Sono a stelle e strisce i primi quattro posti della classifica mondiale dei passeggeri trasportati dalle compagnie aeree per il 2021 condotta da Cirium. Anche quest’anno al primo posto troneggia American Airlines, seguita da Delta Air Lines, United e Southwest, a dimostrazione della ripresa nel mercato interno statunitense.
Complessivamente, le compagnie aeree del Nord America hanno registrato una crescita del 75% rispetto al punto più basso del 2020, pur chiudendo l’anno scorso con un calo del 40% rispetto ai livelli di traffico del 2019, misurati in Revenue Passenger Kilometres/Miles (Rpk/Rpm).
La classifica, che si basa su oltre 600 operatori monitorati nel database delle compagnie aeree Cirium, mostra che il traffico mondiale ha chiuso il 2021 in calo del 57% rispetto al picco pre-pandemia. In termini di numero di passeggeri, il totale si è attestato a 2,3 miliardi per l’intero anno, rappresentando circa la metà dei volumi del 2019.
Low cost e legacy
I vettori low-cost hanno continuato a scalare le classifiche in tutte le regioni. Ryanair ha consolidato il suo ruolo di vettore più grande d’Europa, piazzandosi al quinto posto, appena sotto Southwest, ed è stata l’unica compagnia aerea europea a entrare nella top 10.
I principali vettori legacy europei, invece, sono andati meno bene negli ultimi due anni, in quanto la domanda di viaggi premium a lungo raggio è rimasta depressa. Sebbene Air France sia rimasta stabile al 13° posto, Lufthansa è scivolata in basso nella classifica e British Airways è uscita completamente dalla top 20. Anche Virgin Atlantic è scesa di oltre 50 posizioni, risentendo del lento ritorno del traffico a lungo raggio e premium.
“Prima della pandemia, le compagnie aeree dell’Asia-Pacifico detenevano la quota maggiore del traffico passeggeri globale, con oltre un terzo del totale mondiale – ha dichiarato Jeremy Bowen, ceo di Cirium -. Nel 2021 la regione è stata superata dal Nord America, grazie alla forte ripresa dei voli interni statunitensi”.
L’Asia
I tre grandi vettori continentali cinesi – China Southern, China Eastern, Air China – hanno mantenuto il loro posto in cima alla classifica, anche se la situazione potrebbe cambiare dopo una nuova serie di blocchi Covid nelle città cinesi. In tutta l’Asia-Pacifico, in netto contrasto con la ripresa nelle altre regioni del mondo, nel 2021 le compagnie aeree hanno registrato un nuovo calo del traffico.
Cathay Pacific è uscita completamente dalla classifica delle top 100 per l’aggressiva strategia “zero Covid” da parte di Hong Kong. Non è stata la l’unica: anche gli altri vettori della regione, in Indonesia, Malesia, Corea del Sud e Thailandia, hanno continuato a contrarsi.
In Giappone, All Nippon Airways e Japan Airlines hanno perso quasi l’85% del loro traffico nel 2020 e alla fine del 2021 erano ancora in calo di circa il 75%. Di conseguenza, entrambe sono scese fortemente in classifica.
Nel Golfo
I vettori del Golfo, Emirates e Qatar Airways, hanno entrambi mantenuto la loro posizione tra le prime 10 compagnie aeree, anche se il divario tra le due compagnie si è ridotto. Emirates è scivolata di quattro posizioni, posizionandosi appena davanti a Qatar Airways, in crescita, che si è impegnata a mantenere il più possibile la propria rete.
Turkish Airlines, aiutata da un ampio mercato interno privo di restrizioni ai viaggi transfrontalieri, è salita di quattro posizioni fino al 10° posto nell’ultima classifica rispetto al 2019.
La classifica mette in luce le difficoltà che hanno affrontato i vettori di linea, soprattutto quelli che si basano su un forte mix di viaggi d’affari e voli a lungo raggio. Nel 2021 la loro quota di traffico passeggeri mondiale era scesa di circa cinque punti, al 64%. Questo calo è stato ampiamente assorbito dai vettori low-cost, che hanno aumentato la loro quota al 26%.
Il rapporto completo è disponibile a questo link.