Buone notizie per lo shopping tourism in Italia che, nel 2023, potrebbe superare la quota dei 2 milioni di turisti che viaggiano con motivazione prevalente shopping stimata prima della pandemia. È la proiezione di Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza, presentata in occasione della tappa conclusiva del tour itinerante 2022 di Shopping Tourism – il forum italiano, ideato dalla stessa Risposte Turismo e organizzato quest’anno in partnership con il Sistema Confcommercio e, per la tappa di Bologna, con il supporto di Confcommercio Ascom Bologna.
La stima 2023 supera quella del 2019
Il valore è frutto di proiezioni sviluppate a partire dalla stima di Risposte Turismo realizzata nel 2019, anno record del turismo italiano, e ottenuta attraverso l’applicazione sul totale degli arrivi nelle destinazioni italiane di coefficienti percentuali differenti in ragione della tipologia di destinazione. La nuova stima, che per il 2023 supera quella del 2019, poggia su una serie di indicatori e fonti a cui si aggiungono i risultati delle indagini ad hoc realizzate da Risposte Turismo per il tour itinerante 2022 del forum e quanto è emerso dalle tavole rotonde che hanno animato le tre tappe del tour.
“Superare la soglia dei 2 milioni di shopping tourist sarebbe un risultato che ribadisce l’esistenza di una porzione significativa di domanda turistica che ha nello shopping la motivazione prevalente della propria vacanza e su cui sarebbe opportuno attivare un programma di impegno per aumentare il posizionamento dell’intera Italia come destinazione per gli shopping tourist”, ha dichiarato Francesco di Cesare, presidente Risposte Turismo. Dal canto suo Carlo Sangalli, presidente Confcommercio Imprese per l’Italia, fa presente che “i dati dello Shopping Tourism Italian Monitor hanno acceso dal 2016 i riflettori sul ruolo economico e sociale ben significativo di quei 2 milioni di shopping tourist annui in Italia raggiunti nel 2019. A questi turisti, sempre pre-pandemia, se ne aggiungono almeno altri 38 milioni che, durante il viaggio in Italia, vivono una o più volte l’esperienza dello shopping di prodotti enogastronomici, un potenziale enorme per il commercio nel nostro Paese e anche per questo proprio uno dei temi che è stato affrontato oggi a Bologn”, ha dichiarato.
I luoghi dello shopping tourism
Nella cornice di Palazzo Segni Massetti, sede di Confcommercio Ascom Bologna e della tappa bolognese del forum, Francesco di Cesare ha presentato i risultati della mappatura sui luoghi dello shopping in Italia contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca di riferimento sul fenomeno.
La fotografia scattata mostra la presenza nel nostro Paese di un’offerta variegata per i turisti desiderosi di trascorrere una vacanza all’insegna dello shopping e per tutti coloro che, nelle loro vacanze, non rinunciano agli acquisti. Secondo la ricognizione effettuata da Risposte Turismo, considerando solamente dieci tra le principali città turistiche del Paese (Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Parma, Roma e Verona), sono oltre 1.300 le botteghe storiche presenti, a sottolineare un consistente patrimonio dell’offerta nazionale da valorizzare ancor meglio in chiave turistica e di sistema Paese.
Dall’indagine emergono oltre 80 vie dello shopping presenti sul territorio nazionale, da Via Montenapoleone (Milano) a Via dei Condotti (Roma), da Calle Larga XXII Marzo (Venezia) a Via Tornabuoni (Firenze) e Via dei Mille (Napoli), solo per citarne alcune.
Outlet e department store
La nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor contiene anche i numeri aggiornati degli outlet e dei department store. Per quanto riguarda gli outlet, in Italia sono presenti 26 strutture (nonostante le complessità di questo triennio, un numero stabile rispetto alla precedente ricognizione effettuata da Risposte Turismo nel 2019) per un totale di 725.000 m2 di aree commerciali, con una stima di crescita di due unità nel biennio 2023-2024 grazie all’apertura di Roma Outlet Village e il Designer Outlet Sardegna e progetti di ampliamento in altre 5 strutture.
Significativo come a livello europeo l’Italia sia al secondo posto dietro al Regno Unito per numero di strutture outlet (13% sul totale). L’analisi di Risposte Turismo evidenzia la presenza in Italia di più di 60 department store (oltre 270.000 m2 di superfice complessiva, + 3,8% sull’analisi 2019) e la realizzazione di una serie di interventi nei luoghi del travel retail come presso gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate e nelle stazioni di Roma Termini e Napoli Centrale.
I risultati aggregati delle indagini
Il forum è stata anche l’occasione per comunicare i risultati aggregati delle due indagini realizzate da Risposte Turismo su oltre 600 shopping tourist italiani e provenienti da Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito (mercati rilevanti per l’incoming nazionale), di cui in generale poco più della metà (il 54%) turisti che hanno nello shopping la motivazione prevalente del viaggio.
