Roma chiuderà l’anno turistico con 15 mln di arrivi e circa 34.500 presenze con un recupero, rispetto al 2019, del 77% negli arrivi e del 74% nelle presenze. Ma il mercato del lavoro stenta ancora a superare lo “shock Covid”.
Nei primi dieci mesi del 2022 gli arrivi turistici a Roma sono stati 12.146 e le presenze 27.713. Si tratta in entrambi i casi di una crescita esponenziale rispetto al 2021 ma che non raggiunge ancora i livelli prepandemici del 2019, su cui il recupero è del 74% per gli arrivi e del 70% per le presenze.
I dati sono stati presentati in occasione del trentennale dell’Ente Bilaterale per il Turismo del Lazio, l’organismo paritetico che riunisce le associazioni dei datori di lavoro di comparto e le le organizzazioni sindacali di categoria. La giornata è stata anche occasione per fare il punto sull’occupazione nel settore post pandemia analizzando il report dell’Università Roma Tre che ha studiato l’andamento del lavoro nel turismo nel primo semestre 2022.
In Italia si fatica a tornare ai livelli di contrattualizzazioni pre-Covid con 1.4 mln di contratti del 2022 rispetto ai 1.5 mln del 2019. Nel Lazio, le 130mila contrattualizzazioni sono inferiori del 24% rispetto al 2019 pur registrando una notevole risalita rispetto agli anni 2020 e 2021. Si rileva la presenza notevole di contratti a tempo determinato che arrivano al 71,7% del totale in Italia e al 77,5% nel Lazio, Cresce la domanda di lavoratrici donne sia a livello nazionale )+6%) che nel Lazio (+9.6%). In crescita i lavoratori tra i 18 ed i 24 anni mentre l’80% della domanda è costituita da lavoratori italiani.
“Sappiamo che si fatica ormai a trovare figure professionali per il settore ed è necessario analizzare delle azioni correttive oltre a stimolare un cambiamento culturale in giovani e famiglie- ha detto il presidente EBTL Tommaso Tanzilli-, perché il turismo è il settore che crescerà maggiormente nei prossimi anni e dobbiamo essere pronti. Nella Capitale i flussi sono risaliti notevolmente ma nonostante questo per molte imprese turistiche la chiusura dell’anno vedrà un segno negativo a causa dei primi mesi del 2022 ancora penalizzati dalle restrizioni”.