Trasporto aereo, è di nuovo corsa al consolidamento

Riparte il processo di consolidamento nel trasporto aereo, fermato dalla pandemia: ora le compagnie aeree tornano a vedere i livelli di fatturato e di utili del 2019, per ora solo nel terzo trimestre.

A parlarne Il Sole 24 Ore di oggi, che spiega come i tre gruppi aggreganti Iag (British Airways, Iberia, Vueling e Air Lingus), Air France-Klm e Lufthansa (Austrian Airlines, Swiss, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti) si stiano muovendo velocemente, spesso in concorrenza. Come nel caso di Ita Airways, per la quale il nuovo governo ha riaperto i giochi facendo cadere l’offerta del fondo americano Certares (Air France-Klm e Delta Air Lines) e rimettendo in gioco di fatto la tedesca Lufthansa che si è detta interessata a patto che si tratti di “una vera privatizzazione” che per i tedeschi significa il controllo della compagnia. “Il consolidamento è fondamentale per noi, soprattutto in Europa” è stato il messaggio lanciato dal ceo di Air France Klm, Ben Smith.

Intanto, rammenta il quotidiano, forte dei risultati ottenuti durante l’estate, la prima senza restrizioni, Luis Gallego, ceo del gruppo anglo-spagnolo Iag, in una intervista a The Times ha detto di considerarsi “una piattaforma per il consolidamento” e per questo vede “opportunità per rafforzarsi“. Dopo avere rilevato il 20% della terza compagnia spagnola Air Europa, ora tra le possibili prede potrebbe esserci la low cost inglese easyJet, che dopo la pandemia ha dovuto affrontare le cancellazioni estive a causa della mancanza di personale negli aeroporti. Una ipotesi su cui il mercato scommette, spiega Il Sole, tanto da fare schizzare al rialzo il titolo in Borsa del 5%. Su easyJet da tempo si fa il nome anche di Wizz Air, ipotesi finora smentita da entrambe.

La penisola Iberica hub per il Sud America resta un miraggio per molte major che vogliono crescere sul lungo raggio, il più remunerativo. Lufthansa ha messo gli occhi sulla portoghese Tap, anche in questo caso in concorrenza con Air France-Klm e su cui potrebbero convergere gli interessi anche di Iag. Lo scenario del vettore portoghese (96 aerei nel suo hub di Lisbona con collegamenti verso New York, Canada e Brasile) è molto simile a quello di Ita Airways: nazionalizzata durante il Covid, oggi il governo vuole cederla entro la prima metà del 2023 a un “grande gruppo aeronautico”, dal momento che le sue perdite – 1,5 miliardi di euro nel 2021 – pesano sul bilancio dello Stato.

Un mercato frammentato

Da anni si parla di consolidamento del mercato europeo, che rispetto a quello americano si presenta più frammentato, commenta, però, il quotidiano. “Il mercato delle aerolinee Usa è molto più concentrato rispetto all’Europa: se osserviamo il numero dei posti volati nei primi 9 mesi del 2022, la quota di mercato dei primi 5 gruppi nei voli domestici in Usa è del 68%, mentre lo stesso indicatore nei voli intra-Europa, escludendo la Turchia, è di circa il 45% – spiega al Sole Michele Mauri, managing director della società di consulenza globale AlixPartners – . Guardando invece alla concentrazione dei primi 10 gruppi, negli Usa essi si attestano all’87% dei posti volati, mentre in Europa solo al 56%.Una differenza notevole, che è chiaramente connessa all’esistenza di molte aerolinee legate ai mercati domestici delle varie nazioni europee”.

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