Metaverso, non solo gamification

Un business impattante con potenziali unicorni alle gabbie di partenza. Il concetto di metaverso si sta diffondendo e raccoglie intorno a sé interessi e investimenti. Le applicazioni sono infinite ed è oramai una buzzword alla quale sembra impossibile potersi sottrarre. Ma alle domande “che cos’e?” e, soprattutto, in ambito turistico “a che cosa serve?”, le risposte hanno spesso ancora contorni indefiniti.

Sfida raccolta

La curiosità sulle nuove frontiere tecnologiche porta con sé stimoli e paure, ricerca e innovazione e i grandi appuntamenti del settore non mancano di affrontare la sfida, primi fra tutti gli imminenti Bto a Firenze e Bitesp a Venezia, quest’ultima con la Metaverso Travel Experience.
Il metaverso – che non è in sé nulla di nuovo se non un’ulteriore sviluppo di internet – può fornire un’esperienza più coinvolgente e permettere di approcciare una destinazione, prenotare una camera o un ristorante oppure visitare un museo da remoto. Inoltre, la pandemia ha messo in luce le vulnerabilità del settore e l’impatto che il travel ha sull’ambiente. Indagare alternative ai metodi tradizionali non è solo auspicabile ma indispensabile.
E su un aspetto è bene rassicurare. Obiettivo finale, spiegano gli esperti, non è certamente sostituire il viaggio con l’esperienza metaversica bensì creare l’aspettativa di vivere in seguito di persona, nella vita reale tutte le emozioni, poiché nessuna immagine, video 2d o sito web sarà mai in grado di sostituire il fattore umano.

In anteprima

“Un mondo virtuale in cui si potranno scoprire le destinazioni dei nostri futuri viaggi e quindi visitare in anteprima luoghi, paesaggi e fare esperienze interattive”, conferma Francesco Redi, docente di Politiche per lo Sviluppo Territoriale, Politiche per il Turismo e Fondi Europei per il Turismo e founder di Twissen.

“A dare il boost al concetto di metaverso, nell’ottobre dello scorso anno, è stato Mark Zuckerberg – spiega -, nella sua introduzione al nuovo nome della società che gestisce Facebook. Da lì, in molti hanno scoperto quello che possiamo definire come una serie di mondi virtuali in 3d interconnessi e arricchiti di contenuti ed esperienze. A incrementare l’interesse è stata poi l’acquisizione da parte di Microsoft, con un’operazione da 68,7 miliardi di dollari, di Activision Blizzard, confermando che il primo settore toccato dalla nuova tecnologia è quello del gaming”.

È sufficiente un visore

Per “entrare” in un metaverso – attenzione, non è solamente uno, ne esistono già oltre 40 – è sufficiente un visore.
“Molti settori si sono già affacciati al metaverso, dal boom immobiliare, all’entertainment, alla moda, alla musica – prosegue Redi – . Ecco perché il turismo non può rimanere a guardare. Una destinazione, per esempio, potrà essere collegata a visite a monumenti, musei, paesaggi, all’uso di particolari mezzi di trasporto, dalla barca allo scooter al cavallo, e a esperienze interattive come una cooking class in un sito storico o una lezione di yoga nella natura”.

ECommerce alla porta

C’è poi da considerare l’eCommerce. E non sarà certo una componente ancillare.
“Le opportunità di shopping online saranno molteplici, permettendo ulteriore monetizzazione – spiega ancora il fondatore di Twissen -. Le migliori esperienze, infatti, potranno essere a pagamento, per quegli utenti che al momento non possono raggiungere fisicamente la destinazione o per chi vuole rivivere qualche emozione particolare della propria vacanza”.

Il futuro è già qui

Qualche esempio vicino al nostro mondo? Kkm Group, in collaborazione con Confapi Turismo Milano, ha creato la Città del Turismo, uno spazio pensato per ospitare compagnie di trasporto, tour operator, resort, parchi divertimento, musei, monumenti, enti del turismo, Dmc in un marketplace virtuale nel quale gli agenti di viaggio potranno interagire con gli avatar di manager, responsabili commerciali, addetti alle vendite e alle prenotazioni.

In ambito destinazioni, Engineering nel metaverso ha portato Orvieto, offrendo la possibilità di visitare il comune umbro attraverso un’esperienza virtuale e immersiva sia attraverso device tradizionali sia tramite visori 3d. È stato disegnato un ecosistema in cui è possibile fruire di servizi pubblici, beni culturali e artistici, esposizioni 3d, contenuti informativi con la guida di Anna, l’avatar della città.

Nei cieli, si è affacciato Vueling, che ha dichiarato di voler aprire entro l’anno un nuovo canale di vendita nel metaverso grazie alla collaborazione con Next Earth e la start up IoMob. Gli acquisti equivarranno a un biglietto aereo nel mondo reale.

Nel ricettivo, sguardo al futuro al The Chedi Andermatt. A meno di un anno dall’ingresso della criptovaluta come metodo di pagamento per i soggiorni, la struttura è entrata nel metaverso di Wordline offrendo la possibilità di prenotare e pagare tramite diversi canali di pagamento online.

“Le destinazioni e gli altri stakeholder turistici – conclude Redi – dovranno essere presenti nel metaverso sia per fidelizzare la propria comunità sia per acquisire nuova clientela, offrendo esperienze senza limite di tempo e spazio a un numero sempre più elevato di utenti”.

Paola Olivari

 

 

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