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Il programma
Il manifesto di FareTurismo 2023
1) l’industria turistica ha un grosso potenziale ed è trainante per l’occupazione giovanile (giovani oltre il 50%), Il Belpaese con 58 siti Unesco, tutte ottime considerazioni che rimangono purtroppo un luogo comune: istituzione di un comitato ministeriale per l’offerta formativa nel turismo presso il ministero del Turismo con le rappresentanze di organizzazioni datoriali, associazioni professionali, ministero Istruzione, ministero Università, Unioncamere, Renaia Rete Nazionale Istituti Alberghieri, Associazione Rete Its Italy;
2) certificazione delle competenze attraverso la co-progettazione scuola-impresa di Pcto (Percorsi e competenze trasversali per l’orientamento) estesa a tutti gli Istituti Alberghieri e Tecnici per il Turismo e a tutte le organizzazioni datoriali dell’alberghiero, dell’intermediazione turistica e del tour operating;
3) certificazione delle competenze rivolta ai docenti scolastici attraverso la co-progettazione scuola-impresa estesa a tutti gli Istituti Alberghieri e Tecnici per il Turismo e a tutte le organizzazioni datoriali dell’alberghiero, dell’intermediazione turistica e del tour operating;
4) spendibilità delle lauree in turismo con l’obbligo di inserimento nei bandi pubblici regionali e nazionali;
5) ridefinizione dei percorsi didattici degli Istituti Tecnici per il Turismo, al fine di un naturale sbocco da parte dei propri diplomati verso gli Its;
6) incremento degli Its dedicati al turismo, attualmente ben pochi, con almeno due/tre per regione in considerazione dell’estensione territoriale;
7) superare i limiti della Scuola Secondaria Superiore per una personalizzazione dei percorsi in stretto raccordo non solo con il mondo del lavoro e delle professioni, ma soprattutto con la vocazione dei territori, dove Istituti Professionali e Tecnici non riescono a completare la preparazione degli studenti, soprattutto di coloro che non scelgono l’università, mentre gli Its possono essere una naturale prosecuzione in linea con i percorsi didattici, ovvero una specializzazione;
8) istituzione di un gruppo di lavoro delle associazioni professionali, che rappresentano i profili più importanti che operano nel turismo, al fine di un confronto costante sulla evoluzione delle competenze;
9) decontribuzione per le aziende che intendano continuare l’attività in bassa stagione e confermare la forza lavoro al termine dei sei mesi dei contratti stagionali;
10) comitati di indirizzo obbligatori negli Istituti Professionali e corsi di laurea con i rappresentanti delle organizzazioni datoriali e camerali, le aziende di eccellenza del territorio, gli assessori al turismo comunali per una formazione con competenze trasversali che preveda step di crescita personale e professionale per il capitale umano, soprattutto in relazione al territorio in cui si opera.