Caro-energia e parità euro-dollaro, in arrivo giornate calde

Tra caro-energia e fluttuazioni di borsa, tutto ilo mondo è in apprensione e neppure il settore alberghiero riesce a trovare pace. Così, come riporta il Corriere di Romagna, la famiglia Pazzini, titolare degli hotel Gioia e Confort sulla riviera romagnola, ha rilasciato una dichiarazione per molti versi scioccante, ovvero l’aria condizionata a pagamento dal prossimo anno.

Ai clienti, per contrastare la canicola, potrebbe dunque essere richiesta una “partecipazione alle spese” di qualche euro al giorno.
“Abbiamo pagato 18mila euro di bollette luce e gas, quasi il triplo del 2021″, riporta anche una nota Ansa. Intanto, gli albergatori annunciano contromisure, iniziando ad alzarla per passare da 24 a 26 gradi, pur “consci che ci saranno lamentele”.

Parità come opportunità

Ma a creare turbolenza – questa volta però con riflessi potenzialmente positivi, non è solo il caro-energia. Nel frattempo, infatti, Oltreoceano, in risposta al fatto che il dollaro Usa ha raggiunto nuovamente la parità con l’euro questa settimana, Shiji Group – fornitore leader di tecnologia per il settore alberghiero a livello globale – ha fornito consigli agli albergatori dell’area euro che desiderano trarre vantaggio dalla situazione.

“Una cosa che gli albergatori dovrebbero considerare quando fanno marketing B2B in questo momento – spiega Thomas Danielczak, Senior Sales Director di Shiji Group – è scoprire quali acquirenti B2B pagano in dollari. È interessante notare che non si tratta solo di aziende di viaggio con sede negli Stati Uniti, ma di qualsiasi azienda che opera in dollari”.

“In generale, a livello commerciale vediamo che i tour operator e altri acquirenti B2B di viaggi effettuano un maggior numero di prenotazioni presso gli hotel europei perché possono offrire prezzi più competitivi rispetto alla maggior parte degli altri Paesi. Mentre a livello di consumatori stiamo notando un aumento dei viaggiatori statunitensi che cercano e prenotano viaggi in Europa, anche in bassa stagione, con la parità che rende quasi più conveniente prenotare vacanze invernali in Europa che negli Stati Uniti”.

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