L’enogastronomia rappresenta per il mondo dell’intermediazione turistica, uno dei primi quattro prodotti più venduti nel 2021. É quanto emerge dal recente studio Enit, svolto da Isnart tra luglio e settembre 2022 su un campione di 45 tour operator che commercializzano il prodotto enogastronomia per la destinazione Italia.
Piemonte, la regione più presente
La regione più presente nei pacchetti turistici dedicati al food & wine è il Piemonte (58,3% dei t.o. intervistati), proposto in Austria, Germania, Spagna, Olanda e Regno Unito. Seguono Campania e Toscana. I mercati in cui questo prodotto pesa di più nell’offerta complessiva degli intermediari turistici sono la Spagna (venduto dal 33,3% dei T.O. spagnoli che propongono il nostro Paese), la Norvegia (27,3%), la Germania (26,3%), l’Austria (25%), il Regno Unito (21,1%).
Il ruolo della cultura
Forte è la connessione con la cultura: Il 58,3% degli operatori specializzati in viaggi food & wine propone pacchetti in cui vi sono anche visite culturali in musei, monumenti e mostre temporanee. Le eccellenze del Belpaese sono, inoltre, un elemento ricorrente in molti pacchetti turistici proposti dai tour operator stranieri, anche per quei visitatori che non scelgono l’Italia espressamente per trascorrere vacanze dedicate all’enogastronomia. Tra chi sceglie una vacanza al mare senza rinunciare alla scoperta dei piatti locali sono soprattutto i turisti provenienti dalla Finlandia, dalla Germania, dal Brasile, dagli Usa, dal Regno Unito, dall’Australia e dal Canada. Per i city break le degustazioni enogastronomiche sono comprese soprattutto nei pacchetti proposti dai t.o. della Germania, del Regno Unito, della Finlandia, del Brasile, della Svizzera, Usa e Canada.
Tra le aree critiche emerse, due in particolare: l’accessibilità, intesa come facilità di prenotazione e organizzazione e livello delle informazioni disponibili; e la tempistica, elemento comune a tutte i pacchetti (non solo quelli a tema food & wine).