Occupazione: da FareTurismo 10 proposte al Governo su formazione e lavoro
La pandemia ha sottratto 300mila lavoratori al turismo. Il lungo periodo di chiusura ha determinato l’esodo verso altri settori o il ricorso a sussidi statali; in aggiunta, la precarietà maggiore nel turismo (41%) rispetto al mondo del lavoro in generale (22%) e la cospicua quota di impieghi stagionali (14% contro il 2%) richiedono “normalità” e qualità del lavoro sia attraverso il costante aggiornamento professionale per gli occupati sia la certificazione delle competenze per i neo addetti.

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Il tema al centro di FareTurismo, l’appuntamento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro, alle politiche turistiche, ideato e organizzato dalla Leader srl è giunto alla 22ª edizione (10 a Roma, 1 a Milano con il patrocinio di Expo, 11 a Salerno), che avrà luogo, dopo tre edizioni annullate a causa della pandemia, all’Università Europea di Roma da martedì 21 a giovedì 23 marzo 2023. L’evento in questo momento storico rappresenta una preziosa opportunità per i giovani che progettano il proprio futuro professionale in questo mondo e per gli addetti ai lavori che desiderano aggiornarsi e confrontarsi.

Il programma

Il programma prevede orientamento sulla formazione post diploma (corsi Its, lauree triennali e magistrali) e post laurea (master di 1° e 2° livello) con la partecipazione di Its, Università e Scuole di Master; presentazione delle competenze emergenti e delle figure professionali con la partecipazione di manager dell’industria turistica e della ristorazione; colloqui di orientamento universitario (a cura degli psicologi di UEROrienta) e al lavoro; incontri domanda-offerta lavoro attraverso colloqui di selezione con i responsabili delle risorse umane delle aziende turistiche e recruiting day con i principali tour operator per la selezione del personale nei villaggi turistici e in navi da crociera; ma anche presentazione delle startup nel turismo con i protagonisti delle neo imprese giovanili; seminari di aggiornamento a cura delle organizzazioni di categoria e delle associazioni professionali; incontri dei presidenti dei Corsi di Laurea in Turismo, dei Dirigenti Scolastici degli Istituti alberghieri (Renaia) e degli Istituti tecnici per il turismo (Renatur); nel Salone Espositivo oltre alla presentazione dell’offerta formativa accademica e non accademica da parte delle Università statali e private, Istituzioni, Enti, organizzazioni nazionali di categoria, associazioni professionali, agenzie per il lavoro e agenzie web di recruiting forniranno informazioni sulle opportunità occupazionali e sui percorsi da intraprendere per formarsi e lavorare nel turismo.

1) l’industria turistica ha un grosso potenziale ed è trainante per l’occupazione giovanile (giovani oltre il 50%), Il Belpaese con 58 siti Unesco, tutte ottime considerazioni che rimangono purtroppo un luogo comune: istituzione di un comitato ministeriale per l’offerta formativa nel turismo presso il ministero del Turismo con le rappresentanze di organizzazioni datoriali, associazioni professionali, ministero Istruzione, ministero Università, Unioncamere, Renaia Rete Nazionale Istituti Alberghieri, Associazione Rete Its Italy;

2) certificazione delle competenze attraverso la co-progettazione scuola-impresa di Pcto (Percorsi e competenze trasversali per l’orientamento) estesa a tutti gli Istituti Alberghieri e Tecnici per il Turismo e a tutte le organizzazioni datoriali dell’alberghiero, dell’intermediazione turistica e del tour operating;

3) certificazione delle competenze rivolta ai docenti scolastici attraverso la co-progettazione scuola-impresa estesa a tutti gli Istituti Alberghieri e Tecnici per il Turismo e a tutte le organizzazioni datoriali dell’alberghiero, dell’intermediazione turistica e del tour operating;

4) spendibilità delle lauree in turismo con l’obbligo di inserimento nei bandi pubblici regionali e nazionali;

5) ridefinizione dei percorsi didattici degli Istituti Tecnici per il Turismo, al fine di un naturale sbocco da parte dei propri diplomati verso gli Its;

6) incremento degli Its dedicati al turismo, attualmente ben pochi, con almeno due/tre per regione in considerazione dell’estensione territoriale;

7) superare i limiti della Scuola Secondaria Superiore per una personalizzazione dei percorsi in stretto raccordo non solo con il mondo del lavoro e delle professioni, ma soprattutto con la vocazione dei territori, dove Istituti Professionali e Tecnici non riescono a completare la preparazione degli studenti, soprattutto di coloro che non scelgono l’università, mentre gli Its possono essere una naturale prosecuzione in linea con i percorsi didattici, ovvero una specializzazione;

8) istituzione di un gruppo di lavoro delle associazioni professionali, che rappresentano i profili più importanti che operano nel turismo, al fine di un confronto costante sulla evoluzione delle competenze;

9) decontribuzione per le aziende che intendano continuare l’attività in bassa stagione e confermare la forza lavoro al termine dei sei mesi dei contratti stagionali;

10) comitati di indirizzo obbligatori negli Istituti Professionali e corsi di laurea con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali e camerali, le aziende di eccellenza del territorio, gli assessori al turismo comunali per una formazione con competenze trasversali che preveda step di crescita personale e professionale per il capitale umano, soprattutto in relazione al territorio in cui si opera.

 
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