Il ‘Mana tiaki’ guida la promozione delle Isole Cook

In dieci anni i turisti italiani, nella “terra della luce e del sorriso” sono passati da 300 a 2000 (quest’ultimo dato pre Covid). Le Isole Cook proseguono la loro campagna di promozione della destinazione puntando a far conoscere, e apprezzare, d’ora in poi tutte e 15 le isole dell’arcipelago, non soltanto le due principali.

Promozione sui mercati europei

“Grazie anche al supporto del governo, in questo ultimo mese abbiamo fatto tappa in Scandinavia, Germania, Uk e Italia per divulgare la bellezza delle nostre isole sul mercato europeo, incontrando tour operator, agenzie di viaggio, partner e stampa. -afferma Noeline Mateariki, director of sales & marketing di Cook Island tourism corporation– Durante la pandemia ci siamo concentrati su un ammodernamento della destinazione e dell’ospitalità. Con il 96% della popolazione vaccinata, abbiamo ufficialmente riaperto i confini a tutti i visitatori: non sono richiesti vaccinazione, test, mascherine o visti (fino a 31 giorni di permanenza). Siamo pronti a ripartire puntando soprattutto sul turismo rigenerativo e sul concetto di sostenibilità tanto caro alla nostra filosofia del ‘Mana tiaki’ ovvero ognuno deve essere guardiano e custode della nostra terra. La popolazione che vive e lavora qui viene appositamente formata per seguire questo concetto e allo stesso modo si cerca di trasmetterlo ai visitatori facendone quasi un brand”.

Island hopping e natura

L’obiettivo principale è quello di riuscire a conciliare la tutela della natura con la calda accoglienza delle Isole Cook e un sito dedicato, anche in lingua italiana, aiuterà i visitatori nella pianificazione del viaggio. “Tutti gli alberghi non superano i due piani di altezza per restare al di sotto delle palme e non ci sono strutture overwater perché inquinerebbero il paesaggio. -aggiunge Nicholas Costantini, general manager southern Europe– In questo contesto di grande attenzione e rispetto del territorio, l’isola di Aitutaki è stata insignita con il riconoscimento di miglior destinazione del Pacifico e la nuova campagna di promozione si concentrerà proprio su questo angolo di paradiso, oltre a incentivare l’island hopping e stiamo formando i t.o. appositamente su questo prodotto”.

Per scoprire il meglio di tutto l’arcipelago, Turama Travel Group propone pacchetti ad hoc. “Si va dalle quattro alle otto notti con voli privati o charter (da 12 a 28 posti a bordo), è impensabile spostarsi in barca perché l’arcipelago si sviluppa su una superficie di 2 milioni di mq -aggiunge il genearl manager Robert Skews– Il nostro staff comprende anche tre persone italiane per rispondere a tutte le esigenze degli ospiti, con tour in lingua. Tuttavia il settore dell’ospitalità vive grazie alla popolazione locale alimentando l’economia delle isole. Qui non ci sono grandi catene alberghiere internazionali, non esistono resorts e il 40% dell’accoglienza è rappresentata da case vacanze”.

L’arcipelago è raggiungibile con voli quotidiani da Auckland operati da Jetstar, Virgin Australia e Air New Zeland. Quest’ultima opera anche collegamenti settimanali con Los Angeles e Sydney, mentre Air Tahiti propone un volo settimanale da Tahiti così come quello nuovo promosso da Air Rarotonga.

Sveva Faldella

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