Lo short break ha permesso il riavvio del turismo post Covid, una sorta di acceleratore che ha fatto ripartire l’economia del turismo. E’ Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi Confesercenti, a ricordare come il mondo delle tariffe aeree (low cost e regular) abbia contribuito a dare spazio alla ripresa generale. Ora lo scenario è cambiato. Con l’aumento dei costi generali, una situazione di crisi energetica che impone a hotel e vettori aumenti, tutto è radicalmente diverso. “Questa situazione rallenterà gli short break anche per quelle persone che erano abituate a questa modalità di viaggio. Mi riferisco a mete come Sicilia o le città europee, che erano le destinazioni predilette per le fughe autunnali”. Adesso questo genere di vacanza diventa “un piccolo investimento, non ci sono più le caratteristiche di prima e dovremo fare i conti con una minore disponibilità di spesa”.
Focus sui costi
Barbara Cipolloni, product manager King Holidays, commenta: “Sicuramente il caro benzina e l’aumento incontrollato delle tariffe aeree hanno inciso molto sulla domanda di city break, riducendo, in particolare, la richiesta di partenze last minute, molto frequente in passato. King Holidays da sempre monitora le esigenze del target di riferimento: oggi il cliente medio è molto più attento al risparmio, quindi preferisce ottimizzare il viaggio prenotando con largo anticipo, per godere di maggiore scelta e convenienza tariffaria, e tende ad aumentare la durata minima del soggiorno, che non è più di 2 notti ma arriva a 3 o 4 pernottamenti, per ripartire il costo del volo su più giorni e trasformare quindi lo short break in una vera e propria mini-vacanza”. Parallelamente, spiega la product manager, il cliente risparmia optando per pacchetti essenziali: volo senza bagaglio, pernottamenti in hotel economici e assicurazione di viaggio.
Effetto inflazione
Con un tasso di inflazione attorno al 10%, il costo della vita aumenterà ed eroderà servizi come i viaggi. “Siamo in forte osservazione dell’evoluzione anche in vista delle prossime vacanze invernali – ammette Rebecchi -. I costi per i servizi e i trasporti sono aumentati dal 10 al 30%, ma in Europa saliranno ulteriormente”. Cosa dovrà fare la distribuzione per affrontare al meglio i prossimi mesi? “Dovrà mantenere un occhio di riguardo sulla qualità e sulle modalità con cui il servizio verrà offerto – spiega il manager -. Ora l’elemento no frill si paga. Sono anche aumentati i costi dei visti. L’hotel è praticamente sezionato in tanti aspetti, sia sul fronte della tariffa a livello di sistemazione e alla fine l’utente non paga più soltanto la camera come un tempo ma una serie di modalità di servizio diverse (vedasi il caso degli hotel di Rimini che fanno pagare l’aria condizionata, ndr)”. Quali le conseguenze? Tutto questo, secondo Rebecchi, mette in difficoltà i viaggiatori, in particolare la fascia degli over 50, messi alle strette da procedure di check in o di acquisto farraginose e formalità doganali estremamente complesse. L’innalzamento dei costi, infine, farà sì che le persone stiano più attente all’acquisto del city break, anche se realizzato in autonomia, e lo stesso avverrà per i viaggi classici, “in un contesto che alla fine inibisce la domanda”.
L’incognita autunnale
“Quello che accadrà in autunno è una grande incognita”, dichiara poi Ivana Jelinic, presidente Fiavet Nazionale. Secondo la presidente “gli short break potranno andare meglio perché si tratta di destinazioni di corto raggio. Per quanto riguarda le tariffe – asserisce – l’Europa sta reggendo ancora bene, senza rincari eccessivi, soprattutto quando si prenota in anticipo, anche grazie alla flessibilità che molte compagnie hanno adottato, consentendo scelte di acquisto in piena sicurezza”. Un approccio positivo quello di Jelinic, che vede lo short break come una buona alternativa a viaggi più impegnativi. “Le prospettive potrebbero essere abbastanza buone – conclude – ma certo bisognerà considerare non tanto le tariffe, quanto la capacità di spesa degli italiani. Il caro bollette sicuramente pone un freno importante ai consumi”.
La fascia medio-alta
Cipolloni sottolinea, però, che c’è un incremento nel numero di viaggiatori che hanno una capacità di spending più ampia: “Questi ultimi continuano a prenotare sotto data – dichiara – richiedono servizi di qualità, hotel di categoria superiore o lusso, trasferimenti, visite ed escursioni su base privata con guide esperte, scelgono i voli migliori in orari comodi con tutti gli ancillaries (trasporto di bagaglio in stiva e a mano, scelta dei posti extra large o in prima fila, fast track) e prediligono il comfort e il servizio, senza guardare eccessivamente al prezzo”. Sul fronte della programmazione, King Holidays può contare su allotment importanti nei periodi di maggiore richiesta, con un buon quantitativo di posti in formula vuoto/pieno a prezzi molto vantaggiosi sia per i voli, sia per gli hotel. “Questo ci permette di garantire disponibilità e condizioni competitive – assicura la manager -. Abbiamo partnership consolidate con le più importanti compagnie di linea e low cost e questo ci permette di accedere a tariffe preferenziali con classi dedicate, più basse rispetto al web, abbinate ad agevolazioni sull’emissione del biglietto”.
Laura Dominici