Una nuova idea di Calabria, raccontata attraverso un nuovo storytelling turistico, che mira a “ribaltare lo stereotipo di descrizione della nostra regione”, come dichiara Fausto Orsomarso, assessore al Turismo Marketing Territoriale e Mobilità Regione Calabria. E’ questo l’obiettivo cui tende il progetto Calabria Straordinaria, che porterà ad una riscoperta della regione anche attraverso i suoi marcatori identitari distintivi, utilizzando nuove forme di comunicazione digitali, tra portale, app e canali social.

Gv: In che cosa consiste il progetto Calabria Straordinaria, come nasce e quali sono gli obiettivi?

“Si tratta del progetto-quadro di comunicazione, strategia e riposizionamento nazionale ed internazionale della Calabria, attraverso l’individuazione di un nuovo storytelling turistico, una nuova narrazione della Calabria tesa a ribaltare lo stereotipo di descrizione della nostra regione; una formula narrativa avvolgente che presenta una destinazione turistica innovativa, diversa e concepita anche attraverso una mappatura dei MId (Marcatori Identitari distintivi)”.

Gv: Quali sono i temi chiave o le forme di turismo su cui la Calabria intende investire per veicolare una nuova immagine di sé nel mondo?

“Centrale è l’attenzione all’approccio innovativo del linguaggio di promozione, che risponda ad una nuova idea di turismi che coniughino classicità, bellezze paesaggistiche, modernità, capacità di accoglienza, mobilità sostenibile e ricettività”.

Gv: Che ruolo avrà la tecnologia nel portare avanti i progetti legati al nuovo brand Calabria?

“Sicuramente il progetto Calabria Straordinaria presta attenzione all’utilizzo delle nuove forme di comunicazione digitali, realizzando un portale dedicato, un’app dedicata e una strategia di comunicazione social che sia in linea con la nuova idea di Calabria. Il brand Straordinario, attraverso il digitale, raggiunge, capillarmente il filo cibernetico dell’informazione globale. Un modo di procedere applicato contemporaneamente alla razionalizzazione ed alla proposta per i visitatori, verso l’approdo in Calabria e il successivo snodo verso itinerari e destinazioni interne”.

Gv: Quali sono gli ambiti infrastrutturali su cui occorre ancora investire?

“Crediamo che il percorso iniziato sulla comunicazione sia strategico e propedeutico al rafforzamento della promozione coordinata. Contemporaneamente stiamo lavorando al rafforzamento delle modalità e delle opportunità di arrivo in Calabria, quindi lo spostamento intermodale, la ricettività alberghiera e l’offerta di spettacolo che sia connessa alla nostra visione della Calabria, un museo diffuso a cielo aperto”.

Gv: L’estate 2022 che risultati ha portato in termini di arrivi dal mercato nazionale e da quello estero? Siete soddisfatti?

“Il primo passo è stato molto positivo, i dati sono incoraggianti, ma siamo proiettati sulla media e lunga durata per consolidare ed aumentare il trend di crescita evidente che premia la nuova narrazione della Calabria. Un passaggio strutturale che passa di conseguenza dal rafforzamento dei servizi”.

Gv: Quali sono i mercati esteri consolidati e quali quelli nuovi che intendete sviluppare?

“Il principale mercato estero è quello tedesco, che conta 450.000 notti in Calabria. Bene anche inglesi e francesi. Anche i russi prima delle sanzioni avevano guardato alla Calabria come meta per le vacanze, con cospicui investimenti su tutto il territorio e presenze in più periodi dell’anno. Nella nostra strategia c’è sicuramente il consolidamento verso i principali mercati di riferimento, con un miglioramento del target delle presenze cui si connettono maggiori investimenti sui servizi delle nostre destinazioni turistiche per un turismo che non ipotizziamo di massa. È in campo un’azione di penetrazione commerciale che coniuga marketing di territorio con marketing di prodotto (Mid marcatori identitari distintivi) su altri mercati Svezia, Finlandia, Austria, Cecoslovacchia, Svizzera, Stati Uniti strettamente connessa al rilancio dei nostri scali aereoportuali e ai diversi turismi (esperienziale, culturale, religioso, montano, sportivo, termale, etc) che la Calabria può offrire, puntando ad una forte destagionalizzazione”.

Gv: Ad oggi l’offerta ricettiva è in grado di sostenere un piano di destagionalizzazione o servono investimenti ulteriori? “Sicuramente no. Abbiamo lavorato ad un progetto di legge testo unico del turismo che qualifica come cluster dell’accoglienza quelle destinazioni turistiche principali che sapranno e vorranno organizzarsi in distretti turistici di qualità. Abbiamo predisposto, già pubblicato, il bando ‘Calabria Scouting’ rivolto esclusivamente ad investitori nazionali ed esteri con un importante contributo a fondo perduto per attrarre capitali e soprattutto competenza nell’organizzazione turistica e dei principali servizi annessi. Costruire la destinazione è ad oggi la mission principale cui sono collegati i principali investimenti, differenziando la tipologia di soggiorno (anche seconde case, b&b e in generale tutto l’extralberghiero), puntando anche a riqualificare l’offerta alberghiera e ad una maggiore formazione dei nostri giovani e degli operatori in generale”.

Gv: Quali sono le strategie del cineturismo legate alla nuova attività della Film Commission?

“La Film Commission, pur restando fedele alla sua vocazione di strumento per sostenere l’audiovisivo in Calabria, sta ora seguendo nuove strade, come soggetto attuatore di strategie per i turismi. I luoghi del cinema, gli itinerari già toccati dai film diventano, di fatto, percorsi della memoria collettiva attraverso il cinema. Un terreno fertile di promozione del territorio, di veri luoghi e distretti turistici che coniugano paesaggio, arte e spettacolo amplificato dai prodotti filmici”.

Stefania Vicini

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