Costi dell’energia, Pnrr, occupazione, tasse e concorrenza questi alcuni dei principali temi posti all’attenzione dei partiti da parte di Confindustria Alberghi che ha scritto alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale.
Il richiamo
Mentre la campagna elettorale si fa sempre più serrata, il settore turistico alberghiero sembra uscito dal dibattito politico. Eppure nei due anni del Covid è stato chiaro l’apporto che alberghi e turismo generano per l’economia del Paese. Gli anni della pandemia sono stati drammatici per il settore e la ripresa avviata solo pochi mesi fa, non basta per affrontare le sfide dei prossimi mesi. Ora è necessario scongiurare nuove chiusure e dare un nuovo slancio al settore. Dal prossimo Governo servono risposte a temi drammaticamente nuovi come la crisi energetica, ma anche a questioni di fondo che da troppo tempo attendono risposte ormai irrimandabili – fa presente una nota -. Per questo Confindustria Alberghi ha indirizzato a tutti i partiti politici un ulteriore richiamo per restituire centralità alle istanze di un settore che è primo in Europa con oltre 33.000 strutture e già da solo genera lavoro per oltre 220.000 famiglie.
Il contributo del settore
“Il settore alberghiero dà un contributo importante al Pil e al Paese. Uno sviluppo sostenibile e diffuso che coinvolge tutto il territorio, generando occupazione e valorizzazione dei nostri prodotti e della nostra cultura. Un’opportunità per la crescita economica e sociale dell’Italia, ma gli operatori oggi non possono essere lasciati soli ad affrontare le difficili sfide dei prossimi mesi”, dichiara Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi.
I dieci temi
I dieci temi su cui Associazione Italiana Confindustria Alberghi chiama i partiti all’azione sono: il mantenimento del ministero del Turismo, la sterilizzazione degli aumenti dei costi energetici, l’aumento delle risorse del Pnrr dedicate ad alberghi e turismo, il sostegno a riqualificazione e transizione energetica, la rimodulazione Imu per gli immobili alberghieri, la rimodulazione della Tari, la valorizzazione dell’occupazione e della formazione nel settore, la riduzione del cuneo fiscale, la tutela speciale delle concessioni balneari funzionali all’albergo e la trasparenza dell’offerta e contrasto all’abusivismo.