Ecoluxury, il laboratorio per l’evoluzione del settore

Centocinquanta espositori unici e di alto profilo qualitativo, 200 agenzie di alta gamma, di cui 30% straniere, 100 esperti e addetti ai lavori che parteciperanno al forum, per un fatturato complessivo più che raddoppiato: sono questi i numeri di Ecoluxury Fair, in calendario dal 10 al 12 novembre a Roma. L’evento b2b, giunto quest’anno alla quinta edizione, “unisce tutti i rappresentati della transizione tra il turismo del lusso e quello dell’alta gamma sostenibile – spiega Enrico Ducrot, amministratore delegato Viaggi dell’Elefante -. Un movimento che ci vede protagonisti sin dal 2006 con il marchio e la collection Ecoluxury Retreats of the World”.

Numeri al centro

Se le edizioni precedenti si sono più focalizzate “sull’unione tra la distribuzione agenziale e il prodotto, sull’unicità del modello e sul rendere la fiera un momento di confronto tra le proprietà degli alberghi – prosegue l’a.d. -, quest’anno al centro ci sono i numeri: senza i dati – sottolinea Ducrot – è difficile misurare l’evoluzione del settore. Ecoluxury si prefigge anche il compito di essere indicatore del cambiamento, un laboratorio dove tracciare l’evoluzione del settore nel mondo”. Il mercato alto-spendente in Italia ha un valore di 2mila miliardi nel mondo e l’Italia ne intercetta solo il 3%. I margini di crescita per gli operatori tricolori non mancano certo: “Siamo un Paese unico, che con Francia e Giappone lega l’alta gamma in maniera indissolubile con le eccellenze e unicità del proprio territorio – commenta il manager – . Quindi, in un certo senso, è più difficile tracciare i dati: il nostro lusso è interdisciplinare e lega tantissime esperienze esclusive. L’idea di Ecoluxury è quella di legare il mercato del lusso con l’offerta sì dell’alta gamma, ma anche con imprese che hanno iniziato la transizione ecologica. Un percorso che molti mercati esteri ci apprezzano e preferiscono rispetto al lusso tradizionale”.

Le potenzialità

Il segmento del lusso ha dunque potenzialità altissime: “Pensiamo solo all’opportunità che oggi abbiamo per attrarre i mercati con valuta dollaro. Ma il mio pensiero – aggiunge Ducrot – è principalmente rivolto alla domanda: quale modello il nostro Paese intende adottare? Su questo aspetto c’è poca chiarezza, coraggio e lungimiranza”.

Il territorio

Uno dei temi di Ecoluxury Fair 2022 è il legame tra mondo dei servizi di lusso, in primis quello dell’hospitality, con il proprio territorio. “A Roma ad esempio – anticipa l’a.d. – apriranno nel prossimo futuro molti hotel di lusso, ma si dovranno adottare provvedimenti che garantiscano la qualità dell’esperienza dei clienti non solo negli alberghi, ma nell’intera Città Eterna. Gli associati Ecoluxury e le imprese private, ci propongono dei modelli più virtuosi in rapporto alle politiche territoriali. Oggi la bellezza artistica, le risorse naturali e paesaggistiche, il patrimonio intangibile – aggiunge Ducrot – sono trattati prevalentemente come oggetti di consumo; il lusso può finanziare la loro tutela a patto che l’esperienza sia qualitativamente all’altezza”.

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