Che fine ha fatto Infotrav? Lo abbiamo chiesto a tre associazioni di categoria per fare il punto sullo stato dell’arte di questo strumento il cui obiettivo è dare informazioni sulle adv legalmente operanti nel nostro Paese, ma che purtroppo si è fermato, nel senso che non è stato aggiornato in modo costante. Partiamo intanto da un po’ di teoria, cioè da cosa sia, quali siano gli obiettivi e a chi fa capo.
Il progetto
Cosa significa Infotrav? Vuol dire Informazione in tempo reale sulle agenzie di viaggio. Il progetto – spiega il sito – “nasce dall’esigenza di rispondere alle attese informative, sia delle regioni e degli enti locali che degli operatori turistici e dei consumatori circa le agenzie di viaggio legalmente operanti nel nostro Paese, nonché per consentire al ministero del Turismo di disporre di informazioni attendibili in tempo reale per la gestione del fondo nazionale di garanzia.
L’esigenza informativa delle regioni e degli enti locali è riconducibile essenzialmente alle specifiche competenze ad essi spettanti in materia di controllo e verifica delle denominazioni delle agenzie di viaggio di nuova istituzione, anche in lingua straniera, da effettuarsi al fine di evitare l’immissione nel mercato di nuove agenzie con denominazioni simili ad altre già esistenti, tali da poter indurre in confusione il consumatore che ad esse si rivolga per l’acquisto di servizi turistici. L’attesa informativa dei consumatori va invece ricondotta all’esigenza di disporre preventivamente di elementi di informazione attendibili (autorizzazione, assicurazione, ….) circa l’agenzia di viaggio cui intendono rivolgersi, al fine di poter organizzare il proprio viaggio o la propria vacanza in modo più consapevole e sereno”.
Pacchetti acquistati e non fruiti
Sul sito si pone l’attenzione sul fatto che “è opportuno sapere, ad esempio, che i pacchetti turistici acquistati e non fruiti dal consumatore, a causa dell’insolvenza o fallimento dell’organizzatore e/o venditore, sono rimborsabili dal fondo nazionale di garanzia (ex art. 51 del Decreto Legislativo 23 maggio 2011, n. 79) solo se venduti da un’agenzia legalmente operante ai sensi della normativa vigente”.
Come si sa “dal 1 luglio 2016 è attivo il sistema di garanzia a gestione privata introdotto con legge del 29 luglio 2015, numero 115 art.9 che ha abrogato il fondo nazionale di garanzia, che rimane operativo solo per liquidare le domande già ammesse al rimborso dal Comitato e le eventuali domande relative ai contratti stipulati entro il 31 dicembre 2015. Non è quindi piú possibile presentare nuove domande”.
Gli obiettivi
Qual è l’obiettivo di Infotrav? E’ “la realizzazione di un sistema informativo delle agenzie di viaggio esistenti sul territorio nazionale che, aggiornato in tempo reale ed opportunamente integrato, possa contenere informazioni utili per la verifica della denominazione per le agenzie di nuova istituzione da parte delle regioni o delle province al momento del rilascio dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività o per l’espletamento delle analoghe funzioni previste per la procedura della D.I.A. o della S.C.I.A. ai sensi della normativa vigente”.
Inoltre, “parallelamente, tale sistema informativo intende porre in essere non solo una base di dati integrata, ma piuttosto un network tra operatori pubblici del settore delle agenzie di viaggio e dal ministero del Turismo, che per le esigenze gestionali del fondo nazionale di garanzia necessita di informazioni tempestive, attendibili ed aggiornate circa: la corretta operatività delle agenzie di viaggio, l’eventuale adozione di provvedimenti di sospensione o revoca delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività, la titolarità e la direzione tecnica, la regolarità della posizione assicurativa dell’agenzia di viaggi”.
La verifica dell’insolvenza
Queste informazioni, “unitamente alle visure camerali sulle imprese titolari delle agenzie di viaggi ed alle certificazioni delle sezioni fallimentari dei competenti tribunali, costituiscono elementi utili per la verifica dell’eventuale insolvenza dell’agenzia venditrice di pacchetti turistici acquistati e non fruiti da consumatori che presentano istanza di rimborso al fondo. Tale sistema informativo – si legge sempre sul sito – opportunamente integrato dalle banche dati alimentanti a livello locale costituirà un insostituibile strumento di informazione e di orientamento per il turista per la verifica dell’affidabilità dell’agenzia di viaggio alla quale intende rivolgersi”.
