Con la decisione del ministro dell’Economia Giorgetti di cessare gli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto a Certares, Air France-Klm e Delta per la vendita di Ita Airways, si rifà avanti la tedesca Lufthansa, in cordata con Msc.
Cambio di rotta
Riserva continui colpi di scena il dossier di privatizzazione di Ita Airways, che riapre, con la fine della trattativa in esclusiva, la partita con gli altri competitor, Msc-Lufthansa e Indigo Partner. Lufthansa fa sapere, si legge sul Sole 24 Ore di oggi, di “rimanere interessata al mercato italiano”, e tramite il portavoce spiega di monitorare “l’ulteriore processo di vendita di Ita” rimanendo interessati “a una vera privatizzazione della compagnia aerea”. Del resto a metà ottobre l’a.d, Carsten Spohr aveva sottolineato, riferendosi al precedente governo, che “ha deciso di non procedere con una piena privatizzazione” e questa per Lufthansa “non è la soluzione”, ma aveva anche aggiunto “se c’è un cambio di opinione in Italia sono disponibile a volare laggiù ogni giorno, ma deve essere una piena privatizzazione come inizialmente considerato”. L’offerta presentata da Msc e Lufthansa era per l’acquisto dell’80% della compagnia aerea, ma il governo Draghi lo scorso 31 agosto preferì la proposta di Certares che lascia al Mef il 49,99%, oltre alla nomina del presidente e il diritto di veto su alcune materie strategiche.
Il segnale da Air France
Dopo la decisione del Mef, un segnale arriva anche da Air France-Klm, il partner commerciale del Fondo Usa – e fa sapere di prendere atto della fine del periodo di esclusiva e di stare riesaminando le sue opzioni riguardo al mercato aereo italiano, mentre aspetta altre informazioni dallo Stato italiano. Secondo quanto scrive Il Sole, “il punto debole dell’offerta presentata dal consorzio guidato da Certares per l’acquisto del 50% più un’azione di Ita Airways è rappresentato dalla mancanza di un partner industriale che abbia competenze specifiche nel settore aereo; i francesi finora hanno mostrato interesse ad entrare nell’equity della portoghese Tap, ma non in quello di Ita, accontentandosi di partecipare solo come alleato commerciale. Delta Airlines ha fatto intendere che nel medio periodo potrebbe entrare nel capitale, pur con i limiti di un vettore extracomunitario, ma non è ancora chiaro per quali sinergie”. In questo contesto, in Air France-Klm si apre la riflessione sul ruolo da giocare nel consorzio, se fare quel salto e candidarsi a partner industriale, investendo nell’equity di Ita per dare una chance alla proposta di Certares nella trattativa con il Tesoro.
L’assemblea dell’8 novembre
I fari ora sono puntati sull’assemblea di Ita dell’8 novembre: con un’integrazione all’ordine del giorno è previsto l’esame della posizione del presidente Altavilla, dopo il trasferimento delle sue deleghe operative all’ad, Fabio Lazzerini, votato dal Cda a maggioranza, ora se ne chiede la rimozione. In quella sede verrà convocata anche l’assemblea straordinaria per rideterminare il numero di consiglieri. L’obiettivo del Mef è quello di ridurre in modo significativo il numero di consiglieri effettivi garantendo l’operatività della compagnia. All’ordine del giorno anche l’erogazione di 400 milioni, parte dell’1,35 miliardi che hanno ottenuto il via libera dalla commissione Ue per la ricapitalizzazione di Ita (i primi 700 milioni sono già stati erogati).
“In cassa al 30 settembre c’erano 200 milioni – spiega Il Sole 24 Ore – una situazione migliore del budget, secondo cui la compagnia senza l’iniezione di 400 milioni avrebbe dovuto avere una cassa negativa per 12 milioni. Le nuove risorse servono anche per l’anticipo di 50 milioni per esercitare le opzioni sugli aerei in arrivo nel 2023 per potenziare la flotta di Ita”.