Bmta: cultura primo prodotto turistico in Italia

Più viva e attuale che mai. A Bmta l’archeologia si dimostra un settore vivace e ricco di proposte mature, come sottolinea anche il grande interesse per l’intermediazione e la vicinanza alle agenzie di viaggio. Visione, opportunità, sviluppo e coralità sono state key word alla XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum presso il Tabacchificio Cafasso, oggi Next Nuova Esposizione Ex Tabacchificio.

Dialogo interculturale e con gli operatori

“In questa location divenuta la nostra sede definitiva grazie al sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri – ha dichiarato il fondatore e direttore della Bmta Ugo Picarelli – guardiamo al futuro consapevoli che apriamo le porte a nuove opportunità legate al turismo culturale, che di fatto è il primo prodotto turistico nel nostro Paese, molto ambito dagli stranieri. Il nostro è un grande contenitore e un incubatore di opportunità: la Borsa ogni anno mette in campo visioni e proposte ad ampio respiro anche internazionale. Favorire il dialogo interculturale è da sempre uno dei nostri obiettivi fondanti”.

“L’impegno di quattro giornate di promozione delle destinazioni turistico-archeologiche – ha proseguito – si è concretizzata nel workshop con i buyer europei selezionati dall’Enit, ai quali abbiamo aggiunto anche i nostri tour operator specialisti del turismo archeologico. Tanti seller, operatori dell’offerta sia del mondo del turismo sia di quello culturale, si sono incontrati per intercettare la domanda turistica europea, che negli ultimi venti anni ha preferito Paesi competitori ma che dobbiamo assolutamente recuperare per un turismo di prossimità anche nazionale”.

In connessione con il territorio

“Bmta è un’occasione per costruire assieme agli altri Enti promotori un “modello Paestum” che si fonda sulla consapevolezza che un patrimonio culturale non può essere sconnesso dal tessuto socio-economico in cui è inserito – ha sottolineato Tiziana D’Angelo, direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia – . Un modello da diffondere e che vogliamo che migliori sempre più anche grazie al confronto di queste giornate alla Borsa con i professionisti del mondo museale, gli operatori turistici, gli addetti ai lavori. Il nostro trend di crescita, con un +30% vs 2019 ad agosto dice se le strategie messe in campo stanno funzionando ma non bisogna considerarlo un punto di arrivo. Bisogna raccontare le destinazioni nel modo giusto e far uscire le informazioni da un cerchio troppo ristretto. In totale abbiamo avuto 156mila visitatori in tre mesi d’estate. Ma l’importante è che tornino, perché non basta una sola visita, il Parco cambia, si evolve, e la Storia si riscrive”.

Di “sinergia fondamentale per il territorio” ha parlato il presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, cui ha fatto eco il vicepresidente della Camera di Commercio di Salerno Giuseppe Gallo: “Venticinque anni fa solo il 7% delle persone che visitavano il nostro territorio dichiaravano di essere interessate al mondo dell’archeologia. Lo scorso anno, il 35% degli arrivi sono venuti per vedere le nostre bellezze culturali”.

“Le nostre radici sono anche le nostre ali per il futuro. Se sappiamo valorizzare e organizzare il patrimonio ereditato possiamo ricevere da questi beni tantissimo”, ha aggiunto il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri.

Strumento di pace

“Siamo chiamati a difendere i valori della storia, del sapere e della cultura come strumenti di pace – ha commentato a Bmta l’assessore al Turismo della Regione Campania Felice Casucci – . Il turismo archeologico è colto, appassionato e selezionato e questa manifestazione è un’occasione preziosa per dare centralità al primato della cultura e della persona rispetto al mercato e per creare una catena virtuosa che genera occasioni di incontro tra generazioni e tra popoli. Fra le diverse strategie messe in campo ottimi risultati hanno dato i cartelloni di spettacoli nei siti archeologici. Un’azione, che, insieme con la valorizzazione dei Cammini, dei percorsi enogastronomici e religiosi, del ciclo e del cineturismo, sono fondamentali per posizionare sempre di più e meglio la nostra regione sui mercati dell’incoming nazionale e internazionale”.

