“Come una ragazza che una volta incontrata si ha la sicurezza che sia quella giusta e che anche a distanza di anni suscita le emozioni dei primi tempi”. Il Giappone targato Mistral nelle parole di Michele Serra, presidente di Quality Group, tocca le corde del sentimento. Ma non solo. E’ anche un asso pigliatutto. Se già in passato il Paese del Sol Levante era la prima destinazione di Quality, con ricavi superiori a quelli degli Stati Uniti, oggi “guardando il ‘forecast‘, ha caricato un fatturato più del doppio di quello del Diamante. Se il Giappone fosse un tour operator sarebbe il primo del Quality Group“, segnala Serra. Pur non rivelando le cifre, il presidente lascia intuire che pesa oggi quasi un terzo sul totale del gruppo. E che la marginalità non manca: “E’ molto alta – commenta -; se l’anno scorso abbiamo pagato noi, nel 2023 ci prendiamo gli interessi. Mi aspetto il record di fatturato, superato di gran lunga“.
La ripartenza della destinazione
Nei due verbi utilizzati Serra sintetizza un concetto che non è solo economico: “Ricominciare è stata un’esperienza importante“. Sia quando il presidente per lavoro ha potuto visitare il Giappone allora ancora chiuso ai turisti, ritrovandosi solo in un tempio o sullo Shinkansen, sia dal punto di vista pratico: “Abbiamo implorato le autorità perché riaprissero e abbiamo dovuto convincere i nostri corrispondenti locali a essere ‘flessibili’ sull’imperativo di una guida sempre al seguito degli individuali”. Nessuna trasgressione delle regole, ma solo una certa elasticità, suggerendo per esempio che la guida aspettasse alla sera i clienti nella hall dell’hotel senza essere fisicamente in ogni momento con loro. Ma pagandola per questo servizio, chiarisce Serra.
Non sono mancati gli ostacoli anche sul fronte visti: “Ambasciate e consolati nella fase della riapertura erano in tilt, non erano pronti”, racconta Serra. Quando, nonostante tutto, il primo gruppo europeo, per la precisione caucasico, è partito “i corrispondenti non riuscivano a capire come ce l’avessimo fatta“. Ancora oggi, “il personale che il governo ha dislocato in altre funzioni, non disponendo di uno strumento come la cassa integrazione e che continua quindi a pagare – specifica il presidente -, è impiegato in quei lavori e il tour operator nel frattempo non può assumere altre risorse. Dobbiamo sopperire alle carenze organizzative che ci sono“.
C’è, poi, “molta più richiesta che disponibilità in termini di voli – analizza Serra -, con le compagnie che hanno ridotto i collegamenti e le frequenze”. Non resta che utilizzare “All Nippon e Lufthansa via Francoforte o i vettori degli Emirati, perché Air France e Klm hanno prezzi al momento non proponibili”.
Il valore del turismo e le difficoltà del settore
Serra ricorda, poi, come l’importanza del turismo non sia solo economica, con il suo ormai noto peso sul Pil: “Ha un valore culturale, politico, sociale ed educativo – evidenzia il presidente -. E’ vettore di educazione e di pace. La vita senza turismo ha meno senso, è meno interessante”.
Il caro prezzi e le incognite future non sono motivo di timore: “Non ci spaventa – chiarisce il presidente -. L’aumento dei prezzi non può durare per sempre. Se dovessimo perdere il 30% di passeggeri, perché i prezzi aumentano del 30%, noi fattureremmo uguale lavorando meno. Abbiamo tutto ciò che serve per proseguire gli investimenti e dopo due anni come quelli che si sono vissuti non abbiamo paura”.
Le risorse umane sono, invece, una sfida fortissima: “Molti dei nostri giovani hanno abbandonato il lavoro. Si sono perse risorse durante e dopo il Covid”. Ma l’aria sta cambiando: “Un mese e mezzo fa ho pubblicato un post su Linkedin per la ricerca di personale e in un giorno sono arrivate cento richieste. Abbiamo assunto, è vero, ma il vero problema con cui confrontarsi è che offerta di vita faccio a chi viene a lavorare da me?“.
Ma non è il caso di lasciarsi abbattere, né tanto meno di “mollare”. “Adesso è il momento dei pionieri, della ricostruzione“, esorta Serra.
Il ministro (ma non quello del Turismo)
Ma qual è l’opinione sul nuovo ministro? “Il mio ministro – risponde Serra – è quello dello Sviluppo Economico. Il ministro del Turismo è il ministro dell’incoming. Ed è giusto che sia così“. E quello dello Sviluppo Ecnomico com’è? “Promette bene“.
Giappone: l’estate e la programmazione
“Le richieste nel corso dell’estate sono state molto elevate, tanto che siamo riusciti a confermare fino a 5 partenze settimanali, con numeri di partecipanti consistenti. Da settembre sono via via diminuite le restrizioni e di pari passo sono incrementate le prenotazioni”, segnala Gabriele Bassi, product manager Giappone -. Questo trend, che mantiene un segno positivo anche per il 2023, con previsioni di un andamento simile a quello ottenuto nel 2019, ci ha spinti a investire fortemente sulla destinazione, assumendoci il rischio di migliaia di posti volo in allotment, per riuscire a contenere i costi del trasporto aereo e a offrire per tutto l’anno proposte di viaggio competitive”.
Mistral Tour ha, dunque, mantenuto la sua offerta ripristinando le durate degli itinerari come da programmazione del 2019, puntando sulla qualità, rendendo il viaggio più fluido con tempi dilatati e ottimizzati, senza variazioni di prezzo che restano invariati, grazie soprattutto agli accordi sinergici intrapresi con i partner in loco. “La programmazione si presenta con una struttura capillare e un prodotto solido, consolidato e rinnovato, garantendo stabilità di prezzo al cliente e tariffe che ad oggi risultano addirittura inferiori a quelle da noi proposte nel 2019”.
Individuali e gruppi
L’operatore scommette sull’inverno con “Tokyo d’Inverno”: l’itinerario è su base individuale con visite di gruppo in esclusiva. Si può scoprire la città in un periodo insolito, visitare il Parco delle Scimmie delle Nevi, uno tra i più suggestivi del Giappone, raggiungibile in treno, e osservare le scimmie selvatiche che nei mesi freddi si rifugiano nel caldo delle acque termali.
La sezione viaggi di gruppo di Mistral riconferma 5 itinerari di varia lunghezza; tra questi, “Alla scoperta del Giappone” si presenta con delle varianti stagionali per consentire di valorizzare il territorio in base al periodo dell’anno in cui lo si visita.”Panorama Giapponese” è un tour di 14 giorni, il più lungo e più completo della programmazione; presenta un itinerario comune a tutto il gruppo per la durata di 10 giorni e dal decimo giorno i clienti potranno scegliere tra tre possibili varianti: Koyasan, fede e natura; Naoshima, l’isola dell’arte; Nagasaki, la porta del Giappone.
Anche lato viaggi individuali, Mistral conferma diverse proposte, circa 20 preconfezionate, sia con assistenza privata che in libertà.
La Corea
C’è, poi, la Corea, che nell’estate ha raggiunto un discreto interesse di clientela e che “vede in Mistral il solo tour operator italiano a proporre un itinerario in esclusiva, in lingua italiana”. A questo si affiancano diverse proposte di viaggi in libertà.
Nicoletta Somma