Il Giappone ha riaperto le porte a tutti i turisti. Una notizia che il mercato ha accolto con grande favore. Il Paese ha compiuto diversi step, durante gli ultimi mesi ha adottato misure restrittive sanitarie sempre più leggere fino alla totale riapertura ai turisti internazionali. Jnto fa sapere in una nota che dall’11 ottobre, “non solo chi viaggerà tramite gruppi organizzati, ma anche i turisti individuali potranno accedervi. Rimangono requisiti obbligatori: il certificato vaccinale con indicazione delle tre dosi effettuate o, in alternativa, un tampone Coi negativo ad almeno 72 ore dall’ingresso nel Paese”. Alla rimozione del divieto ai viaggi individuali, si aggiunge il ripristino dell’esenzione dal visto e la rimozione del tetto giornaliero agli arrivi.
“Questa riapertura rappresenta un nuovo inizio per il Giappone – ha commentato Satoshi Seino, presidente di Jnto – ed è in tale ottica che Jnto intende rinforzare le proprie attività promozionali nonché la collaborazione con tutti i partner del settore”. La risposta positiva dal mercato italiano non si è fatta attendere. Mappamondo registra “un importante aumento della richiesta”. Quality Group sottolinea: “Siamo stati i primi in Europa a partire con date fisse settimanali sin dal 15 luglio. Le vendite vanno bene e tutte le settimane abbiamo un numero interessante di viaggiatori che visitano il Giappone sia in gruppo sia individualmente”.
C’è da dire che il Paese sta registrando “da mesi un andamento delle prenotazioni molto positivo – afferma Go World -, ma la redemption è molto più bassa rispetto al periodo pre–Covid”. Secondo il t.o. la vera ripresa per la destinazione “sarà visibile da marzo in poi”.
Stiamo parlando di un Paese che, “fino a marzo 2020, era una delle mete di maggiore successo – osserva Viaggi dell’Elefante -. La pausa non ha fatto altro che accrescere il desiderio. Questa estate abbiamo organizzato i primi viaggi nonostante le limitazioni e costi esorbitanti”. Quanto ai fornitori locali il t.o. osserva che “stanno faticando ad adeguare la propria struttura organizzativa (ridotta durante la pandemia) per accontentare tutta la domanda. In realtà questo è un problema di tutte le destinazioni di successo nel mondo. Quest’inverno servirà a tutta la filiera per ristrutturarsi e rispondere al meglio alle esigenze del mercato 2023”. In ogni caso le vendite per il 2023 “stanno andando bene”.
Stefania Vicini