Mice e leisure, la doppia anima del Garden Toscana Resort

Con 98 eventi ospitati quest’anno, che hanno coinvolto circa 150mila ospiti, la ripresa del settore Mice è stata “splendida” come più volte descrive Luca Tonelli, general manager del Garden Toscana Resort. La struttura, aperta da aprile fino a fine ottobre, è situata a San Vincenzo, sulla costa livornese e può contare su una capacità ricettiva importante che comprende: 400 camere, 100 appartamenti, 3 sale meeting, un teatro da 800 posti e un ristorante da mille coperti e apre le porte ai suoi ospiti da aprile fino a fine ottobre.

La ripresa della meeting industry

“Abbiamo due anime, leisure e Mice, ma un unico cuore. È stata un’estate ottima con un tasso di occupazione pari al 99%, l’apertura delle scuole per la nostra realtà ha coinciso con la ripresa degli eventi aziendali. La risposta della meeting industry è stata più che soddisfacente, lo stesso si può dire anche per quanto riguarda team building, corporate e convention. – spiega Tonelli – Il nostro plus è la duttilità del prodotto che commercializziamo sul mercato italiano grazie a Nicolaus, e poi grazie ad eductour mono cliente e iniziative di marketing one to one. La nostra strategia è frutto della consapevolezza di non trovarci in una destinazione puramente Mice, però tutto è cambiato quando il Convention Bureau di Firenze ci ha conosciuti e da quel momento per la nostra struttura c’è stato un vero ‘effetto wow’. Abbiamo compreso quindi il vero potenziale del nostro prodotto e per questo motivo vogliamo far toccare con mano la nostra struttura facilmente raggiungibile dalle principali città italiane”.

Anima green e local

Il Garden Toscana Resort è incastonato in una pineta di 14 ettari, inevitabile che la vocazione della struttura fosse fortemente legata al green e alla sostenibilità. “Una strategia sulla quale continueremo a puntare anche in futuro con importanti investimenti, ad esempio con l’ampliamento dell’impianto fotovoltaico e con la ristrutturazione della camere non solo per alzare il livello qualitativo ma anche per optare per soluzioni maggiormente ecologiche. – conclude il general manager – Altro fattore fondamentale è la qualità del nostro personale: da circa cinque anni abbiamo avviato una intensa collaborazione con il territorio e fortunatamente, a differenza di altre strutture, non abbiamo risentito della mancanza di forza lavoro. Su 320 figure professionali, circa un centinaio sono locali mentre per tutti gli altri abbiamo predisposto una staff house che può accogliere 200 collaboratori. Intanto pensiamo al prossimo inverno che vedrà protagonista un’altra nostra strut tura, il NeveSole a Folgarida. Auspichiamo una stagione libera dalla paura e dalle restrizioni dovute al Covid, oggi però l’attenzione si sposta sui costi energetici con la speranza che gli impianti di risalita non risentano dei rincari e che quindi possano funzionare a pieno regime”.

Sveva Faldella

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