Nuovo presidente per la Caribbean Tourism Organization: si tratta del ministro del Turismo delle Isole Cayman, Kenneth Bryan.
Bryan, che rimarrà in carica per i prossimi due anni, ha riconosciuto”la necessità di alcune riforme e ristrutturazioni, in particolare per quanto riguarda collegamenti aerei e marketing”.
“Sono pronto a raccogliere la sfida, in collaborazione con i miei colleghi regionali, così da trovare un nuovo modo di procedere, oltre ad affrontare qualsiasi problema all’interno dell’organizzazione”.
Il neo-presidente avrà di sicuro il suo bel da fare: “I viaggi e il turismo hanno bisogno di azioni – ha detto il vicepresidente Iata per le Americhe, Peter Cerdá durante il Caribbean Aviation Day -. Vendere e commercializzare i Caraibi come multi-destinazione sta diventando sempre più importante – ha sottolineato -, poiché le pressioni inflazionistiche avranno un effetto negativo sui redditi disponibili in alcuni dei principali mercati di provenienza come Canada, Europa e Stati Uniti”. Sarà fondamentale, allora, “poter offrire una varietà di esperienze. E quando volano, i clienti di oggi cercano anche un viaggio senza soluzione di continuità”. Secondo Cerdá le infrastrutture fisiche non sono un fattore limitante per la connettività nella regione, mentre “creare le condizioni giuste per generare la domanda che sosterrà un aumento sostenibile della connettività aerea nell’area è ancora una sfida”.
Pre-pandemia il turismo nei Caraibi ha rappresentato il 13,9% del prodotto interno lordo e il 15,2% di tutti i posti di lavoro nella regione. Stando al Wttc otto dei dieci Paesi più dipendenti dal turismo a livello globale nel 2019 si trovavano nella regione caraibica.
“C’è un problema che dobbiamo risolvere e che possiamo definire vagamente come la sostenibilità dei mezzi di sussistenza della popolazione della regione”, ha dichiarato il presidente della Caribbean Development, Bank Hyginus “Gene” Leon. A parere di Leon nel comparto del travel bisogna investire in aspetti operativi. Sono, quindi, necessari meccanismi di finanziamento adeguati, che tengano conto dei cicli dell’industria dell’aviazione, della creazione di un ambiente favorevole con accordi multilaterali e di misure di salvaguardia per garantire la sostenibilità.
“La soluzione di tutto è la connettività – ha commentato il presidente -. Abbiamo un problema immediato che deve essere affrontato”. Un nodo a cui le istituzioni caraibiche devono rispondere con urgenza è dunque la questione della connettività, oltre all’adozione di un approccio più ampio per consentire la resilienza dell’industria dell’aviazione.
Se da un lato, ha aggiunto Leon, un trasporto aereo affidabile ed economicamente vantaggioso è vitale per le economie del turismo e dell’ospitalità dei Caraibi, dall’altro è necessario un nuovo paradigma per garantire servizi aerei intra-regionali che siano sostenibili e fattibili.
Nicoletta Somma