Qual è lo stato degli investimenti nelle startup tecnologiche del settore viaggi? In questo periodo di incertezza economica le opinioni sono molto diverse, ma una cosa è certa: la situazione sta cambiando.
Calo delle valutazioni
Le valutazioni delle startup sono state fuori controllo per un po’, secondo alcuni; ora sembrano tornare verso la normalità “Non è necessariamente una cosa negativa, ma è ora che i fondatori di startup accettino la verità – ha dichiarato Cara Whitehill, consulente e investitore del settore e fondatrice di Unlock Advisors -. Ciò significa che c’è una classe di fondatori che non ha mai avuto esperienze diverse da questa. Non hanno mai dovuto preoccuparsi dell’aspetto della raccolta fondi e del finanziamento della loro attività e ora si trovano a doverlo fare”.
Il consiglio che la manager dà alle startup in fase iniziale è il seguente: “Non concentratevi troppo sulle valutazioni in questo momento; girerete in tondo. Ottimizzate la chiusura del round in modo da poter mettere i soldi in banca e iniziare a lavorare. Non siete nella posizione di essere così esigenti come lo eravate anche solo sei o nove mesi fa – avverte Whitehill -. Quindi riconoscetelo, accettatelo e magari raccogliete un round ponte dai vostri investitori esistenti o cercate modi alternativi che non richiedano investimenti esterni”.
Investire nelle travel tech
In genere, può essere più difficile raccogliere fondi per le startup del travel tech rispetto a quelle di altri settori. Anche se probabilmente non tornerà ad essere complicato come prima della pandemia, potrebbe essere un po’ più difficile di quanto lo sia stato finora.
“I soldi ci sono ancora e gli investitori sono sempre pronti a impiegare capitali – ha dichiarato Gaurav Tuli, partner di F-Prime Capital, società affiliata a Fidelity -. Si è creato uno degli ambienti più favorevoli ai finanziamenti b2b che si sia mai visto. Come categoriale travel tech stanno finalmente ricevendo una luce che non ha mai avuto prima”.
Molte aziende hanno mostrato forti segnali di successo nel 2021 e non hanno ancora visto un rallentamento delle prestazioni nel 2022. In parte ciò è dovuto alla domanda di viaggi ancora inespressa. Alla fine questo fenomeno si esaurirà e Tuli ritiene che avrà un impatto inevitabile sul settore. Ma gli investimenti non spariranno, almeno non per F-Prime.
“Per noi si tratta di capire cosa è cambiato fondamentalmente e come possiamo guardare in avanti, tra cinque o dieci anni, all’aspetto del settore – ha affermato Tuli -. Penso che ci troviamo ancora in un contesto positivo perché si guarda a questo settore con occhi diversi”.
“Alcune aziende vedranno questo momento come un’opportunità per investire attraverso fusioni e acquisizioni”, ha commentato Richard Valtr, ceo di Mews. La società, che fornisce un Pms per gli hotel, ha portato a termine cinque operazioni e ne ha in cantiere almeno altre due; ha anche un ramo venture capital. “È un settore molto frammentato – ha aggiunto Valtr -. E’ verosimile che si assista a un consolidamento a causa della crisi e della debolezza generale di alcune aziende a causa della pandemia”.
Alla ricerca di investimenti
Ogni settimana ci sono startup del travel tech che annunciano finanziamenti. Canary Technologies, una startup di tecnologia alberghiera, ha recentemente raccolto 30 milioni di dollari da Insight Partners, F-Prime Capital, Y-Combinator, Thayer Ventures e altri. “Siamo stati fortunati a non trovarci in una posizione in cui avevamo bisogno di raccogliere fondi e siamo stati anticipati da investitori che ci stavano seguendo – ha detto Bryan Michalis, head of growth marketing dell’azienda -. Rispetto agli anni precedenti, abbiamo visto che gli investitori pensano e si preoccupano maggiormente dell’efficienza oltre che della crescita. Penso che questo sia un bene per le aziende e per i responsabili delle società nel loro complesso, in quanto aiuta a concentrarsi sui fondamenti della costruzione di un’azienda forte“.
“PurpleCloud Technologies sta lavorando per chiudere un round di finanziamento all’inizio del prossimo anno”, ha annunciato Adria Levtchenko, ceo della startup. PurpleCloud ottimizza le operazioni di backoffice degli hotel, come la reception e l’housekeeping e include una funzione attraverso la quale i lavoratori possono guadagnare punti in cambio di premi come le ferie. Si tratta di una startup agli inizi, con 19 clienti che rappresentano più di 100 hotel. Levtchenko sta lavorando per concludere accordi con due grandi clienti, che porterebbero la startup a operare in migliaia di strutture.”L’industria alberghiera si basa su sistemi arcaici e questo ha un impatto personale sull’ospite – ha sottolineato Levtchenko -. Il nostro settore deve affrontare tali inefficienze, perché è questo che sta uccidendo l’industria”. Non è facile, ha riconosciuto la manager, anche perché “ci vuole più tempo per trovare buoni investitori”.
Dovrei avviare un’azienda?
“È un ottimo momento per avviare aziende di travel tech – ha concluso Tuli di F-Prime – e stiamo assistendo all’ingresso di grandi imprenditori in questa categoria. Molte società, che siano in grado di raccogliere capitali o meno, faranno cose straordinarie”.