Chi lo realizza
Il progetto è “coordinato e sostenuto dal ministero del Turismo nell’ambito del Sistema Modus, il progetto Infotrav si avvale da una parte della proficua collaborazione delle regioni e degli enti locali per la gestione ed il costante aggiornamento della Banca dati delle agenzie di viaggio e dall’altra della collaborazione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, per l’analisi, la realizzazione e la gestione delle attività progettuali”.
La banca dati delle adv
Veniamo quindi alla banca dati delle adv. Sul sito si fa presente che è “fulcro del progetto Infotrav”. E’ nata “come elementare schedatura delle agenzie operanti sul territorio con aggiornamenti periodici, è divenuta nel corso del tempo sempre più affidabile e accurata. L’esercizio commerciale può essere registrato su Infotrav sin dalla richiesta di apertura e viene aggiornato di ogni modificazione avvenuta nel corso del tempo sino ad una eventuale chiusura”.
Il sito web è ad accesso pubblico e consente di effettuare “ricerche sulla banca dati delle agenzie di viaggio”.
Serve il ripristino del database nazionale
Detto ciò, cosa ne pensano le associazioni di categoria e quali sono le richieste avanzate in merito ad Infotrav? Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi, ha fatto presente che, tra le richieste fatte al governo, c’è anche “il ripristino del database che serve come strumento nazionale. Sarebbe una soluzione – riconosce -, così come dovrebbe essere un obbligo essere registrati all’interno del portale per poter operare. In questo modo i soggetti sarebbero regolari sotto tutti i profili”.
Rebecchi si sofferma poi su Adv Overview, la piattaforma informatica lanciata da Astoi per raccogliere, a livello nazionale, dati ed informazioni relativi alle adv con riferimento all’assolvimento degli obblighi di legge per l’abilitazione alla vendita di servizi turistici (licenza, polizza Rc, copertura fallimento e insolvenza). Il presidente di Assoviaggi osserva che il portale lanciato da Astoi è “una lampadina su una necessità, ma la vera soluzione – può sembrare strano – è ritornare al passato cioè alla piattaforma pubblica”. A suo dire “Astoi ha reso manifesta una necessità che c’è nel settore, ma non è la soluzione per garantire il mercato in quanto il turismo organizzato non passa tutto attraverso gli operatori Astoi – fa presente Rebecchi -. Si pensi a quelle piccole adv-t.o. incoming o a chi ha un prodotto di nicchia. Se una adv non ha bisogno di un operatore Astoi per il suo business, qual è la piattaforma che certifica che è regolare? Un t.o. americano che si deve rivolgere ad una adv in Italia come fa a sapere se è regolare? Qual è il sistema che certifica che quell’operatore sta operando secondo le norme europee?”. Ecco perché secondo Rebecchi Infotrav “deve essere aggiornato per poter funzionare, regolare il rapporto tra i soggetti della distribuzione che si rivolgono ai fornitori”. Ed ecco perché deve esserci “un database comune per tutti al di là dei rapporti commerciali, che certifichi che il soggetto è in regola secondo le norme europee, che prevedono che il cliente finale sia tutelato”.
In merito al portale Adv Overview, Cesare Foà, presidente di Advunite, fa presente di aver sollevato “subito, come imprese private, le nostre perplessità. Perché un’associazione di privati deve avere visibile i nostri dati e noi agenzie non possiamo vedere i loro? I dati devono essere pubblici e verificati da enti pubblici, autorizzati a sanzionare”. Foà è a favore di una azione congiunta da parte delle associazioni perché gli enti preposti facciano “un unico database visibile a tutti. Vedere i dati delle agenzie e non vedere quelli dei tour operator è unidirezionale”, dice.
Perché Infotrav non è aggiornato?
