Le linee guida del nuovo marketing che la Thailandia metterà in atto nei prossimi mesi prevedono “entrate turistiche totali per 2,38 trilioni di Baht (circa 64 miliardi di euro), di cui 1,50 trilioni dal mercato internazionale. Questo rappresenta circa l’80% della performance turistica della Thailandia nel 2019, l’ultimo anno su cui si possono calibrare le previsioni”. A parlare è Sandro Botticelli, marketing manager dell’ente del Turismo thailandese in Italia.
Visit Thailand Year 2022-2023: Amazing New Chapters sarà la strategia di comunicazione dedicata al mercato internazionale. Come spiega Botticelli, saranno promosse “tutte le possibilità di accesso al Paese via terra, mare e aria per ripristinare oltre l’80% della capacità aerea regionale del 2019, attraverso partnership con le compagnie aeree per incentivarle e sostenerle nell’apertura di nuove rotte o l’aggiunta di nuovi voli verso le destinazioni thailandesi”.
L’attività di promozione punterà l’accento sulla comunicazione delle tradizioni ancestrali del Regno, “lavorando al rafforzamento della consapevolezza dei valori culturali thailandesi”.
La priorità per l’autunno sarà riattivare pienamente “la percezione della Thailandia come destinazione totalmente riaperta, in cui qualsiasi forma di restrizione è stata cancellata. Per farlo ripartiremo dai capisaldi, quelle destinazioni che hanno sedimentato nell’immaginario degli italiani: Phuket, Krabi, Phang-nga, Ko Samui, e Ko Pha-ngan, così come Bangkok”.
Visto turistico e costo dei voli
La novità del momento è l’estensione del visto turistico da 30 a 45 giorni, Botticelli lo vede come “un plus che sarà accolto positivamente dagli italiani”. Parlando della domanda dal nostro mercato, non può non fare riferimento al tema contingente “che limita fortemente la possibilità di azione: il costo sproporzionato dei biglietti aerei rispetto al passato. Tariffe così alte ci costringono a lavorare al 20% delle nostre possibilità”. Pertanto si confida su un progressivo miglioramento dei numeri dall’Italia “a partire dall’autunno per tornare a lavorare su flussi consistenti che delineeranno un inverno interessante”.
Stefania Vicini