Il Covid-19 ha colpito profondamente il mondo del turismo, in particolar modo il settore alberghiero. Le 33 mila strutture italiane, dopo aver affrontato lockdown e restrizioni, registrando un notevole aumento delle cancellazioni e un calo delle prenotazioni, stanno ora riprendendo quote importanti di mercato.
Rapida e costante evoluzione
Ma scenari e viaggiatori sono radicalmente cambiati, come sottolinea Massimiliano Sibilio, Chief Travel Officer Europ Assistance Italia in questa intervista Ah Ciak.
“I viaggiatori hanno mutato i propri comportamenti – spiega -. Se prima della pandemia solo un terzo degli italiani viaggiava assicurato, oggi le percentuali sono nettamente più alte. Anche i prodotti assicurativi sono cambiati e, nel nostro caso, sono estremamente dinamici per rimanere al passo con le esigenze del mercato. Abbiamo poi declinato le nostre offerte per i diversi settori che compongono il mercato italiano. Ne è un esempio Hotel Safety Program, il programma assicurativo dedicato alle strutture ricettive che vogliono arricchire la loro offerta con una proposta di valore per gli ospiti, garantendo loro una maggiore sicurezza durante il soggiorno”.
La survey di Europ Assistance
Molto interessanti i risultati della Survey Valica di Europ Assistance “Turismo e strutture ricettive, com’è cambiato l’approccio dei viaggiatori?” cui fa riferimento Sibilio.
Degli oltre 1700 rispondenti, il 45% ha dichiarato di essere stato in vacanza in Italia, il 29% in Europa, il 11% in un Paese extraeuropeo mentre il 15% è rimasto a casa. Per le destinazioni delle prossime vacanze, il divario si riduce (Europa 31%, Italia 26%, extra Europa 25%). Oltre la metà ha viaggiato in coppia (50%), il 43% in un numero maggiore a due e il 7% è andato in vacanza da solo. Per quanto riguarda la durata del soggiorno, tra una (44%) e due settimane (30%) si concentra la maggior parte delle permanenze nei luoghi di villeggiatura (più di 15 giorni 20%, weekend 6%).
Oltre un terzo (32%) degli intervistati questa estate ha sottoscritto un’assicurazione sanitaria e/o annullamento e ben il 72% ritiene sia oggi importante averne una a tutela del proprio viaggio.
Preferenza netta all’hotel
In merito alla tipologia di alloggio scelta, la ricerca sottolinea il ritorno importante degli alberghi tradizionali, che forti del loro 44% distanziano nettamente le altre soluzioni. Case vacanze e bed & breakfast seguono infatti con un distacco significativo fermi entrambi al 17% mentre le soluzioni presso la seconda casa, campeggi, villaggi turistici e agriturismi non raggiungono la doppia cifra.
Interrogati su una previsione futura, i fautori dell’hotel salgono al 55%.
Sicurezza innanzitutto
La survey conferma, inoltre, quanto la sicurezza del viaggio – anche sotto il profilo dell’investimento economico – sia stato il fattore determinante. Alla domanda sulla motivazione che ha portato a scegliere la struttura, la possibilità di annullamento fino a 24h prima è stata nodale per il 50% dei rispondenti e l’11% ha indicato l’assicurazione sanitaria anche per Covid da abbinare alla prenotazione. Il 39% ha invece indicato come prioritaria la conoscenza della struttura.
Sempre più propensi all’assicurazione
Alla domanda “saresti disposto a spendere una piccola somma in più per avere una copertura annullamento o sanitaria da abbinare alla prenotazione a tutela del tuo soggiorno?”, ben il 42% ha dichiarato di sì.
Ed è evoluto, come spiega Sibilio,” anche il rapporto che gli italiani hanno con le assicurazioni”.
Il 33% dichiara che per il prossimo viaggio acquisterebbe sia una copertura sanitaria che copra anche in caso di Covid sia l’annullamento.