Decarbonizzazione del trasporto aereo: a Roma il primo congresso annuale

Si è svolto all’aeroporto di Roma Fiumicino il 1° congresso annuale del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto aereo. Secondo lo studio del dipartimento Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano la completa decarbonizzazione del settore aereo entro il 2050 sarà raggiungibile grazie all’attuazione di molteplici strategie che con il necessario sostegno dei policy maker nel breve-medio termine saranno indirizzate allo sviluppo dei bio-fuels, mentre nel medio-lungo termine potranno includere soluzioni innovative, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno in turbina. Dato il ruolo centrale del trasporto aereo per lo sviluppo dell’economia e del tessuto sociale, la capacità di favorire lo sviluppo del commercio e degli investimenti diretti all’estero, di alimentare la crescita dei mercati, il Patto è nato con l’obiettivo di definire un percorso compatibile per lo sviluppo della connettività e della produttività a livello planetario con la tutela dell’ambiente.

Il Fondo per la Mobilità sostenibile

Il congresso ha riunito a Fiumicino tutti i componenti del Patto che hanno presentato i loro contribuiti per definire gli strumenti indispensabili per procedere nel cammino della decarbonizzazione, riguardanti gli aspetti normativi e tecnologici sia per la produzione di carburanti che per lo sviluppo delle infrastrutture aereoportuali e di intermodalità: “Da qui al 2030 dobbiamo prevedere la fase di abilitazione, per quel balzo che avverrà dal 2030 in poi – ha detto Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile intervenuto nel corso dei lavori -, in riferimento al Fondo per la Mobilità sostenibile nato con la Legge di Bilancio 2022 – ha spiegato – sono lieto che siano stati destinati al settore 200 mln di euro. Non tutte le forze politiche ritengono centrale il tema della decarbonizzazione nel trasporto aereo, e mi auguro che non vengano gettati al vento gli sforzi fatti perché solo se iniziamo ad investire anno per anno ce la faremo a raggiungere il traguardo nel 2050, altrimenti – ha detto il ministro – sarà molto difficile e perderemo posizioni verso altri Paesi Europei”. Lo studio realizzato dal Politecnico di Milano comprende un modello matematico che delinea quale dovrà essere il mix tecnologico che il settore dovrà adottare fino al 2050, con la relativa massimizzazione della fattibilità tecnico-economica. Per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni entro il 2050 sarà infatti necessario introdurre politiche che anziché basarsi su misure restrittive consentano la necessaria espansione e sviluppo del trasporto attraverso la definizione di regole certe ed obiettivi chiari e vincolanti, concretamente realizzabili attraverso target intermedi. “I Sustainable Aviation Fuel (Saf) saranno la leva di decarbonizzazione più efficace e numerosi player internazionali stanno già lavorando al loro sviluppo e produzione – ha detto l’a.d. di Adr Marco Troncone – gli incentivi saranno cruciali per aumentarne la disponibilità e per iniziare ad investire sui Saf sintetici perché quelli di origine biologica non saranno sufficienti per soddisfare la domanda”.

Il futuro secondo Enac ed Enav

“Stiamo assistendo ad una ripartenza importante del settore – ha commentato Pierluigi Di Palma, presidente Enac -, ed il sistema si sta proiettando verso una riconciliazione con l’ambiente. Come Enac stiamo proponendo un Piano Nazionale degli Aeroporti che è stato già sottoposto al ministro competente e che prevede un riassetto del nostro sistema aeroportuale, riassetto fatto di reti, e non di nuovi scali”. Di ripresa fervida ha parlato anche l’a.d. di Enav Paolo Simioni che ha detto: “L’Italia ha saputo agganciare la ripresa meglio di altri Paesi in Europa ma il nostro obiettivo deve essere quello di coniugare la sostenibilità all’agire quotidiano. Il piano industriale al 2031 porterà Enav in una nuova dimensione in cui nuove piattaforme tecnologiche e nuovi sistemi di gestione porteranno benefici alle rotte, ai vettori e ai passeggeri”.

Accordo Terna-Adr

Una partnership per condividere conoscenze, esperienze e best practice al fine di favorire la transizione degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino a smart hub energetici, grazie all’adozione di tecnologie e processi all’avanguardia dal punto di vista dell’innovazione e della sostenibilità: è questo il focus del memorandum of understanding fra Terna e Aeroporti di Roma. L’accordo, firmato dall’ad di Terna Stefano Donnarumma e dall’ad di Aeroporti di Roma Marco Troncone, segna un passo importante verso la transizione energetica del primo polo aeroportuale italiano. Aeroporti di Roma è da tempo impegnata sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità, con un piano di sviluppo da 10 mld di euro di investimenti, per favorire l’utilizzo delle tecnologie digitali e consentire una crescita intelligente e sostenibile degli aeroporti della Capitale. In quest’ambito, la società di gestione aeroportuale si è posta l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2030, in anticipo di almeno 20 anni rispetto a target internazionali del settore, e di progressivo abbattimento delle emissioni collegate all’attività aeroportuale. Recente, l’installazione della prima stazione di ricarica ultra-rapida per veicoli elettrici a Fiumicino, alimentata al 100% da fonti rinnovabili, primo passo di un imponente programma che prevede l’installazione complessiva di oltre 5.400 punti di ricarica entro il 2031. Sempre sul fronte della mobilità, Adr sta lavorando per consolidare il ruolo di smart hub del Leonardo da Vinci favorendo, in linea con la strategia governativa ed europea sull’intermodalità, una maggiore integrazione tra treno e aereo che porterà a breve a poter effettuare le operazioni di check-in passeggeri e bagagli direttamente nelle principali stazioni ferroviarie collegate con l’aeroporto di Fiumicino.

Alessandra Tesan

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