Inclusione in aeroporto: lo status quo e i progetti in fieri

Si parla molto oggi di inclusività e di accessibilità. Ma a che punto siamo in Italia in termini di trasporto dei passeggeri con necessità speciali? Il punto della situazione in un recente convegno cui hanno preso parte Enac, Ita Airways, Fiavet, Ita Airways eVillage for All.

Ita Airways propone un programma di familiarizzazione: seguendo le indicazioni dei genitori e supportati dall’esperienza di Enac, i ragazzi possono provare l’esperienza del volo grazie alla realtà virtuale del simulatore, fin dalla fase del check-in. In tutto questo le agenzie sono importanti: “Grazie al loro supporto – ha dichiarato Emiliana Limosani, chief commercial officer di Ita Airways e ceo di Volare – e al contact center, accompagniamo i clienti speciali in tutta l’esperienza del viaggio”. Sul sito della compagnia alla voce “Voglia di volare” sono presenti calendario e prezzi.

“Autismo-In viaggio attraverso l’aeroporto” è il progetto ideato da Enac con la collaborazione di Assaeroporti, delle società di gestione aeroportuale italiane e con il coinvolgimento delle associazioni di settore: l’iniziativa è finalizzata a rendere l’ambiente dello scalo un luogo accogliente e sereno, predisponendo, per le persone con autismo e i loro accompagnatori, un percorso di assistenza mirato e dedicato per affrontare il viaggio con più tranquillità. “Porteremo questo progetto in ambito Ecac”, ha dichiarato il direttore generale di Enac Alessio Quaranta. “Coinvolgeremo sia i vettori nazionali che le compagnie che hanno base nel nostro Paese ad adottare la Carta”, ha aggiunto il direttore Tutela dei diritti dei passeggeri dell’Enac, Mark De Laurentiis.

Secondo Roberto Vitali, ceo di Village for All, “ben vengano progetti come quello italiano, ma a livello di normative comunitarie è necessario uno strumento più flessibile, che sia più vicino alle esigenze del passeggero. L’accessibilità è un elemento che se impariamo a utilizzare diventa una palestra per gestire la qualità per tutti“. Ma “per la corretta applicazione delle regolamentazioni la formazione del personale è essenziale“, ha aggiunto Vitali.

Concorda Ivana Jelinic, presidente Fiavet: “C’è bisogno di piani formativi per sensibilizzare e supportare i nostri interlocutori dal punto di vista tecnico in modo che le procedure siano poi applicate nella maniera più corretta possibile, a partire dalla fase della prenotazione”.

Si tenga conto che in Italia il 28-29% non chiede di essere “assistito, una percentuale che è ancora più alta in Europa: “Si tratta di criticità su cui andremo ad attivare delle soluzioni – ha sottolineato De Laurentiis -. Si pensi al rischio di un negato imbarco e alla necessità di efficientare queste procedure“.

“Le inefficienze derivano dalla mancanza di richieste o da sistemi che non si parlano. Essere vettori di bandiera – ha evidenziato Limosani – significa meritarsi questo titolo anche in termini di inclusività del passeggero. In Italia sono 600mila le persone affette da autismo, quasi l’1% della popolazione. Questo è solo l’inizio, anche perché alla base c’è dialogo tra gli interlocutori”.

Nicoletta Somma 

 

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