Corigliano e Rossano, polo turistico-economico

Un grazioso borgo arroccato su di una collina, con uno dei centri storici più suggestivi d’Italia. E’ così che si presenta al viaggiatore Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Il luogo più iconico del borgo è rappresentato dal Castello Ducale, una fortezza risalente all’XI secolo ma perfettamente conservata. Il committente fu Roberto il Guiscardo. Furono infatti i Normanni che, nelle loro campagne di conquista della Calabria e della Sicilia, nello spostarsi lungo la valle del fiume Crati, dovettero pensare di costruire un primitivo caposaldo, a difesa del borgo arroccato di Corigliano e a controllo della sottostante piana di Sibari. Malgrado i radicali lavori di ristrutturazione (compiuti a partire dal 1490) abbiano cancellato quasi del tutto le tracce di questo primitivo edificio fortificato, si può ritenere che la base dell’attuale mastio risalga a questa epoca storica.  

I passaggi di mano 

Durante i passaggi di proprietà, dai Saluzzo di Genova nel 1616 alla famiglia Compagna nell’Ottocento, vengono apportate numerose modifiche agli ambienti esterni ed interni del maniero. Ancora oggi, però, all’interno del palazzo è possibile ammirare numerosi affreschi, statue, vetrate di pregio, oltre che soluzioni architettoniche originali.  Attualmente la struttura rappresenta una cornice suggestiva per ospitare ricevimenti nuziali ed altri eventi, sfruttando al meglio la particolare conformazione del complesso monumentale. A Corigliano non mancano poi edifici religiosi di grande impatto, come la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, un edificio costruito nel XV secolo, annesso al vicino convento francescano, e la Chiesa di San Francesco da Paola, risalente al ‘500, anch’essa collegata al convento.   

La fonte di ricchezza 

Arte e storia a parte, c’è poi un aspetto economico importante che lega Corigliano e la vicina località di Rossano: in Calabria si concentra infatti circa l’80% della produzione italiana di liquirizia. Questa pianta proviene dalla zona costiera e l’area di maggiore trasformazione si trova nei comuni di Rossano e Corigliano. Da sempre la liquirizia è stata infatti per la Calabria una fonte di pregio e ricchezza, soprattutto grazie al Duca di Corigliano, che fondò la prima fabbrica del genere nel 1715. Il prodotto, nella varietà denominata in Calabria “Cordara”, ha ottenuto la certificazione Dop nel 2011.  

Per chi volesse prendersi una pausa di relax potrà inoltre approfittare delle acque del Mar Ionio che bagnano la frazione marittima di Corigliano: le spiagge di Schiavonea sono una delle mete predilette dei turisti stranieri e non, desiderosi di scoprire uno dei tratti di costa più incontaminati del Sud Italia. 

Rossano, la patria della liquirizia 

Nella zona più orientale della piana di Sibari, tra la Sila e la costa ionica, si trova Rossano Calabro. Di recente la città si è unita ufficialmente a quella di Corigliano per dare vita ad uno dei poli turistico-commerciali più grandi della regione. Se la tradizione della liquirizia a Corigliano è mantenuta viva dal ricordo dell’impresa del duca nel lontano 1715, si può affermare che Rossano è la patria della liquirizia della varietà “Cordara”, nonché sede del celebre Museo della Liquirizia.   

Il tesoro del Codex 

Meta ideale per gli amanti delle escursioni, Rossano è inoltre custode di un prezioso tesoro: il Codex Purpureus Rossanensis, un manoscritto del Nuovo Testamento in pergamena color porpora, di straordinario interesse dal punto di vista biblico e religioso, artistico, paleografico, storico e documentario, conservato presso il Museo Diocesano di Arte Sacra della città. Istituito dall’Arcivescovo Giovanni Rizzo e inaugurato il 18 ottobre del 1952, fu sottoposto ad un riordino delle due sale espositive a fine anni Settanta, ma nel 1985, visto il crescente interesse da parte di studiosi e visitatori di tutto il mondo verso il Codex Purpureus Rossanensis, si rese necessario un adeguamento ulteriore e gli ultimi lavori di restauro e ammodernamento risalgono all’inaugurazione del 2016. Da visitare, a Rossano, anche la Chiesa della Panaghìa, una minuscola costruzione bizantina nascosta in un agglomerato di vecchie case alle spalle della cattedrale. Al margine di una rupe, all’estremità sud-orientale, sorge la chiesa di San Marco Evangelista, una delle costruzioni bizantine più interessanti di tutta la Calabria.

Laura Dominici

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