Viaggiare ai tempi dell’inflazione: l’Italia rallenta la crescita

Arriva come una doccia fredda il report Confcommercio-Swg sulla propensione degli italiani a viaggiare nel trimestre settembre-novembre 2022.

L’indice rilevato li posiziona infatti sul 64 (su una scala da 0 a 100), un numero che è di 5 punti inferiore ai valori del 2019 e di 2 punti sotto al 2021 (era 66 ad agosto).

Cosa significa? Che la ripresa che sembrava ormai consolidata sull’approccio al viaggio da parte degli italiani, ora si è interrotta.

“La buona propensione che avevamo visto e toccato con mano ad agosto oggi si scontra con il carovita ed una crescente sfiducia sulla situazione economica, nonostante la propensione all’acquisto di viaggi rimanga elevata- ha riferito a Guida Viaggi Alberto Corti, responsabile del settore turismo in Confcommercio-, è’ uno scenario di profonda riflessione per l’Italia- ha detto- che probabilmente non chiuderà il 2022 con valori allineati al 2019”.

Sfiducia sull’inverno

Il report fornisce anche un’analisi del grado di fiducia degli italiani nei confronti dello scenario economico che li aspetta: il 48% di loro si dice pessimista sui prossimi mesi, il 47% non vede sostanziali cambiamenti e solo il 5% è ottimista.

Se sul fronte interno le previsioni non sono più così rassicuranti, se parliamo di  flussi dall’estero estero l’Italia continua ad essere tra le mete preferite in Europa dai turisti stranieri, americani in primis. Un mercato lo sappiamo, quello statunitense, che più di tutti sta trainando la ripresa.

Turismo Usa: l’impatto dell’inflazione

Nonostante l’inflazione si stia facendo sentire anche negli States, il desiderio degli americani di viaggiare nel post pandemia prevale sulle difficoltà.

Un’ indagine condotta negli Usa ha chiesto a 1000 americani se l’inflazione stia influenzando il loro budget di viaggio e come stanno ridimensionando le proprie vacanze. Secondo i risultati emersi, sintetizzati dal giovane scrittore americano Max Woolf, nel 2022 quasi 9 viaggiatori su 10 (88%) sono stati costretti a ridimensionare i loro piani di viaggio a causa dell’inflazione e dei prezzi in crescita. La maggior parte dei viaggiatori statunitensi ha dovuto mettere in conto un aumento dell’11-20% per non rinunciare al viaggio. Il 72%dei viaggiatori è d’accordo a tagliare le spese per i viaggi nel 2022 e oltre, se l’inflazione dovesse persistere.

Il 96% degli intervistati sogna ancora di andare in vacanza nel 2022: il 35% ha intenzione di fare 2 viaggi, il 24% 3 viaggi, il 15% uno soltanto, il 14% ne vorrebbe organizzare addirittura 4. E quanto sono disposti a spendere? Il 21% di loro fino a 3000$, un 20% fino a 4000$ e un altro 20% fino a 2000$. Solo il 15% si dichiara propenso a spendere molto di più.

Alessandra Tesan

 

Tags:

Potrebbe interessarti