Slot e la regola 80-20: il ritorno secondo il bt e gli scali

E’ tempo di tornare alla regola 80-20 sull’uso degli slot? , stando a quanto intende la Commissione Europea. Iata, però, ritiene che il sistema non sia ancora pronto.

Qual è l’opinione degli addetti ai lavori? “È una tematica molto complessa – risponde Alessandra Massa, responsabile operation Bcd Travel -. In una situazione fisiologica la regola dell’80-20 ha una sua logica: chiede un grande impegno ai vettori titolari degli slot e consente, in caso questo impegno venga meno, ad altri vettori di accaparrarsi quegli slot inutilizzati. Il punto è che quest’estate ha dimostrato come il sistema non sia ancora pronto a tornare ai livelli pre-pandemia – chiarisce la manager -, i ritardi in aeroporto e i voli cancellati hanno dimostrato che gli effetti della pandemia si stanno ancora facendo sentire e il rischio di tornare subito alla regola 80-20 è che i vettori vedano perdersi degli slot inutilizzati per colpe magari non interamente loro. La parola giusta è flessibilità nelle decisioni: passare oggi direttamente dal 50-50 emergenziale all’80-20 mi sembra arduo, forse un avvicinamento più graduale, 60-40, 70-30, potrebbe essere più ragionevole”.

Anche Paolo Tellarini, responsabile ufficio business travel Viaggi Manuzzi Lufthansa City Center concorda sul fatto che la filiera del trasporto aereo non sia ancora pronta per tornare alla normalità. “La carenza di personale aeroportuale, le cancellazioni operate dalle compagnie aeree sempre per lo stesso motivo e la guerra in Ucraina – dice il responsabile – suggeriscono di attendere per non creare ulteriori problemi“.

Gli aeroporti

Sembrano più decisi su un ritorno all’80-20 gli aeroporti.”Siamo in linea con Aci Europe, secondo cui è necessario tornare all’applicazione della normalità per scongiurare barriere all’ingresso, non più giustificate dalla pandemia – commenta Sea -. Queste rappresenterebbero una restrizione artificiale, lesiva della concorrenza, con conseguenti rischi di inefficienza nell’allocazione della capacità e nella distribuzione della connettività, con ricadute negative per l’utenza, per gli aeroporti e per le compagnie aeree più intraprendenti”.

Sulla stessa linea Emilio Bellingardi, direttore generale Sacbo: “Riteniamo che la fase acuta della crisi sia ormai alle spalle e che quindi continuare a limitare la liberalizzazione degli slot non sia più necessario. E’ comunque un problema che non riguarda il nostro scalo, il quale ha ancora disponiblità di slot per nuovi vettori“.

Noi siamo d’accordo sul ripristino della regola 80-20 sull’uso degli slot – afferma ancora più deciso Andrea Andorno, amministratore delegato di Torino Airport –, perché i volumi di  traffico sono tornati a quelli pre-Covid e mantenere anche in una situazione di ripristinata normalità le deroghe che erano state stabilite per gestire l’emergenza pandemica causerebbe un rallentamento alla ripresa del sistema del trasporto aereo”.

Nicoletta Somma

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