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Lo strapotere di Booking e la preoccupazione degli albergatori

Inarrestabile Booking. Il dominio della Ota continua a mettere sotto scacco gli albergatori, poiché assorbe sempre più prenotazioni, conferendole un potere che si traduce in condizioni più impegnative per gli albergatori stessi.

Secondo i dati pubblicati da Hotrec, le Ota rappresentano il 27,1% delle vendite alberghiere nel continente europeo. Di questa percentuale, Booking rappresenta il 71,2%, in testa praticamente in tutti i Paesi e molto più avanti dei suoi concorrenti. In Spagna, invece, la percentuale è scesa leggermente al 66%.

Da parte sua, Expedia ha chiuso il 2021 con una quota del 12,5%, lontana dal 16,3% che deteneva prima della pandemia, percentuale che aveva mantenuto dal 2013. Secondo il rapporto, la perdita di potere dell’Ota americana nel Vecchio Continente può essere dovuta al fatto che essa dipende molto dagli hotel di lusso e d’affari delle grandi città, che sono stati gravemente colpiti durante la pandemia.

Hrs è senza dubbio l’agenzia online più colpita dalla pandemia e dall’aumento di Booking. Nove anni fa superava persino Expedia in termini di quota di mercato (16,6%), ma ora è crollata a al 6,7% e all’1,8% in Spagna.

Il pericolo per gli hotel è che le Ota rappresentano circa il 38% delle prenotazioni in Spagna, una percentuale più alta rispetto a qualsiasi altro Paese europeo, dove la media è del 29,9%. Ci sono solo altri due mercati in cui queste piattaforme di marketing superano la barriera del 30%. Si tratta di Ungheria e Svezia, con tassi rispettivi del 33,5% e del 30,9%.

Questo ha provocato diverse guerre, tuttora in corso, tra Booking e i datori di lavoro. Negli ultimi anni hanno denunciato pratiche abusive contrarie al diritto della concorrenza, come le presunte commissioni esorbitanti o la controversa clausola di parità.

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