Un autunno-inverno che sta dando dei segnali buoni da parte del mercato. Si possono fare già i nomi di alcune delle mete che guideranno la classifica, in primis sul medio raggio, ma non solo. Il responso di alcune delle reti di adv interpellate è positivo, ma certamente si devono tenere in considerazione dei fattori chiave che potranno influenzare l’inverno.
Buone le attese, ma restano le incognite
L’auspicio è che le vendite continuino “a essere toniche come quelle dell’estate – afferma Dante Colitta, direttore commerciale & marketing Welcome Travel Group –, ma è ovvio che le incognite relative alle problematiche attuali sia geo-politiche sia di caro prezzi e la possibile diminuzione del prodotto a disposizione delle agenzie, potrebbero influenzare non poco le previsioni sulle vendite invernali”.
Gli andamenti delle ultime settimane, portano Sergio Testi, direttore generale Gattinoni ad asserire che “le prospettive sono buone e possiamo affermare che l’attenzione del mercato è rivolta già verso le vacanze di Capodanno”. Il manager traccia anche delle previsioni, dichiarando che, “per i mesi di ottobre, novembre e dicembre ci aspettiamo numeri di vendita alti, con un focus sulle aree di medio raggio come Egitto e Canarie e su quelle di lungo raggio in generale”.
Anche in casa Bluvacanze c’è “una buona risposta da parte del mercato e una percezione positiva del rapporto domanda ed offerta”, afferma Antimo Russo, direzione network che porta l’attenzione su un aspetto chiave del momento e cioè che “attualmente il mercato è guidato dal prezzo, quindi è fondamentale una proposta aggressiva in termini commerciali, ma allo stesso tempo qualitativa per incontrare al meglio le richieste del cliente”.
La nuova domanda del cliente
Parlando di pricing si osserva che questa estate il caro prezzi ha cambiato la tipologia di domanda che il cliente ha posto in agenzia. Questo è avvenuto in quanto il cliente ha ridotto “le sue aspettative in funzione del budget a sua disposizione per le proprie vacanze – osserva Russo -. Pertanto la domanda ‘voglio partire per questa destinazione’ è stata sostituita dalla richiesta ‘dove posso recarmi con il budget che mi sono prefissato’. La sfida del professionista è trovare la migliore soluzione”. Colitta aggiunge un tassello ed osserva che, a causa dei rincari, “che in parte sono stati caricati sul pacchetto vacanze, abbiamo registrato un cambio di target cliente, con una propensione verso l’alto spedente”.
I contro dell’estate
E’ stata definita l’estate della ripresa. Per alcuni aspetti lo è stata, per altri ha portato non pochi disagi o criticità che hanno impegnato le adv. Nonostante ciò, dal fronte della distribuzione il bilancio è positivo. Tra i punti dolenti vengono citati i disagi aeroportuali, alberghieri, sul fronte dei trasporti, ma c’è anche il tema del costo dei servizi che “ha impattato sulla loro qualità – osserva Russo -. Maggior prezzo, non ha rappresentato nella maggior parte dei casi, un miglioramento dei servizi offerti”. Secondo Testi ciò che non ha funzionato “è stata la politica di advanced booking perché la propensione dei clienti era aspettare per evitare eventuali cancellazioni”. In linea l’analisi di Colitta, che parla di una domanda che ha funzionato “molto bene anche se la richiesta si è concentrata tutta tra maggio e giugno, unitamente alla gestione delle innumerevoli criticità relative al sistema voli e ai servizi che in alcune strutture non hanno funzionato bene”.
L’impegno delle adv
In particolare Testi porta l’attenzione su quanto hanno fatto le adv, “l’impegno e la determinazione con cui gli agenti di viaggi hanno affrontato il post-Covid e la ripartenza dell’estate. Nel 2022 si è creata una forte partnership tra distribuzione e produzione con l’obiettivo comune di tornare il più velocemente possibile ai risultati del 2019″. Il manager spera che “questo spirito di collaborazione rimanga nel tempo anche quando la situazione di mercato tornerà stabile”.
Stagione allungata
Dal canto suo la domanda si sta allungando maggiormente su settembre ed ottobre, complice un prezzo più conveniente? Russo concorda e rileva che “la tendenza più significativa è sicuramente la destagionalizzazione con un’assenza di periodi più convenienti o con maggiore disponibilità”. Il manager, infatti, fa notare che i prezzi “sono più bassi rispetto all’estate – afferma -, ma sicuramente più elevati rispetto a settembre o ottobre degli anni precedenti“. Inoltre, si sta riscontrando “una minore disponibilità delle strutture che, anche nel periodo autunnale, continuano ad avere livelli di occupazione molto alti”.
Concorda Testi, che nota un comportamento degli italiani in linea con alcuni bacini europei. I nostri connazionali, infatti, “pur di tornare a viaggiare e di soddisfare le esigenze di spesa hanno deciso, come avviene abitualmente in altri mercati europei, di allungare le stagionalità e mi auguro che questo comportamento si mantenga negli anni”.
Stefania Vicini