L’Egitto al centro: dell’estate che tra pochi giorni ci lasceremo alle spalle, certamente. Ma anche della winter season alle porte. Che però potrebbe mostrare i primi segni di una importante contrazione del mercato, complice il peso dei rincari sui budget delle famiglie. È così che la pensa Ivana Jelinic, presidente di quella Fiavet che nei giorni scorsi è volata a Sharm El-Sheikh, con agenti e stampa al seguito, per riaccendere i fari su una destinazione che “sta investendo molto, un po’ sul modello di Dubai, per risultare ancora più vivibile per i turisti, senza mai perdere di vista il grande focus sulla sicurezza. Gli egiziani hanno approfittato del biennio di stop per fare lavori sulle strutture. Inoltre, non subiscono i problemi legati a carenza di personale e approvvigionamenti, anche se in qualche modo il riflesso della crisi economica si sta facendo sentire”.
Voglia di Piramidi
Jelinic spiega che d’altronde “tutte le destinazioni, ciclicamente, hanno bisogno di essere un po’ riviste, riammodernate. Abbiamo visto in altre località, anche italiane, cosa succede quando questo non viene fatto: subentra il declino, e nell’immaginario collettivo l’appeal di una destinazione tende a scemare”. Ma su questo “gli egiziani sono molto attenti”, e infatti “la destinazione è tornata in auge. Nel post-pandemia c’è stata una piacevole riscoperta dell’Egitto, ci siamo resi conto che agli italiani era mancato, e appena è stato possibile ritornare i numeri sono stati importanti”. Così, la meta “è stata una delle prime destinazioni internazionali a riprendere, complice una politica interessante sui collegamenti, che ha costituito un bell’incentivo”.
Adv resilienti
E l’Italia? Come se la passano le adv nostrane? “La pandemia – risponde la presidente Fiavet – ha purtroppo falciato molte agenzie: il nostro momento peggiore, forse, è già passato negli scorsi mesi. Adesso immagino che il mercato avrà una stabilizzazione. È vero che i nuovi temi all’ordine del giorno incombono in maniera pesante, tra caro-bollette, inflazione, difficoltà di reperimento del personale”. Tuttavia quella estiva “è stata una stagione positiva, seppur segnata da tanti problemi. Grossa parte delle nostre aziende sono diventate oramai resilienti. Parola terribile ma appropriata: chi è sopravvissuto ha sviluppato anticorpi notevoli: prima la pandemia, poi la guerra, adesso i prezzi…”.
Gianluca Miserendino