Conferme internazionali

“Musei e parchi archeologici non devono essere semplici luoghi da visitare, ma luoghi di cultura che possono ospitare appuntamenti ed eventi culturali – ha spiegato Fatma Naït Yghil, direttore Museo del Bardo di Tunisi -. Abbiamo dovuto affrontare tre grandi crisi: il periodo post attentato, la pandemia e la chiusura del museo, alle quali ho risposto rilanciando l’attività del museo e organizzando iniziative realizzate in collaborazione con diversi paesi europei, tra cui l’Italia, restauri e ristrutturazioni”.
“La sfilata delle mummie di re e regine che sono stati trasferiti dal vecchio al nuovo museo – ha ricordato Ahmed Farouk Ghoneim, direttore Museo mazionale della Civiltà Egiziana del Cairo – è stata parte della promozione del museo, che ha raggiunto numeri come 2500 visitatori su base quotidiana e si aggiunge ad altre attività come il film su Tutankhamon prodotto dagli italiani”.

Bene la Campania

Qualità dell’offerta, connessioni digitali, chiarezza sulla mobilità servono ad attirare il turista post-Covid che, se spesso è un repeater interessato ai piccoli centri, il più delle volte arriva in Italia per la prima volta. Semplificare è d’obbligo per velocizzare, invogliare e far ripartire il movimento. Su questi elementi chiave fondamentali sono i tempi stretti e i progetti validi.
I dati delle presenze turistiche nei siti archeologici della Campania, che nell’occasione ha presentato una guida dedicata, superano le aspettative. Lo ha dichiarato il direttore generale per le Politiche culturali e il turismo della Regione Rosanna Romano: “Incoraggianti le cifre sul primo trimestre del 2022. Napoli svetta nella classifica con oltre 721mila visitatori, seguita da Caserta con quasi 146mila, poi Salerno con oltre 136mila, Avellino con quasi 35mila e infine Benevento con quasi 16mila arrivi”.
Di un +10% di visitatori rispetto all’anno già record 2019 ha parlato anche Gianna Mazzarella, presidente della Sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli.

Candidatura Unesco

A Paestum è stata anche presentata dal Ministero della Cultura la candidatura della Via Appia Antica a Patrimonio dell’Umanità.
La prima e più importante delle grandi strade costruite Romani, conosciuta anche come “Regina Viarum”, rappresenta la prima candidatura per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco promossa e coordinata direttamente dal Ministero della Cultura.
Si tratta di un progetto seriale inedito: 4 Regioni, 73 Comuni, 15 Parchi, 12 tra Città Metropolitane e Province, 25 Università, 28 uffici del Ministero, oltre a numerose comunità territoriali, si sono uniti per tutelare, valorizzare e promuovere la candidatura di questo percorso, che si sviluppa quasi per intero nel Mezzogiorno d’Italia in oltre mille chilometri.

Bmta in numeri

I numeri di Bmta confermano l’interesse per il turismo culturale e archeologico: 8.500 visitatori, 160 espositori al Salone espositivo con ben 17 territori regionali rappresentati, 12 Regioni, Roma Capitale con il Municipio X e il Ministero della Cultura, 20 Paesi Esteri – per la prima volta Arabia Saudita, Libano, Palestina, la Macedonia greca e il ritorno di Cina, Cipro, Spagna -, 100 conferenze in 5 sale in contemporanea con 500 relatori tutti in presenza, 30 buyer tra tour operator europei selezionati dall’Enit provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna e nazionali di ArcheoIncoming presenti al workshop. E, ancora ArcheoLavoro, orientamento post diploma e post laurea a cura delle Università cui hanno partecipato 2.500 studenti con 200 docenti da 50 scuole provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia e ArcheoStartup per la presentazione delle imprese giovanili del turismo culturale, in collaborazione con l’Associazione Startup Turismo.

Paola Olivari

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