempo libero, hanno avuto una nuova idea e non possono attendere il lunedì per espormela. Questo vuol dire che viene dal cuore e sarà sicuramente un successo”.

Certo, poi dopo servono “molti sopraluoghi e aggiornamenti, perché la destinazione la si deve conoscere personalmente, così come i vari fornitori. Per noi contano più di ogni altra cosa i rapporti umani. Tant’è che spesso alcuni fornitori mi sono venuti a trovare in Italia e li ho ospitati a casa, perché in anni di collaborazione ormai sono diventati amici”.

Un dato di fatto è che ci vuole “comunque molto tempo per realizzare un prodotto, sicuramente molto più di prima – riconosce la manager -. Dopo la pandemia ogni destinazione ha subito cambiamenti drastici e nulla è più come prima, sia dal punto di vista delle sistemazioni, dei fornitori, ma soprattutto la destinazione stessa ha cambiato completamente volto, per cui è tutto da reinventare e testare. Non diamo nulla di scontato e stiamo riverificando anche tutte le certezze che ci eravamo costruiti in anni di collaborazioni”.

Bisogna uscire dalla comfort zone

Questi sono alcuni dei segreti di come si costruiscono proposte e programmazioni, da dove nascono alcune idee, ma parlando di prodotto, alla domanda se in questo momento ce ne sia abbastanza in agenzia, Altinier sostiene che “non manca, diverso è il discorso delle disponibilità, ma questo è un altro argomento molto delicato, dovuto esclusivamente alla situazione creata dalla pandemia. Però – osserva  -, spesso le proposte si assomigliano tra loro e si tende a vendere quello che si conosce meglio. Probabilmente rimanendo nella propria comfort zone di ciò che si è già venduto si ritiene di avere maggior sicurezza nel concludere la vendita”.

E’ anche vero che oggi non è facile “proporre qualcosa a cui non ci abbia già pensato qualcun altro, ma ritengo che si possa comunque avere una prospettiva diversa della destinazione, un modo differente di porsi con il cliente, più audace e propositivo, perché se si riesce a stupirlo e ad affascinarlo con una attività, una curiosità, una località o un itinerario a cui non aveva pensato, probabilmente avremo maggiore chance di convincerlo che, comprare in agenzia, ha un valore aggiunto rispetto al web”.

Stefania Vicini

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