Perché si è bloccato Infotrav? Rebecchi spiega che “prima c’era il fondo di garanzia pubblico per l’insolvenza, da quando lo Stato ha passato ai privati la garanzia, non lo hanno più alimentato. Noi vogliamo un mercato sicuro – afferma però deciso -. Dobbiamo avere un database nazionale alimentato dagli enti competenti per il rilascio della licenza che possa garantire il consumatore e gli operatori del settore. Deve essere uno strumento pubblico di tipo nazionale”.
Tra i punti fondamentali c’è anche l’armonizzazione delle leggi sul turismo, basti dire che, per esempio, “la definizione di albergo diffuso cambia da regione a regione. Il tema della armonizzazione è anche un tema di competitività – fa presente Rebecchi -. Serve quindi una semplificazione della possibilità di fare impresa con regole chiare. Ben venga Adv Overview, ma abbiamo bisogno di quanto detto, se no sarà sempre un discorso a macchia di leopardo”.
Serve trasparenza
Regole chiare, ma anche trasparenza. A porre l’attenzione su questo secondo aspetto è Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto. L’intenzione è portare all’attenzione del ministro del Turismo “il fatto di avere trasparenza di chi sono gli operatori in regola sul mercato. Infotrav è un database che viene alimentato dal territorio che, nel corso del tempo, ha visto un cambio di competenze. Sono sparite le province, quindi alcuni hanno demandato alla regione, altri al comune, altri si sono tenuti la provincia come organo di controllo anche sulle nostre attività. Alcune di quelle competenze in capo alle province sono sparite, per cui non è detto che tutto il territorio sia in grado di aggiornare tempestivamente il database nazionale”.
Anche Milani sostiene che “potrebbe essere sicuramente una soluzione virtuosa, se ci fosse un database pubblico gestito dalle istituzioni saremmo ben felici e potremmo dare anche il nostro impegno per eventuali controlli incrociati. Saremmo disponibili a collaborare”. Non da ultimo Milani mette in luce anche il fatto che si fa ancora riferimento ad un “codice del turismo vecchio, che non è stato aggiornato”, inoltre, la “responsabilità Stato-regioni, che riconosce la competenza a queste ultime, crea problemi perché ognuna ha la sua legge. Pertanto ci sono molti punti su cui lavorare, noi siamo felici di mettere a disposizione competenze e informazioni che aiutino efficacemente le imprese”.
Lotta all’abusivismo
Adv regolari, ma anche abusivismo. Un tema su cui Advunite porta avanti da tempo la sua battaglia. “Pare che il 40% delle adv non abbia il fondo di garanzia – afferma Foà -, ma la lotta all’abusivismo si deve fare in modo serio. Stiamo facendo chiudere le adv non in regola e sensibilizzando le forze dell’ordine. Le adv prive di fondo di garanzia o di Rc sono regolari? Le adv hanno tutte il direttore tecnico inquadrato o ci sono ancora i prestanome – chiede Foà -. Dopo aver risposto a queste due domande si comprenderà che sia gli enti preposti sia i network non intervengono in maniera dura con le dovute sanzioni ed espulsioni. Alcuni network in verità richiedono l’obbligatorietà delle due polizze, ma non controllano il direttore tecnico, quindi ritorniamo punto e a capo. L’unico modo per contrastare è sollecitare le istituzioni a fare un albo aperto da cui attingere questi dati”.
E così anche Foà concorda sul database pubblico e porta l’attenzione su di un altro tema, quello dei “cral, delle pseudo-associazioni culturali o turistiche. L’abusivismo è un fenomeno sommerso che molto spesso viene alimentato in maniera ‘malata’ dall’intero settore. Esiste una legge e va fatta rispettare. Insieme lo si può battere, ma si vuole combatterlo veramente? Noi siamo pronti a mettere in campo le nostre soluzioni, i nostri legali e le nostre proposte già fatte in alcune regioni”, ma attenzione perché Foà non vuole fare lo “sceriffo”, ma solo far rispettare le regole che devono essere “chiare e uguali per tutti”.
Quanto ad Infotrav, a suo dire “funzionerebbe”, ma sostiene che “viene aggiornato male e soprattutto non sono aggiornati tutti i dati. Non vengono indicati Rc, fondo di garanzia, né il direttore tecnico. C’è anche da dire che è stato ideato in tempi dove anche l’informatica non era quella di oggi”.
Stefania Vicini