L’anno dei paradossi: meno qualità a costi più alti

Un rialzo dei prezzi ed una minore qualità dei servizi offerti al cliente finale. E’ la problematica che mettono in luce le adv e che hanno dovuto fronteggiare questa estate. Alla base vi sono molteplici aspetti e cause. Vediamo quali sono.

Ci sono tanti perché

Luca Montanari, titolare della adv Pleasure Travel, può tranquillamente confermare che uno dei temi che l’adv ha vissuto questa estate è proprio quello “del calo della qualità dei servizi offerti al cliente”. Nella sua analisi Montanari rinviene che, “probabilmente sono molteplici le problematiche che hanno impattato su questo tema”. Uno riguarda il fronte “compagnie aeree e voli, viviamo una totale situazione priva di regole – osserva -. Le compagnie hanno tolto e modificato voli per tutta la stagione estiva e non parliamo solo delle low cost – precisa -, creando disagi mai visti prima agli utenti finali. La mancanza di pluralità tra le compagnie di voli charter ha sicuramente tolto quella concorrenza indispensabile per mantenere alto il rapporto qualità-prezzo a cui siamo stati abituati in epoca pre-pandemia”.

Un altro punto è “la mancanza di professionalità del personale all’interno delle strutture alberghiere, è sicuramente uno dei temi affrontati durante l’estate – osserva Montanari -. Il periodo di pandemia ha allontanato dal settore moltissima professionalità che alla prima estate di ripresa non è rientrato. Hotel e villaggi hanno dovuto affrontare l’estate con personale assolutamente non formato, inesperto e nel nostro caso è stato uno dei motivi più grandi di lamentela dal rientro dalla vacanze dei nostri clienti”.

La stagione è stata segnata “dalla difficoltà di reperire personale sia per alberghi sia per ristoranti”, concorda Alessia Saveri, titolare, amministratore e direttore tecnico della Ali & Sof Viaggi. A suo dire “bisognerebbe tornare ad avere lo stimolo e la voglia di rimettersi in gioco, di fare esperienze lavorative”. Di cosa si sono lamentati in modo particolare i clienti? “Poco personale, poco qualificato”, a conferma ulteriore di quanto rilevato in precedenza. Gli ambiti che ne hanno risentito maggiormente sono “sicuramente il personale di sala e il personale degli alberghi”.

Ripartenza con strascico

C’è chi, come Fabio Angiolillo, socio e direttore vendite della adv Business Class Viaggi, porta l’attenzione sul fatto che è stato “un periodo molto difficile per il turismo, tutta la filiera ha dovuto fare i conti con un periodo di contrazioni economiche e con una diminuzione di personale specializzato, che chiaramente si è riversato in alcuni casi sulla qualità, ma anche sulla quantità dei servizi”.

Diversi settori hanno risentito di quello che Angiolillo chiama “un periodo di arrugginimento”, non solo il fronte del trasporto aereo, con problemi vari negli aeroporti, “ma anche gli altri settori come l’accoglienza, strutture che non avevano fatto una manutenzione adeguata, mancanza di personale (dovuto anche a scelte politiche), assistenze dei corrispondenti locali non sempre all’altezza e così via. Purtroppo è stato un anno di ripartenza che ha lasciato qualche strascico compensato fortunatamente dalla tanta voglia di viaggiare che ha mitigato gli effetti negativi”.

Uno dei problemi maggiori che in parte è stato verificato questa estate, “ma che per la stagione invernale e verosimilmente anche la prossima stagione estiva sarà ancora più evidente è il notevole incremento dei prezzi, purtroppo non legato necessariamente ad un innalzamento del livello dei servizi”, ammonisce Angiolillo, che trova la motivazione “in una serie di concause che vanno dall’aumento dei carburanti, alla svalutazione dell’euro nei confronti della maggior parte delle valute estere (dollaro soprattutto), alla minore concorrenza tra compagnie aeree, le quali allo stesso tempo devono recuperare il terreno perduto negli ultimi tre anni, assicurazioni più care, che avevano necessità di coperture nuove”.

Il tema messo in luce dagli addetti ai lavori è come una spia rossa accesa che non può essere sottovalutata. Vale sempre, ma soprattutto ora, in un momento in cui sempre di più ricerche, analisi e profilazioni tratteggiano l’identikit di un cliente che è diventato molto esigente e non ammette che ciò che trova possa disattendere le sue aspettative. L’estate o forse si potrebbe dire il 2022 resta un anno complesso, perchè ha sulle spalle un’eredità pesante da smaltire, che è quella del biennio pandemico, gli strascichi – come è stato detto – ci sono e forse è anche normale che sia così, perchè ripartire non è mai facile.

Stefania Vicini

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