Camping mon amour! Se la tendenza in atto si confermerà anche per il mese in corso, quest’anno gli arrivi nei campeggi raggiungeranno quota 10,7 milioni per un totale di 73 milioni di presenze e una prevalenza degli ospiti stranieri pari al 57% del totale. A dirlo è Faita Federcamping.
Una rilevazione condotta tra le aziende ha infatti evidenziato che nei primi quattro mesi della stagione turistica 2022 le 2650 aziende del settore hanno registrato incrementi dell’8% di arrivi e del 7% di presenze rispetto alla stagione 2019, anno di riferimento precovid.
Germania e Austria in testa
Le performance deoi camping rispetto al 2021 sono state sensibilmente più vistose, in media nell’ordine del 17% ma la scorsa stagione era stata ancora pesantemente condizionata dalla forte diminuzione di ospiti stranieri dovuta alle restrizioni anticovid. In particolare quest’anno è tornata la presenza di ospiti provenienti da Germania ed Austria che insieme alle provenienze da Danimarca, Olanda, Svizzera, Cechia e Polonia hanno rappresentato oltre il 75% di arrivi dall’estero. Il periodo di permanenza si è allungato passando dai 6,8 giorni del ’19 agli attuali circa 7.
Margini diminuiti
I fatturati dei camping sono cresciuti meno che proporzionalmente mentre i margini sono sensibilmente diminuiti a causa della crescita del costo energetico (+300% per il gas e fino a +400%per l’elettricità ). Questa situazione ha praticamente azzerato gli utili derivanti dagli incrementi della domanda e costringe le imprese a non pochi sacrifici per contenere l’impennata che tutti i costi dei beni e dei servizi offerti hanno subito.
Si tratta di una contingenza che deve essere affrontata a livello nazionale al più presto perché in futuro rischia di condizionare pesantemente l’intero comparto insieme alla scarsità di manodopera che quest’anno ha raggiunto dimensioni critiche anche in relazione alla riforma naspi che ha sensibilmente impattato su un settore fortemente caratterizzato dalla stagionalità quale l’open air.