Tour operator: la top ten per fatturato. Nel 2021 calo medio del 25%

Una classifica per fatturati dei 10 top player italiani tra i tour operator, a stilarla è l’ufficio studi Pambianco, che ha condotto due analisi sui bilanci delle aziende italiane del comparto turistico nel corso del 2021, i t.o, appunto, e gli hotel, di cui daremo notizia nella sezione About Hotel.

Un 2021 da dimenticare

La top ten per fatturato degli operatori dell’intermediazione turistica mostra qualche segno positivo, con crescite a tre cifre, soprattutto per chi ha investito sul mercato interno – rivela Pambianco -. Nel complesso, però, dopo un 2020 disastroso, anche il 2021 per il mondo del tour operating è da dimenticare.

Considerando la classifica elaborata da Pambianco sui primi 10 operatori per fatturato della distribuzione organizzata (escluse le agenzie), il 2021 si chiude con un calo medio del 25% contro la frenata del 69% del 2020, ma i due valori negativi purtroppo si assommano e portano negli ultimi a un calo importante del turnover di queste aziende dell’intermediazione turistica.

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Nel 2021 ci sono state, però, alcune società che sono riuscite a performare meglio rispetto all’anno precedente e a chiudere con valori positivi. In particolare, sono state premiate le realtà che lavorano prevalentemente sul mercato domestico. È il caso di Boscolo Tours il cui fatturato è cresciuto del +118% sul 2020 attestandosi a 20 milioni e di Futura Vacanze, che ha raddoppiato il suo giro d’affari rispetto all’esercizio precedente, passando da 23 milioni di euro nel 2020 a 47 milioni nel 2021. Crescita a due cifre per Nicolaus Tour (+44,6%) e per Imperatore Travel World (+58,7%).

La Sardegna di Futura Vacanze

A dare una interpretazione dei dati è Stefano Brunetti, amministratore unico di Futura Vacanze: “Il 2020 è stato l’anno più difficile: il Covid è arrivato in maniera inaspettata e tutti ci siamo ritrovati a dover fronteggiare una situazione mai vissuta prima – osserva il manager -. Nel 2021 eravamo, nostro malgrado, più consapevoli e con l’esperienza della stagione precedente si è potuto lavorare, seppur con tutte le difficoltà del caso, intervenendo al meglio a livello programmatico, organizzativo e commerciale”.

Brunetti osserva che nell’andamento del fatturato 2021 hanno contribuito in maniera significativa le scelte strategiche messe in campo: “Importantissimo è stato il potenziamento del prodotto Sardegna dove dal 2021 siamo presenti con quattro Futura Club. Ciò ha comportato importanti investimenti anche sul fronte trasporti con collegamenti e voli speciali a cadenza settimanale per l’intera stagione. Visto il perdurare della situazione sul fronte estero, il mercato aveva necessità di disponibilità in Italia e la domanda per la destinazione ha ampiamente soddisfatto le nostre aspettative. A questo possiamo aggiungere il nostro consolidamento in termini di brand e di fidelizzazione”.

Il sistema turistico integrato di Imperatore Travel

Anche nel caso di Imperatore Travel World gli investimenti sono stati premianti come sottolinea Luigi Polito, ceo di Imperatore Travel World: “Abbiamo investito tantissimo in tecnologia, creando un sistema turistico integrato che non riguarda soltanto la vendita di hotel, ma anche dei trasporti, con collegamenti diretti delle compagnie aeree, di navigazione e treni – spiega il manager -. Inoltre, la vendita è stata aperta anche ai mercati stranieri, che hanno reagito bene e molto velocemente, come Nord Europa, America e Australia, in aggiunta al mercato italiano già molto desideroso di riprendere a viaggiare, Italia su Italia, già da aprile”.

Inoltre, Polito aggiunge che “il connubio sempre più stretto tra tecnologia e servizio è fondamentale per abbattere le distanze, ma anche per facilitare e velocizzare in sicurezza il processo di scelta, prenotazione e consultazione”.

Outgoing e lungo raggio

Andando oltre la top ten e allargando lo sguardo al settore del tour operating italiano, viene evidenziato che sono pochi gli operatori che si focalizzano sul mercato Italia, perché la maggior parte sono specializzati in outgoing e molti in lungo raggio. Quest’ultimo è stato il più penalizzato a causa dell’interdizione ai viaggi che vigeva l’anno scorso verso le destinazioni extra Schengen e che è stata solo parzialmente risolta dai corridoi turistici attivati solo verso fine 2021 e solo per pochi Paesi.

Per Ezhaya il 2022 è l’anno di ripartenza

Il 2021 quindi non può essere considerato l’anno della ripartenza per l’intero comparto dell’intermediazione turistica. Lo ribadisce Pier Ezhaya, presidente Astoi Confindustria Viaggi: “Il 2021 non può essere assolutamente considerato come l’anno della ripresa per i tour operator, anzi a conti fatti, è stato anche peggiore del 2020 quando almeno gennaio e febbraio si erano salvati. Salvo qualche fiammata estiva prettamente per l’ Italia, è stato un anno terribile per i bilanci dei tour operator. Fortunatamente dalla sua coda e cioè da novembre, si è iniziato a percorrere il protocollo corridoi turistici ed è iniziato qualche movimento anche verso l’estero. L’anno di ripartenza per il settore è stato questo, il 2022”.

Peci: “Il 2021 è stato l’anno più difficile”

Concorda con tale visione Marco Peci, direttore commerciale Quality Group: “Il 2021 è stato l’anno più difficile per i flussi turistici degli operatori che operano sul medio e lungo raggio. Nel 2020, infatti, gli operatori hanno potuto beneficiare dei volumi generati dai flussi turistici attivi dei primi mesi dell’anno in quanto la pandemia non era ancora iniziata, le frontiere erano aperte e si stava vivendo un momento di grande crescita del settore – osserva il manager -. Il 2022 è l’anno in cui anche il turismo di medio e lungo raggio sta tornando a generare numeri interessanti”.

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