Aci Europe rivede le previsioni. La ripresa completa rinviata al 2025

Quando si potrà parlare di una piena ripresa del turismo internazionale? Secondo l’Ocse non ci sarà “una vera ripresa del turismo internazionale prima del 2024 o del 2025. Dal canto suo Aci Europe ha pubblicato proprio oggi una previsione rivista del traffico passeggeri per la rete aeroportuale europea, che mostra come i volumi di passeggeri nel 2023 dovrebbero scendere del -9% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019) e che una ripresa completa è stata ora rinviata al 2025 – anziché al 2024 come precedentemente previsto.

Più stabilità, andando avanti

Il direttore generale, Olivier Jankovec, ha dichiarato che “il traffico passeggeri ha registrato una forte ripresa dalla scorsa primavera e finora è stato molto resiliente di fronte ai crescenti venti contrari geopolitici ed economici. Tuttavia, ora prevediamo che la ripresa del traffico passeggeri si stabilizzi andando avanti, con la tempistica spostata al 2025 prima che gli aeroporti europei tornino finalmente al punto in cui si trovavano prima dell’arrivo del Covid-19. L’anno prossimo mancheranno ancora 220 milioni di passeggeri, il che significa che i nostri volumi corrisponderanno solo ai livelli del 2017. Tutto ciò – ha detto – riflette un mix di fattori determinanti con più aspetti negativi che positivi, insieme a significativi rischi al ribasso“.

Le continue tensioni geopolitiche e la guerra in Ucraina continueranno a influenzare diversi mercati nazionali. Anche il deterioramento della macroeconomia e le pressioni dell’inflazione dovrebbero pesare sulla domanda, con le tariffe aeree che sono aumentate drasticamente durante il terzo e quarto trimestre del 2021 . Costi normativi più elevati si tradurranno anche in pressioni inflazionistiche sostenute sulle tariffe aeree. Lato offerta, anche la stretta gestione della capacità principalmente da parte di full service carrier e la permanenza delle restrizioni ai viaggi verso la Cina limiteranno l’ulteriore crescita del traffico.

I fattori positivi

Allo stesso tempo, però, Aci Europe prevede che l’impatto di questi fattori negativi sul traffico passeggeri sarà parzialmente compensato da un certo grado di resilienza della domanda leisure e dalla continua espansione dei vettori ultra-low cost. Anche la fine della rinuncia agli slot aeroportuali concessa alle compagnie aeree a partire dalla prossima estate dovrebbe allentare le pressioni sull’offerta.

Tutti questi fattori avranno un impatto diverso sugli aeroporti a seconda della loro ubicazione, dimensione, posizione di mercato e modello di business. Ciò significa che i crescenti divari nelle prestazioni del traffico rimarranno, almeno durante l’anno a venire.

Jankovec ha aggiunto: “Prevediamo che diversi mercati aeroportuali, in particolare quelli che si basano prevalentemente sul turismo, supereranno i volumi di passeggeri pre-pandemia già il prossimo anno, ma molti altri non se la caveranno così bene e ci vorrà molto più tempo per riprendersi. Su un orizzonte temporale più lungo, una volta che gli ultimi impatti della pandemia saranno finalmente esauriti, gli aeroporti europei dovranno affrontare livelli di rischio più elevati rispetto al passato”, ammonisce il manager, invitando i governi dei Paesi a rendersene conto.

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