Gli aeroporti hanno un lessico, Babbel aiuta ad impararlo

Giugno ha registrato oltre 17 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani, l’estate sta segnando la ripresa dei viaggi nazionali e internazionali. Nonostante gli ultimi mesi abbiano messo a dura prova il trasporto aereo in tutta Europa, tra scioperi, cancellazioni e disagi che hanno coinvolto migliaia di persone, i turisti non intendono rinunciare alle vacanze. Detto ciò, è interessante osservare che gli aeroporti sono caratterizzati da un proprio lessico, più noto a chi è solito viaggiare e meno a chi lo fa per la prima volta.

Il lessico degli aeroporti

“L’aeroporto rappresenta, per sua natura, una sorta di piccolo melting pot, dove lingue e culture provenienti da ogni parte del mondo si incontrano – afferma Gianluca Pedrotti, principal learning content editor di Babbel -, ma questo microcosmo non è popolato soltanto da viaggiatori occasionali e rodati, bensì anche dalle persone addette ai lavori, che oltre a padroneggiare il gergo aeroportuale, fatto di anglicismi, sigle e termini tecnici, hanno sviluppato anche un proprio slang che non manca di autoironia e di riferimenti pop”.

La guida di Babbel

Gli esperti di Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno realizzato una guida per comprendere al meglio il vocabolario tipico dei piloti e degli assistenti di volo, così da aiutare i viaggiatori a orientarsi negli aeroporti.

Quali sono quindi le parole per immergersi nel mondo degli aeroporti? Per esempio – suggerisce Babbel -, lounge lizard, in gergo aeroportuale si dice lucertola della sala d’aspetto l’assistente di volo che dorme in aeroporto, air pocket, letteralmente traducibile in italiano con tasca d’aria, si usa per descrivere il fenomeno (noto anche come vuoto d’aria) per il quale l’aereo perde improvvisamente quota, ma si tratta della normale turbolenza, una circostanza del tutto innocua.

Oppure landing lips, letteralmente traducibile con labbra da atterraggio, questa espressione, tipica dello slang degli assistenti di volo, indica l’atto di truccarsi e di mettersi il rossetto prima della fine del viaggio, per apparire freschi e rilassati quando si salutano i passeggeri.

C’è poi Sharon Stone Jumpseat che indica il sedile rivolto verso la parte opposta rispetto a quelli dei passeggeri, sul quale sono soliti sedersi gli assistenti di volo. Il nome ha origine dal film “Basic Instinct”.

Pan Pan, tipica del gergo radiotelefonico, è un’espressione utilizzata dai piloti per segnalare una situazione di urgenza, ma non di vera e propria emergenza (in tal caso si utilizzerebbe il celebre mayday che si sente spesso ripetere nei film americani), finger, letteralmente dito, indica la passerella che si percorre poco prima della partenza per trasferirsi dal gate all’aereo.

Poi c’è angels, nel gergo dei piloti, essere a 30 angeli significa che l’aereo sta volando a un’altitudine di 30.000 piedi, si tratta, dunque, di una unità di misura. E Zulu time cosa vuol dire? Anche nota come Z Time, è l’ora zero, ovvero l’ora del meridiano di Greenwich. Poiché Z è Zulu nell’alfabeto internazionale militare, questo fuso orario di base, che viene anche chiamato “tempo coordinato universale” o “tempo civile”, viene solitamente indicato come Zulu.

La lista delle diverse terminologie legate ai viaggi è ampia, per questo – in particolare in riferimento alla lingua inglese – i docenti di Babbel Live hanno messo a disposizione una serie di lezioni per fornire a chi si appresta ad intraprendere un viaggio tutti gli strumenti necessari.

Tags:

Potrebbe interessarti