Tra i fattori che influenzano maggiormente nella scelta della destinazione di viaggio spiccano complessivamente, dopo sconti, saldi e promozioni (67%), la vicinanza ad attrazione / luoghi da visitare (38%), la presenza di produzioni tipiche/prodotti particolari o unici (34%), l’offerta commerciale della destinazione (31%) e i servizi a disposizione (trasporti ma anche app dedicate e mappe, 26%).
I negozi del centro storico e le vie dello shopping sono i luoghi di acquisto preferiti per chi viaggia con motivazione principale lo shopping (61%), seguiti dai centri commerciali (49%) e dagli outlet (41%). Interessante segnalare come, al di fuori di chi viaggia per shopping, per tre turisti su cinque intervistati gli acquisti avvengano nelle stazioni e negli aeroporti, a dimostrazione della loro rilevanza nell’ambito del cosiddetto travel retail.
Per soddisfare i turisti dello shopping
“Attrarre e soddisfare i turisti dello shopping è il risultato della capacità di comporre, e promuovere, un’offerta articolata e composita, che innanzitutto deve manifestarsi attraverso diverse alternative di luoghi dove effettuare i propri acquisti e poi completarsi con una serie di servizi – dal tax free ai personal shopper alle spedizioni fino alle informazioni e alla mobilità – che i turisti chiedono con sempre più frequenza. Puntare su questo fenomeno, dunque, non può essere un residuale impegno, contando solo sulla disponibilità di prodotti e negozi, ma deve coincidere con un chiaro piano strategico”, ha proseguito di Cesare.
Shopping tourism a Bologna
Come per le precedenti tappe del tour tenutesi a Venezia e ad Ancona, anche a Bologna sono stati presentati i risultati di un’indagine sui negozi della città in rappresentanza di dieci categorie merceologiche. Secondo i 50 esercizi commerciali intervistati, 4 clienti su 10 sono turisti e, tra gli stranieri, prevalentemente americani (25%), tedeschi (14%) e francesi (10%).
Inoltre, circa un terzo dei negozianti intervistati ha sottolineato come, rispetto al periodo pre-pandemia, le abitudini di acquisto del turista siano cambiate con, ad esempio, una richiesta di prodotti di qualità maggiore e di capi di abbigliamento made in Italy.
Per quanto riguarda le vendite ai turisti, l’81% dei negozianti intervistati ha evidenziato prospettive favorevoli per il 2023, con il 60% ad attendersi una chiusura 2022 già in crescita in termini di vendita rispetto al periodo pre-pandemica.
La rilevanza del turismo per i negozi bolognesi emerge dal reputare la vendita ai turisti (sia italiani sia stranieri) il fronte più rilevante nel prossimo futuro in termini di contributo ai risultati complessivi (35%) e superiore sia alla vendita alla clientela locale sia all’e-commerce.
In pratica “c’è grande consapevolezza sul potenziale dello shopping tourism. A questa consapevolezza bisogna far seguire un impegno più strutturato e più diffuso, così da potersi tradurre in una proposta adeguata in particolare per chi potrebbe scegliere Bologna proprio con l’obiettivo di fare acquisti – fa presente il manager -. E bisognerà capire se anche la stessa città, con i suoi organismi di governo, sceglierà di inserire lo shopping tourism tra i temi da proporre con più forza nell’azione di attrazione dei flussi turistici”.
I temi della terza tappa del tour
La tappa bolognese del forum è stata dedicata all’analisi della capacità delle destinazioni turistiche italiane che si affiancano a Milano – già consolidata nell’immaginario e come destinazione per i turisti – di soddisfare esigenze e bisogni degli shopping tourist, e alla rilevanza dell’enogastronomia all’interno dello shopping tourism, con particolare riferimento alla capacità di produzioni, luoghi e territori nello stimolare acquisti da parte dei turisti. Con questa tappa si conclude il tour itinerante 2022 di Shopping tourism – il forum italiano. Le tre tappe hanno visto la partecipazione di oltre 250 operatori del mondo del turismo e del retail. Sul palco 40 relatori e 10 momenti di confronto e discussione sul presente e futuro di un segmento turistico dalle forti potenzialità per il nostro Paese.
“È stato un onore ospitare a Bologna la tappa conclusiva del tour 2022 di questa importante iniziativa – ha affermato il presidente di Confcommercio Ascom Bologna, Enrico Postacchini -. La nostra città, con la ricchezza di tutta l’area metropolitana, si sta sempre più affermando quale meta turistica di rilevanza non solo storico-culturale, ma anche enogastronomica, naturalistica e sportiva. Analizzare, oggi, il ruolo dello shopping quale motivazione di viaggio, è doppiamente interessante: da un lato permette di tradurre in numeri e, conseguentemente, prendere consapevolezza dell’importanza del segmento, dall’altro apre ad una riflessione sull’opportunità di intraprendere un percorso mirato di indirizzo delle politiche turistiche in questo senso. Lo shopping non più solo a corollario del viaggio, ma si evidenzia il terziario di vicinato l’elemento stesso caratterizzante del viaggio”.