Lo spinoso problema dei rincari ha toccato, inevitabilmente, anche nel settore nel ricettivo. L’Osservatorio Acquisti dedicata al mondo Horeca italiano (promosso da Bwh Hotel Group e Si Supply e commissionato a Met e Bidsa Bocconi) ha fotografato l’attuale situazione analizzando i dati e le informazioni raccolte interpellando 238 strutture nello scorso mese di giugno. La ricerca si è focalizzata, in particolare, sul processo degli acquisti nell’ambito del settore dell’hospitality in Italia e il livello di approfondimento si è concentrato sull’analisi dei comportamenti d’acquisto.
Le principali voci di spesa a budget si dividono principalmente tra: 34.1% personale, 21.2% food and beverage, 17.5% energia, 10.3% housekeeping, 9.6% lavanderia e 7.3% tecnologia. Il driver della scelta del fornitore è dettato, nel 94.2% dei casi, dal rapporto qualità/prezzo, mentre nell’89.3% degli intervistati le barriere sono rappresentate dal costo troppo elevato. Nell’ambito degli acquisiti ecosostenibili, il 48.6% ha affermato di essere disposto a pagare di più per un prodotto che tuteli l’ambiente, mentre nell’ambito delle attività gestite con sistemi IT le prenotazioni incidono per il 94.6% e tra i servizi che si vorrebbero implementare spicca la domotica integrata nelle camere.
“La ricerca ha confermato il ruolo strategico degli acquisti. Grazie alla nostra SI Supply garantiamo sia qualità nei servizi ai clienti sia competitività agli alberghi affiliati, sollevandoli dalla complessa attività di selezione e negoziazione dei beni e dei servizi estremamente differenziati che compongono la filiera. -ha dichiarato Sara Digiesi, Ceo di Bwh Hotel Group Italia – Le partnership con i nostri supplier si sviluppano in modalità e ambiti differenti che comprendono co-creazione e personalizzazione, promozione, insieme ad un approccio che valorizza gli sforzi in ambito ESG (Environmental, Social, Governance) per una supply chain sostenibile”.
La fotografia delle strutture, di proprietà e in gestione, rimanda un panorama composto da una larghissima maggioranza di una sola struttura, non affiliate a gruppi alberghieri, di cui la metà circa con un range 11-20 dipendenti, di categoria 3 e 4 stelle. La tipologia degli hotel è business, scelti in prevalenza per soggiorni brevi, con offerta della prima colazione.
“La ricerca effettuata ha consentito di approfondire il processo di acquisto di un campione rilevante di aziende alberghiere, mettendo in luce non solo le priorità in termini di investimento, ma anche quali siano i driver e le barriere più significative nella selezione dei fornitori e il ruolo attuale e potenziale delle centrali d’acquisto” ha aggiunto Luca Molteni, assistant professor del department of decision sciences di Università Bocconi.
“In un momento di forte spinta inflazionistica dal lato dell’offerta, un’azione di contenimento dei costi e di razionalizzazione lungo la supply chain costituisce di fatto una policy di tipo industriale di grande efficacia. -ha concluso Magda Antonioli, senior professor Università e Sda Bocconi- Ancor più di rilievo nella misura in cui riesce a intervenire allo stesso tempo anche su variabili di tipo ambientale. Un processo, nonché un esempio, che pone il comparto alberghiero e i propri attori all’avanguardia nell’economia nazionale”.